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Io credo che i bambini siano il futuro… a meno che non li fermiamo subito!

Queste parole che, in un’ormai storico episodio dei Simpson, Homer pronuncia al colloquio per diventare una guardia carceraria minorile, ci fanno sorridere. Contengono però lo stesso errore di fondo dell’affermazione: “I bambini sono il futuro della nostra chiesa.” No, i bambini, così come ogni altra generazione nelle nostre chiese, sono il presente! Altrimenti corriamo il rischio di proiettare solo verso il futuro, tutta la nostra comprensione teologica e pratica ecclesiologica dell’infanzia… e nel frattempo “parcheggiamo” i bambini nella scuola domenicale.

Se invece consideriamo i nostri bambini quale parte integrante della chiesa di oggi, come li includiamo nella vita del popolo di Dio?

Nella nostra piccola chiesa, ci siamo posti questa domanda fin dall’inizio, quando nel gruppo di fondazione avevamo una sola coraggiosa famiglia, i cui due figli piccoli per diversi anni, sono stati gli unici bambini della chiesa. 

 

2 rischi da evitare:

 

  1. Trattarli da innocenti, quando non lo sono!

Per quanto dolci e carini siano tutti i bambini, soprattutto quando dormono, anche loro rientrano nei: “tutti hanno peccato” di Romani 5:12. “Non c’è nessun giusto, neppure uno” afferma precedentemente Paolo in Romani 3:10, e nei versetti seguenti parla di gole, lingue, labbra e bocche corrotte. Non mi è mai capitato d’incontrare un genitore che abbia dovuto insegnare ai propri figli a dire le bugie, ma quanto impegno richiede mostragli la via della verità! Adulti e bambini hanno lo stesso bisogno di ricevere Cristo, e di vivere il suo Vangelo per grazia!

2. Non condividere il Vangelo, perché non sono “ancora in grado di capire”!

Questo non è sicuramente l’insegnamento che troviamo nella Parola di Dio. Nel capitolo 3 di 1 Samuele, vediamo come la crescita della comprensione della arola di Dio da parte di Samuele e del suo servizio per il Signore, vadano di pari passo alla crescita di Samuele stesso. Gesù stesso incoraggiava i bambini a venire a lui (Matteo 19:13-15), e cosa dire riguardo al fatto che Giovanni il Battista era pieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre (Luca 1:15)?

 

2 principi da applicare:

 

  1. Tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande.

Quando in Geremia 31:31-34, Dio preannuncia i giorni del nuovo patto al suo popolo, afferma che sarà lui a mettere la sua legge “nell’intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo… “Conoscete il SIGNORE!”, poiché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande.” Dio salva il più piccolo allo stesso modo in cui salva il più grande: attraverso la sua sovrana, infallibile ed efficace grazia, attraverso la rivelazione ed applicazione nell’intimo del cuore della sua Parola.

Quando il Signore ha aggiunto nuove famiglie alla nostra chiesa, inclusi nuclei familiari in cui i genitori erano a loro volta neo convertiti, abbiamo iniziato a creare un programma d’insegnamento per i bambini sullo stesso testo della predicazione, con “compiti a casa” da fare assieme come famiglia. In questo modo i genitori venivano equipaggiati dalla Parola predicata ed affiancati dalla chiesa, nell’insegnamento del Vangelo ai loro figli. I benefici della predicazione espositiva di un intero libro della Bibbia dopo l’altro, capitolo dopo capitolo, hanno permesso a tutta la chiesa, grandi e piccoli, di crescere assieme. Spesso ci ripetiamo che i bambini sono responsabilità di tutta la chiesa. Abbiamo modellato questo nella pratica, incoraggiando un insegnamento con la co-presenza di una figura maschile e femminile, coinvolgendo praticamente tutti: nonni, genitori, giovani e single. In questo modo sono emersi doni a volte inaspettati!

2. In Cristo saranno tutti vivificati.

In Atti 2:38-39, Pietro mostra che l’adempimento della promessa di appartenenza alla comunità del patto, passa per il ravvedimento e la redenzione di Cristo (1 Corinzi 15:21-22): tanto per coloro che per nascita fanno parte del popolo d’Israele, quanto per i genitori che riconoscono il loro peccato e chiedono cosa devono fare; tanto per i loro figli, quanto per tutti coloro che al momento sono lontani ma che Dio, nella sua volontà, sta chiamando! 

Nella nostra esperienza, il riconoscere la centralità della Parola predicata e vissuta, ci ha portato ad incoraggiare nei più piccoli l’aspettativa e la comprensione di essere parte della famiglia di chiesa. Quindi ci siamo dati come obiettivo iniziale che dalla 1° media, i ragazzi partecipassero a tutta la funzione assieme agli adulti. Questo richiede tanto l’impegno del predicatore di predicare Cristo, in un modo che sia comprensibile per i più giovani e stimolante per i più grandi, con illustrazioni e applicazioni per ogni generazione, quanto di tutta la chiesa di vivere il Vangelo, in un modo che sia vero e pratico per ogni età. Quanta gioia è stato quindi vedere come la prima ragazza sia passata in modo naturale dal “Club dei Piccoli” alla “funzione dei grandi”. Non solo conosceva già la narrativa del libro dell’Esodo, che stavamo studiando in quel momento, ma fin dalla prima domenica partecipava alle domande interattive e alle applicazioni.

L’arrivo della pandemia del COVID con il passaggio delle funzioni da presenza a remoto su zoom, non ha quindi stravolto il nostro approccio. Abbiamo semplicemente riadattato il modello di predicazione espositiva a grandi e piccoli al mezzo digitale, senza soffrirne dal punto di vista dei contenuti o dell’interattività. Quando poi abbiamo potuto riprendere le funzioni in presenza, abbiamo scelto fin dalla prima domenica di fare di tutto per accogliere le famiglie con bambini. Viste tutte le restrizioni logistiche, abbiamo quindi scelto di rivedere la struttura del culto per poter essere in sicurezza, ma tutti assieme. Questo ha significato sacrificare qualcosa sui tempi e cambiare qualche modalità. Ad esempio la spiegazione del testo per i bambini è diventata l’introduzione al sermone per tutti, e anche i più piccoli sono stati bravissimi ad imparare nei mesi a rimanere seduti assieme ai genitori per tutto il tempo.

La bella lezione che il Signore ci ha donato, è che in questo modo, siamo cresciuti tutti assieme nella Parola in mezzo a difficoltà e disagi evidenti, aiutandoci però gli uni gli altri senza mai lasciare indietro o a casa nessuno. La benedizione che abbiamo ricevuto proprio in quei mesi, è stato vedere come i bambini più grandi hanno iniziato in modo naturale ad ascoltare il sermone, e due bambini di 5° elementare hanno chiesto di ricevere il foglio “dei ragazzi” per prendere appunti durante la predicazione, interagendo in modo appropriato con la Parola di Dio e rispondendo alle domande esegetiche e applicative fatte alla chiesa.

Credenti e non credenti, adulti e bambini hanno lo stesso bisogno di ricevere lo stesso Vangelo, di sperimentare la stessa salvezza per grazia, di essere trasformati da Cristo per vivere per la sua gloria!

Atti 2:39 Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà

 

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