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Protestanti, con il martello!

Altro da Jonathan (JD) Gilmore

Se Martin Lutero fosse in vita oggi, chissà quali sarebbero le tesi che formulerebbe e inchioderebbe con il suo martello a qualche porta importante e ben visibile?

Ma, andiamo per ordine.

Il 31 ottobre 1517, Martin Lutero, sempre più persuaso della verità del vangelo1 e dell’allontanamento della Chiesa dalla semplice ed essenziale verità biblica, inchiodò un documento recante 95 ‘tesi’, perlopiù di protesta contro l’errore della chiesa di allora. Era per lui un periodo di riscoperta del vangelo. Non tanto tempo dopo avrebbe riassunto come segue tale riscoperta: 

“Finalmente, meditando giorno e notte, per la misericordia di Dio, cominciai a comprendere che la giustizia di Dio è quella attraverso la quale i giusti vivono tramite un dono di Dio, ovvero per fede. Qui mi sentii come se fossi del tutto nato di nuovo e fossi entrato nel paradiso stesso attraverso le porte che erano state spalancate.”2

Lutero è uno dei personaggi più noti e centrali di ciò che viene chiamato: la Riforma Protestante che è ‘un insieme di proteste religiose e iniziative di rinnovamento che si diffusero attraverso l’Europa durante il sedicesimo secolo.’3 Erano dei movimenti di protesta contro una chiesa lontana dal vangelo e di riforma con il vangelo di Gesù al centro. Una delle ultime gocce per Lutero era stata la vendita delle indulgenze4 praticata dal monaco predicatore Johann Tetzel. Questi andava in giro raccogliendo fondi per la costruzione della basilica di San Pietro vendendo, letteralmente, delle indulgenze promettendo che al tintinnio della moneta che cadeva nella cassa, un’anima sarebbe volata libera! 

Indignato, Lutero prese il martello, avendo riportato anche la frase di Tetzel in una delle sue tesi!

Lutero aveva scoperto un tesoro e niente lo fermava più.

L’affissione delle 95 tesi rappresenta un momento molto significativo della Riforma Protestante. Se non per altro perché era una coraggiosa presa di posizione protestante contro l’allontanamento dal vangelo e un chiaro segnale riguardo la necessità di una profonda e continua riforma – di un ritorno alla Bibbia. 

Lutero aveva scoperto un tesoro e niente lo fermava più. La diffusione dei suoi sermoni, dei suoi commentari, di questo messaggio fresco e profondo sulla base della sola Scrittura di sola grazia per la sola fede in solo Cristo, divenne il grido della Riforma. Ma non più solo una voce reattiva di protesta contro l’errore sia del credo e sia della pratica, ma una voce pro-attiva di annuncio e predicazione con il vangelo al centro. Soli Deo Gloria!

Ancora oggi, in un certo senso, si continua ad assistere alla vendita di indulgenze. Nel ricorrere ad un’auspicata soluzione per il problema del peccato, oppure più comunemente, nel ricercare un merito personale per compiacere Dio, si cercano delle indulgenze, magari a buon prezzo. Il tintinnio della moneta della tolleranza, del buonismo, del relativismo… si pensa, potrà, forse, liberare un’anima. Magari anche la mia!

Lutero prese il martello. E anche i seguaci di Cristo hanno oggi di che protestare. 

Quali tesi inchiodare sulle porte oggi? 

Lutero afferma: “Vero tesoro della Chiesa di Cristo è il sacrosanto Vangelo, gloria e grazia di Dio.” Laddove lasci il vangelo, cerchi il tintinnio delle monetine per acquistare delle indulgenze. Un modo per sfuggire alle conseguenze ed alle pene del peccato. Qualche opera, qualche sforzo.  

Ecco, quindi, alcune tesi che necessitano una vigorosa e sana protesta oggi:

  1. Un vangelo irriconoscibile: nessuna Scrittura, grazia zero, solo opere e sforzo, solo io – non Cristo.
  2. Un vangelo annacquato: Dio salverà tutti, basta che ci sia la sincerità.
  3. Un vangelo meritorio: se me lo merito ce la farò. 
  4. Un vangelo moralistico: la cosa importante è sforzarsi di fare quello che è giusto – e io ci provo! 
  5. Un vangelo insufficiente: ci devo pur mettere la mia parte. Ci vuole di più che il semplice vangelo. 
  6. Un vangelo inefficiente: per un vero cambiamento la soluzione è un’altra; ci vogliono cose che funzionano davvero.
  7. Un vangelo compartimentalizzato: il vangelo va bene per la domenica o i momenti di bisogno particolare. 
  8. Un vangelo ai margini: in secondo piano e distante dalla vita e pratica quotidiana.
  9. Un vangelo personalizzato: a tutti i costi sia fatta la volontà di io! 
  10. Un vangelo indefinito: ognuno la pensi a modo proprio. 

Ancora oggi siamo  chiamati ad essere protestanti. Contro tutto quello che ci porta lontano dalla buona, gradita e perfetta volontà di Dio (Romani 12:2). Tutto ciò che può avere una parvenza di pietà me che ne rinnega la potenza (2 Timoteo 3:5). Quella tendenza di preferire un altro vangelo – che poi vangelo non è (Galati 1:6-7).

Protestiamo, sì, ma siamo anche chiamati a praticare e predicare la verità di un vangelo completo che funziona davvero.  

È ora di riprendere il martello.


1 ecco alcuni ottimi input su cosa sia il ‘vangelo di Gesù Cristo’: www.impattoitalia.org/blog/vangelo-contro-religione, www.impattoitalia.org/blog/cose-il-vangelo, www.impattoitalia.org/blog/il-vangelo-e-i-nostri-matrimoni

2 Preface to the Complete Edition of Luther’s Latin Writings, M. Luther, 1545, Luther’s Works, Volume 34, Career of the Reformer IV (St. Louis, Concordia Publishing House, 1960) p336-337

3 The Unfinished Reformation, G. Allison & C. Castaldo, Zondervan 2016, p20

4 Secondo il credo della Chiesa Cattolica: ’…la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi.’ (www.penitenzieria.va/content/penitenzieriaapostolica/it/indulgenze/norme.html)

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