×

D. A. Carson ammette che la sua definizione di adorazione sia “troppo lunga e troppo complessa”, ma, a sua difesa, impiega 36 pagine per spiegarne ogni elemento nel capitolo “Worship under the Word” (Letteralmente: “Adorazione sottomessa alla Parola”, N.d.T.) in Worship by the Book, ed. Carson (Zondervan, 2002), p. 26.

L’adorazione è la risposta appropriata di tutti gli esseri morali e senzienti a Dio, attribuendo tutto l’ onore e il valore al loro Dio Creatore proprio perché ne è meravigliosamente degno.

Da questo lato della Caduta, l’adorazione umana a Dio è la risposta adeguata all’opera redentiva che Dio, nella sua grazia, ha provveduto.

Mentre tutta la vera adorazione è incentrata su Dio, l’adorazione cristiana non è meno incentrata su Cristo. Potenziata dallo Spirito e in linea con le disposizioni del nuovo patto, essa si manifesta in tutto il nostro vivere, trovando il suo impulso nel vangelo che restaura il nostro rapporto con il nostro Dio-redentore, e quindi anche con i nostri fratelli creati a Sua immagine, nostri compagni di adorazione.

Una tale adorazione, quindi, si manifesta sia nell’adorare che nell’azione, sia nel singolo credente che nel culto collettivo offerto nell’ambito del corpo dei credenti, i quali si impegnano ad allineare tutte le forme della loro devota attribuzione di ogni valore a Dio con il vasto assortimento di mandati ed esempi della nuova alleanza che portano a compimento le glorie della rivelazione antecedente e ne anticipano la consumazione.


Articolo apparso originariamente in lingua inglese su The Gospel Coalition.

Most Read

CARICA ANCORA
Loading