“Se dico chiesa, cosa ti viene in mente?”
Fai questa domanda ad una persona per strada e molto probabilmente la risposta data non sarà particolarmente positiva. Infatti dati recenti indicano che solo il 20% degli italiani mette piedi in una qualunque chiesa e oltre il 30% non ci va ‘mai’1.
Il fatto è che, quando diciamo chiesa, il vocabolo non sempre indica l’accezione migliore. Si pensa a qualcosa di atavico, incoerente, irrilevante ed inefficace. È, anche, un problema di semantica. Per la Bibbia chiesa è una comunità, una comunione di credenti, anzi è la Comunità dei credenti (1 Pt 2:9-10 , 1 Tm 3:15 , 1 Cor 12). La dottrina della chiesa, l’ecclesiologia, è davvero importante. Da essa dipende la definizione e la pratica di chiesa. Una sana ecclesiologia, infatti, è evidente in chiese sane che vivono in modo sano la propria identità di chiesa e che sono rilevanti e necessarie anche per questa generazione.
Chiesa, con la ‘C’ maiuscola, è ‘la comunità di tutti i veri credenti in ogni tempo’2 – tutti i redenti, tutti i salvati. È la Chiesa universale, invisibile, effettiva e ne fanno parte tutti coloro che sono figli di Dio – ‘la chiesa come Dio la vede’3. La chiesa, con la ‘c’ minuscola, invece, è l’insieme visibile e temporale di coloro che si identificano con essa. La possiamo chiamare ‘chiesa locale’ e comprende coloro che affermano di farne parte. Non ogni persona che frequenta una chiesa locale è necessariamente membro della Chiesa. Così come qualcuno che frequenti una pizzeria non è necessariamente una pizza.
Quattro elementi essenziali per essere chiesa per questa generazione.
1. DIO
Una chiesa sana con Dio al centro si mette in discussione, riconoscendo la propria debolezza e fragilità e anela sempre alla sincera fede in Colui che ne è a capo.
Una chiesa sana (e non solo di nome) è una chiesa laddove Dio ne è al centro. Laddove Dio è centrale c’è adorazione vera, sincera, semplice. Si comprende chi Dio è e che ciò dipende dalla Sua Parola – che non va vista come obsoleta, demodè, ma come straordinario testamento di chi Dio è e di come Dio va amato, goduto, adorato. Una chiesa sana, con Dio al centro, non lascia che sia una tradizione o un potere individualistico a dominare, non sorvola sul peccato, non scende a compromessi, si riforma sempre (semper reformanda), pur restando fedele e attaccata alla verità immutabile di un Dio immutabile. Una chiesa sana con Dio al centro si mette in discussione, riconoscendo la propria debolezza e fragilità e anela sempre alla sincera fede in Colui che ne è a capo.
Una chiesa dove le spigolature vengono vissute nella grazia, dove il perdono non è occasionale, dove l’incoraggiamento reciproco è sincero.
2. COMUNITÀ
Una chiesa sana (e non solo di nome) è una chiesa che vive la ricchezza della comunità. Comunione con Dio, comunione gli uni con altri. Dove ci si vuole bene, davvero. Una comunità definita dalla verità della Sua parola. Non un tipo di circolo ricreativo dove il fine è solo comunità, piuttosto una bella famiglia, un corpo, un organismo vivente con una passione condivisa per la Sua gloria, definita dall’amore per Lui e gli uni per gli altri. Una realtà tale che chi la vede vuole capire com’è possibile. Dove le spigolature vengono vissute nella grazia, dove il perdono non è occasionale, dove l’incoraggiamento reciproco è sincero, dove non si vuole farsi vedere o essere ammirati. Dove c’è l’unità dello Spirito – quella vera, non quella fumosa, demagogica, sulla base di aria fritta. Una chiesa sana vive la comunità – insieme con Cristo.
3. MISSIONE
Una chiesa sana (e non solo di nome) è una chiesa che è consapevole di essere in missione. Di essere luce e sale. Sia in forma raccolta (eventi, momenti comunitari), sia in forma sparsa, quando i membri del corpo-chiesa sono mandati nel mondo per non essere del mondo. Una chiesa dove la compassione di Dio anima movimenti, azioni, sacrifici. Una chiesa che si muove per promuovere i valori del vangelo, per difendere i deboli e bisognosi e per essere una presenza profetica e splendente nel proprio contesto. Se questa chiesa (non il locale, ma il popolo di DIO) venisse a mancare, il contesto immediato lo saprebbe subito. Mancherebbero luce e amore, mancherebbe un’azione silenziosa nell’ordinario quotidiano con la presenza e la trasformazione straordinaria di Dio stesso. Una chiesa sana vive per benedire il mondo attorno innalzando supremamente Gesù, vivendo e proclamando il vangelo.
4. BIBBIA
Una chiesa non può essere sana, se non è sull’unico fondamento solido – la Sua parola. Una chiesa sana ama la Sua parola, la conosce, la studia, la vive. Diffida da tutto ciò che non trova base in essa. Non usa la Bibbia come un manuale di comportamenti improponibili e schiaccianti, ma piuttosto come una lettera d’amore con l’Eroe che salva il bisognoso! Definisce e ridefinisce modi vivendi e credenze. E’ sempre la Scrittura e solo la Scrittura a guidare nella giusta direzione. Una attenta esegesi in linea con il testo intero, una chiave di interpretazione consistente e attuale, una dipendenza dallo Spirito di Dio che guida in tutta la verità in linea con valori, verità, e principi per vivere la vita migliore con coraggio, fede e gioia (Sal 119:105 e 2 Pt 2:19 ).
La chiesa di cui ha bisogno questa generazione
Descrivimi la chiesa che hai rigettato. Descrivi la chiesa in cui non credi. Forse neppure io credo in quella chiesa.
Tim Keller sfidava i non credenti, gli atei, gli agnostici e gli scettici dicendo: “Descrivimi il dio che hai rigettato. Descrivi il dio in cui non credi. Forse neppure io credo in quel dio.” Magari in questo contesto si potrebbe dire: “Descrivimi la chiesa che hai rigettato. Descrivi la chiesa in cui non credi. Forse neppure io credo in quella chiesa.”
In quanto cristiani autentici, innamorati di Gesù, godendo la sua presenza con tutto ciò che comporta – nuova identità, nuova direzione, nuova vita, … – siamo invitati ad essere (fondamentale, prima di fare…) il corpo di Cristo, manifestando la Sua gloria, e vivendo la Chiesa da veri protagonisti, non come spettatori o attori. E chi non ne fa parte è invitato a ravvedersi, seguire Gesù e ricevere la salvezza come dono immenso.
Questa generazione, formata da persone di ogni età, sempre più appiattita e stanca, simile a pecore senza un pastore, ha bisogno di vedere la chiesa – la sposa di Cristo – e sentirla in modi freschi, modalità nuove, linguaggi ridefiniti, contenuti fedeli, azioni autentiche. Invece di essere una presenza fioca o invisibile, rinchiusa dentro locali, ghettizzata e sulla difensiva, la Chiesa ha una vocazione alla missione – in mezzo al mondo. Questa generazione attende la manifestazione della Chiesa – chiese fatte di persone ordinarie trasformate da Dio in qualcosa di straordinario così che questa generazione possa dire ‘guarda come si amano’.
“Se dico chiesa, cosa ti viene in mente?”
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