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Hai mai giocato a Subway Surfers, il videogioco lanciato nel 2012 nel quale devi guidare Jake (il protagonista) nella sua corsa su diversi binari per raccogliere monete d’oro? Questo gioco è stato scaricato più di un miliardo di volte, il che lo rende il quarto videogioco più popolare in tutto il mondo. Qualcuno ha calcolato che con tutti questi download e ore passati a giocare a Subway Surfers, ogni giorno Jake corre una distanza di 600 milioni di chilometri!

Ma cosa c’entra tutto questo con la Bibbia? Leggere attentamente la Parola del Signore è un po’ come correre alla ricerca di monete d’oro. L’Antico Testamento ne è piena. Ognuna un po’ diversa ma anche simile. Si vede che provengono dallo stesso stampo, dallo stesso modello ma che c’è una diversità tra loro, una variazione su un tema comune. Ogni moneta d’oro è una promessa di Dio, sparsa nelle pagine delle Scritture per creare suspense, per incoraggiarci nella nostra ricerca, per aumentare il senso di mistero che sentiamo leggendo l’Antico Testamento. Pensando solo al libro di Genesi, ne troviamo tre. 

  1. Il capo del serpente schiacciato
    Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno.” (Genesi 3:15) Si tratta di una promessa divina che offre un messaggio di speranza – un discendente di Eva arriverà un giorno per ferire l’Antico Serpente. Abbiamo la nostra prima moneta d’oro.
  2. Il mondo benedetto
    “Va’ via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre, e va’ nel paese che io ti mostrerò; io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione.
    Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra.” (Genesi 12:1-3) Qui c’è una parola ad Abramo dal Signore che domina il resto del primo libro della Bibbia e in realtà il resto della Bibbia. Una promessa di figli e di benedizioni. Prendiamo anche questa moneta d’oro.
  3. Un re con il suo scettro
    “Giuda è un giovane leone; tu risali dalla preda, figlio mio; egli si china, si accovaccia come un leone, come una leonessa: chi lo farà alzare?
    Lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né sarà allontanato il bastone del comando dai suoi piedi, finché venga colui al quale esso appartiene e a cui ubbidiranno i popoli.” (Genesi 49:9-10) Questa volta è Giacobbe che pronuncia queste parole, benedicendo il suo quarto figlio con la promessa che da lui arriverà un re. 

Mosè ci ha lasciati queste tre monete nel suo primo libro. Sono simili ma diverse. Hanno qualcosa in comune? Funzionano insieme? Quando e come saranno realizzate? Dalla prospettiva del libro di Genesi è un mistero, non abbiamo le risposte. La suspense cresce e per risolvere questa tensione dobbiamo cercare altre monete per capire, per scoprire. 

Il profeta pagano ci regala due monete d’oro

Nel nostro correre sui binari biblici arriviamo al caro Balaam, il profeta pagano con la sua asina loquace e nella sua profezia parlando del popolo di Dio, liberati dall’Egitto in viaggio verso la terra promessa troviamo un’altra moneta:

“Egli si china, si accovaccia come un leone, come una leonessa: chi lo farà alzare? Benedetto chiunque ti benedice, maledetto chiunque ti maledice!” (Numeri 24:9)

Questa è una variazione sul tema – qui abbiamo una promessa che sembra mettere insieme quella a Giuda da Genesi 49:9-10 con quella ad Abramo da Genesi 12:1-3. Interessante, ma il mistero non finisce lì. Parlando sempre d’Israele, Balaam dice:

“Lo vedo, ma non ora; lo contemplo, ma non vicino: un astro sorge da Giacobbe, e uno scettro si eleva da Israele; colpirà Moab da un capo all’altro e abbatterà tutta quella razza turbolenta.” (Numeri 24:17)

Qui il Signore, tramite il profeta pagano mette insieme la promesse ad Adamo e Eva con quella a Giuda. Quindi queste tre monete d’oro – il capo del serpente schiacciato (Genesi 3:15), il mondo benedetto (Genesi 12:1-3), un re con il suo scettro (Genesi 49:9-10) – sono mischiati insieme da Balaam per trovare il loro compimento in un modo o nell’altro nel popolo di Israele. Come e quando non sappiamo ma il Signore ce lo sta rivelando progressivamente nella sua Parola.

Sarà il figlio di un re a risolvere questo mistero?

“Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu riposerai con i tuoi padri, io innalzerò al trono dopo di te la tua discendenza, il figlio che sarà uscito da te, e stabilirò saldamente il suo regno. Egli costruirà una casa al mio nome e io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. (2 Sam 7:12-13)

Forse il figlio di Davide sarà colui che colpirà il serpente e benedirà il mondo. Ma il mistero è questo: com’è possibile che da questa famiglia rovinata dal peccato può nascere un re eterno? Poi ancora molti anni dopo Davide, il profeta Isaia ci lascia un’altra moneta d’oro.

“Poi un ramo uscirà dal tronco d’Isai, un rampollo spunterà dalle sue radici. Lo Spirito del Signore riposerà su di lui: Spirito di saggezza e d’intelligenza, Spirito di consiglio e di forza, Spirito di conoscenza e di timore del Signore.” (Isaia 11:1-2).

Questo ramo, o figlio di Isai, figlio di Davide, diventerà un re divino, un re globale che porterà pace a tutto il mondo. Grazie a questo re, le bombe non cadranno mai più sul popolo ucraino, la violenza contro i più deboli  diventerà una memoria distante e lo sfruttamento dei minori una cosa del lontano passato. Ma se continuiamo a leggere Isaia incontriamo un’altra pianticella, una radice (Isaia 53:2). Ma Isaia sta parlando della stessa persona? Perché il servo del Signore descritto in Isaia 53 viene ucciso non può essere il re eterno e divino di Isaia 11. Un mistero. E com’è possibile che le nazioni possano essere benedette e il serpente colpito da questo servo ucciso? Monete d’oro che sembrano simili ma anche diverse.

Sappiamo le risposte perché Gesù stesso insieme agli altri autori del Nuovo Testamento ci insegnano come leggere l’Antico Testamento. Ci insegnano che tutte queste monete d’oro hanno in realtà l’immagine o il profilo di Cristo stampato su di loro. Certo ognuna da una prospettiva diversa, ma è sempre lui. Lui il compimento, lui la risoluzione del mistero progressivamente rivelato. Tutte le promesse hanno il loro SÌ in lui (2 Cor 1:20).


Questo articolo è ispirato dal libro What is Biblical Theology? di James M. Hamilton Jr.

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