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Il buon senso direbbe che, più un bambino è piccolo, più è difficile spiegare la Trinità in modo comprensibile.

Il buon senso può sbagliare.

Quando mia figlia aveva 5 anni abbiamo parlato della Trinità, e lei mi ha spiegato che è una dottrina difficile da capire per i bambini piccoli (come suo fratello minore) e che solo i bambini più grandi (come lei) la capiscono veramente.

Ora che ha qualche anno in più (7 anni), le sue idee sulla Trinità sono diventate più confuse, al punto che una volta ha avuto difficoltà a dormire da quanto la cosa la rendeva perplessa.

Di recente, mentre andavamo a scuola, ho fatto del mio meglio per aiutarla. La sua risposta è stata: “Hai solo reso le cose più confuse”.

Umiliante.

(Suggerimento ai genitori-teologi: saltate la parte in cui si usa una mela per illustrare il problema del ragionamento induttivo, perché a quanto pare non funziona bene con i bambini di 7 anni!)

Ora che sapete che non sono un esperto di insegnamento a questo livello d’istruzione, ecco almeno l’essenza di ciò che ho cercato di trasmettere, in forma illustrata:

Trinità

In sostanza ci sono tre persone, ciascuna persona è Dio, ciascuna persona è distinta dalle altre e c’è un solo Dio.

Un modo semplice per cogliere la differenza tra persona e sostanza/essenza/natura è dire che la Trinità è “tre chi” e “un cosa”.

Per aiutare mia figlia a provare a riflettere sulla differenza tra un “chi” e un “cosa”, abbiamo pensato ad alcuni esempi:

Chi è? Jasper Michele Justin
Cosa è? Cane Arcangelo Essere umano

Applicando lo schema a Dio, diventa:

Chi è? Padre Figlio Spirito Santo
Cosa è? Dio Dio Dio
Padre Figlio Spirito Santo Jasper Michele Justin
Persona? X X X X X
Dio? X X X

Questo perlomeno sembra aver aiutato mia figlia. Almeno fino all’anno prossimo!


Articolo apparso originariamente in lingua inglese su The Gospel Coalition.

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