×

In una fabbrica di giocattoli fuori Napoli, Ciro e Gennaro vengono assunti per un lavoro manuale e monotono. 8 ore al giorno per un anno intero, 365 giorni. A Ciro vengono promessi 15 mila euro alla fine dell’anno, a Gennaro 15 milioni di euro. Quale sarà la loro esperienza individuale di questo lavoro?

Ciro dopo un mese si lamenta, il lavoro è una noia mortale. Gennaro invece, anche se fa lo stesso identico lavoro, lo fa con gioia nel cuore, cantando. Come mai queste esperienze diverse? Risposta: siamo nati per sognare e per sperare. Una speranza futura può cambiare radicalmente il presente.

Non è a caso che cantiamo “Facci sognare” dalle curve degli stadi, questo è il canto del nostro cuore. Il problema è quando i nostri sogni non vengono realizzati o, peggio ancora, vengono trasformati in incubi. Così è successo a molti di noi in quest’ultimo anno. Più di 100 mila famiglie hanno perso dei cari a causa del Covid 19.

Certo, raccontiamo favole ai nostri figli prima che si addormentano, il principe che uccide il drago per liberare la principessa, poi si sposano e vivono felici e contenti. Ma poi ritorniamo alla realtà, alla vita quotidiana piena di dolore, depressione e didattica a distanza. “Facci sognare” gridiamo, e passa un altro anno dove la nostra squadra ci delude. In cosa possiamo sperare? Nel vaccino Sputnik? Dove posso andare per sognare?

Una tomba vuota, una valanga di testimoni oculari, conclusione: Gesù veramente è risorto.

L’Apostolo Paolo risponde ricordandoci i fatti del vangelo: Poiché vi ho prima di tutto trasmesso, come l’ho ricevuto anch’io, che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture …” (1 Corinzi 15:3-4). Questo messaggio di speranza si basa sui fatti della morte e della risurrezione di Cristo. Una morte fisica, una risurrezione fisica. Cristo è risorto, non c’è nulla di spirituale o metaforico in questo evento, secondo Paolo è veramente successo. C’era la tomba vuota, ma non solo, c’erano anche i testimoni oculari. Paolo continua:

“ … che apparve a Cefa, poi ai dodici. Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti. Poi apparve a Giacomo, poi a tutti gli apostoli; e, ultimo di tutti, apparve anche a me.” (1 Corinzi 15:5-8) Il Cristo risorto si è presentato in diversi momenti, a individui, a piccoli gruppi e a grandi gruppi, in diversi posti.

Obiezione: erano distrutti dal dolore, e nella loro disperazione hanno avuto delle allucinazioni. Nella storia della medicina moderna non è mai successo che diverse persone, in diversi posti, in momenti diversi abbiano tutti avuto la stessa allucinazione. Poi, secondo i Vangeli, Gesù ha mangiato insieme ai suoi discepoli e li ha invitati a toccarlo. Per credere alla teoria delle allucinazioni bisogna essere pronti a fare un salto nel buio allucinante. In questo elenco di testimoni oculari, tre uomini vengono menzionati per nome, Cefa, o Pietro, il più grande amico di Gesù, Giacomo, il fratello di Gesù e Paolo (l’autore), il più grande nemico di Gesù. Qualcosa è successo per convincere questi tre uomini che Gesù fosse Dio. Domanda: cosa dovresti fare tu, per convince il tuo più grande amico, tuo fratello e il tuo più grande nemico che sei Dio? Morire fisicamente e poi risorgere fisicamente.

Obiezione: erano uomini semplici, dei pescatori primitivi. Hanno sbagliato senza avere il beneficio dell’educazione, della scienza e della medicina. Ovviamente non erano persone del 21esimo secolo, ma per capire i fatti di quella prima Pasqua, c’era bisogno di una cosa sola: capire la differenza tra la morte e la vita. Gesù inchiodato su una croce romana dopo essere stato torturato e flagellato. Vivo o morto? C’era polso, respirava o no?

Risorto, camminava, mangiava, parlava – vivo o morto? Non penso che ci voglia una laurea in medicina per distinguere tra la vita e la morte. Poi forse ai tempi dell’Impero Romano, la gente era un po più capace di oggi di distinguere tra i due stati.

Una tomba vuota, una valanga di testimoni oculari, conclusione: Gesù veramente è risorto. Se questo è vero abbiamo una risposta meravigliosa alla nostra domanda: In cosa posso sperare? Dove posso andare per sognare? Cristo risorto. Il mondo dei nostri sogni e la nostra realtà s’incontrano nella morte e risurrezione di Gesù e solo li. Un sogno che è diventato carne e ossa risuscitate, una favola che ha indossato fatti storici, un mito che si è manifestato nel mondo reale. Chi crede in questa buona notizia ha vita eterna. “Credi tu questo?” (Giovanni 11:26) Davanti alla morte, davanti ad una pandemia globale, davanti alle sfide di questa vita esiste una solo speranza solida. Cristo è morto, Cristo è risorto.

Buona Pasqua.

Most Read

CARICA ANCORA
Loading