×

Si.

E no.

La domanda è estremamente difficile. La Bibbia parla dell’amore di Dio in molti modi diversi. D.A. Carson, nel suo eccellente libro L’amore di Dio: una dottrina difficile, ne cita cinque:

  1. L’amore peculiare del Padre per il Figlio e del Figlio per il Padre;
  2. L’amore provvidenziale di Dio su tutto ciò che ha creato;
  3. La posizione salvifica di Dio nei confronti del suo mondo decaduto;
  4. L’amore particolare, efficace e selettivo di Dio verso i suoi eletti;
  5. L’amore di Dio verso il suo popolo, un amore provvisorio e condizionato dall’obbedienza.

Dopo aver fornito una breve spiegazione biblica per ciascuna via, Carson spiega il pericolo di enfatizzare un aspetto dell’amore di Dio sugli altri.

Se l’amore di Dio fosse definito esclusivamente dal suo amore intratrinitario, che è perfetto e senza peccato, non coglieremmo la gloria di Dio nell’amare dei ribelli come noi.

Se l’amore di Dio non fosse altro che la sua cura provvidenziale sopra ogni cosa, avremmo difficoltà nel capire come il vangelo possa essere una buona notizia. In fin dei conti Dio non ama già tutti?

Se l’amore di Dio fosse visto esclusivamente come il suo desiderio di salvare il mondo, ci ritroveremmo con un Dio caricato di emozioni che non mostrerebbe la stessa sovranità che vediamo invece nelle pagine della Scrittura.

Se l’amore di Dio fosse inteso solo come il suo amore selettivo, sentiremmo facilmente dire che Dio odia tutti i tipi di persone, quando quella verità necessita di molte più sfumature.

E se l’amore di Dio fosse interamente legato ad avvertimenti come “conservatevi nell’amore di Dio” (Giuda 21), cadremmo nel legalismo e in molti dubbi ingiustificati.

Parlare dell’amore di Dio suona come un compito teologico semplice, quando in realtà è uno dei più complicati. Ho sentito dire di chiese che discutono sull’insegnare o meno ai loro bambini la canzone “Gesù m’ama, questo so” (<alcuni dei bambini potrebbero essere degli scapestrati, non si sa mai). Conosco molte altre chiese che enfatizzano così tanto l’amore onnicomprensivo di Dio per tutti e ovunque, che è difficile capire perché qualcuno dovrebbe preoccuparsi di diventare un cristiano. Il fatto è che Dio ama e non ama tutti. Odia il mondo e ama il mondo. Non può assolutamente amare i suoi figli adottivi più di quanto non faccia, ed è profondamente addolorato per il nostro peccato. La sfida della buona teologia è quella di spiegare in che modo la Bibbia fornisca garanzie per tutte queste affermazioni e come possano queste funzionare tutte insieme.

Qualsiasi verità sull’amore di Dio portata avanti fino all’esclusione delle altre creerà una divinità distorta e un discepolato mortale. “In breve”, consiglia Carson, “abbiamo bisogno di tutto ciò che la Scrittura dice su questo argomento, altrimenti le ramificazioni dottrinali e pastorali si riveleranno disastrose”.

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