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“Non ce la faccio.”

Quante volte l’avrò detto o pensato. Davanti a situazioni pesanti, a delle ‘impossibilità’, al senso di  schiacciamento per quello che devo affrontare. È una di quelle frasi che ti esce quasi di getto. Poi, però, ti riprendi, cerchi di capire come fare per affrontare al meglio e rientra la crisi – fino alla prossima.

Se solo ci fosse un aiuto, l’energia per affrontare, un ‘aiuto da casa’, una risorsa da cui attingere per ridefinire il modo di affrontare la situazione…”

Non c’è dubbio. Serve qualcosa.

Quando affronti problemi colossali – anche quando, di fatto, non lo sono, ma in quel momento per te lo sono davvero. Serve qualcosa per affrontare in modo diverso quello che ti sta davanti.

L’apostolo Paolo, scrivendo ai Filippesi, si trovava in circostanze non ideali. Era in carcere, aveva subìto, avrebbe avuto tutte le carte in regola per dire: Non ce la faccio. Chissà, magari l’avrà pure pensato. Ma il suo profondo desiderio primario non era un cambiamento di circostanze ma di “…conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione” (Fil.3:10)

Ecco quel ‘qualcosa’ che fa tutta la differenza.

1. La potenza nella risurrezione

Semmai non fosse ovvio, la Scrittura evidenzia l’immensa potenza di Dio manifestata supremamente nella risurrezione di Cristo. Sempre Paolo: “Questa potente efficacia della sua forza egli l’ha mostrata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nei luoghi celesti.” (Ef.1:20)

Tutto sommato la morte, l’ultimo nemico, sembrava aver trionfato. Gesù sconfitto, il male vittorioso. Le circostanze disperatamente cupe e opprimenti. Ma la potenza di Dio compie l’impossibile. La morte viene sconfitta, la Sua potenza trionfa. Nella risurrezione di Cristo, la potenza di Dio è spiegata in modo spettacolare.

2. La potenza della risurrezione

Paolo, però, va un passo oltre e indica che è necessario conoscere la potenza della risurrezione. Spurgeon, commentando questo passo dice:  “Non credo che Paolo qui stesse pensando tanto alla potenza manifestata nella risurrezione, quanto alla potenza che ne deriva che può essere giustamente chiamata: ‘la potenza della sua risurrezione’”. È come se Paolo stesse sottolineando un tipo di potenza legato alla risurrezione che è persino possibile conoscere. Certo, bisogna stare attenti. ‘Conoscere Cristo’ è la necessità primaria. Sempre Spurgeon: “Gesù per primo, e poi la potenza della sua risurrezione. Attenzione a studiare la dottrina, il precetto, o le esperienze disconnesse dal Signore Gesù, che è l’anima di tutto. Dottrina senza Cristo sarà niente di più della Sua tomba vuota. Dottrina con Cristo è un alto trono glorioso – con il Re sedutovi sopra.”
E’ la potenza della risurrezione ad essere la risorsa, l’alleato, il segreto per vivere.

  1. Nuova vita – la potenza della risurrezione rende possibile la mia salvezza. Da morto spiritualmente, essendo un esempio di ‘walking dead’ (morto che cammina) ho bisogno della vita. Ho bisogno che la vita entri in me, ho bisogno di una risurrezione spirituale. La potenza di Dio è l’unico mezzo affinché ciò succeda. Il messaggio della croce, della tomba vuota e della gloria eterna è il vangelo. “E’ compiuto!” trova conferma spettacolare in Colui che poteva dire: “Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli.” (Ap.1:17)
  2. Vivere in modo nuovo – la potenza della risurrezione è la chiava per vivere in modo nuovo. E’ la risorsa per vivere al di sopra della sconfitta, libero della prigionia del fallimento. Non esiste così più contesto dove l’impossibile diventa vincente. La potenza della risurrezione ridefinisce il mio modo di vedere le circostanze, le difficoltà, le sfide, persino quel senso di schiacciamento che percepisco quando mi guardo dentro. Che io possa sempre più conoscere questa potenza, così da vivere in modo nuovo.

3. La Storia Migliore.

I ‘non ce la faccio’ vissuti assieme alla conoscenza di Cristo e della potenza della risurrezione diventano una stupenda opportunità. Quel senso di limite personale, di impotenza davanti ai tsunami che si abbattono su di me, diventano un’occasione per evidenziare la storia migliore. ‘Fatti forza’ ti diranno. ‘Stringi i denti’, ‘non ci pensare’ ‘andrà tutto bene’ ‘vedrai che le cose si sistemeranno’…. Tutte frasi dette a fin di bene, ma che tristemente non funzionano e, peggio ancora, ti distolgono dalla storia migliore.

Già, perché la realtà è che non ho dentro di me le risorse per affrontare le tragedie, le difficoltà che sovrastano, il senso di scoraggiamento e frustrazione che posso, nel migliore dei casi, negare o cercare di tenere a bada. La realtà è che ho bisogno di altro. Ho bisogno di una risorsa, una verità, uno strumento che mi permetta di trovare una nuova via per vivere la vita che affronto.

Ed è così che il mio senso di sconforto diventa una grande opportunità per conoscere la potenza della risurrezione. I ‘non ce la faccio’ diventano un grido per un Salvatore di cui ho bisogno, di energia rinnovata, di una prospettiva di speranza che non si basi sulla percezione della realtà – così come la vedo io – ma sulla effettiva realtà – così come la vede Dio. Ed è nella scuola della vita in cui sono chiamato ad abbracciare i miei limiti, che la grazia di Dio diffonde la potenza della risurrezione che diventa così la storia migliore di cui ho davvero bisogno.

Guardo la guerra e la potenza della risurrezione mi ricorda della grande e sicura verità che un giorno non ci sarà morte o lacrima.

Guardo le difficoltà relazionali che sono così pesanti e la potenza della risurrezione mi fa continuare a credere in cambiamenti, nella riconciliazione, in nuovi inizi.

Guardo la malattia, difficoltà economiche, problemi di lavoro e sono grato perché nelle valli posso fidarmi di Uno la cui potenza della risurrezione provvede tutto il necessario.

Guardo me stesso, e pur disperando, sono grato, perché la Sua opera è ancora in corso, che sono accettato, che sono figlio, che la potenza della risurrezione è all’opera in me!

E così, meravigliosamente ‘Non ce la faccio’ non diventa più una sconfitta, ma un’opportunità. La potenza della risurrezione cambia tutto.

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