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Riflettiamo sulla risurrezione di Gesù Cristo partendo dalla lettura di un testo biblico, Giovanni 11:17; 20-26a:

“Gesù dunque, arrivato, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro…. Come Marta ebbe udito che Gesù veniva, gli andò incontro; ma Maria stava seduta in casa. Marta dunque disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto; e anche adesso so che tutto quello che chiederai a Dio, Dio te lo darà». Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». Marta gli disse: «Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai».”

Un testo fantastico, che permette di riflettere sugli elementi essenziali della risurrezione.

1. Gesù predisse la propria risurrezione.

Parlando di se stesso, Gesù dice ai suoi discepoli (Luca 9:22): “Bisogna che il Figlio dell’uomo soffra molte cose e sia respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, sia ucciso, e risusciti il terzo giorno”.

Qui Gesù predice tre cose:

  1. il ripudio che avrebbe subito da parte dei capi religiosi;
  2. la propria morte;
  3. la propria risurrezione il terzo giorno.

Questi dati sono, per noi, molto familiari. Così familiari che la loro portata potrebbe sfuggirci. Il terzo elemento ci interessa particolarmente perchè predire il proprio ripudio e la propria morte non sarebbe impossibile, ma la propria risurrezione decisamente sì!

2. Le Scritture registrano l’adempimento di tale predizione.

Più passi della Bibbia confermano che Gesù ha correttamente predetto il proprio tornare in vita. Luca 24:1-8 ne è un esempio:

“Ma il primo giorno della settimana, la mattina prestissimo, esse si recarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparati… quando entrarono non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre se ne stavano perplesse di questo fatto, ecco che apparvero davanti a loro due uomini in vesti risplendenti; tutte impaurite, chinarono il viso a terra; ma quelli dissero loro: «Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordate come egli vi parlò quand’era ancora in Galilea, dicendo che il Figlio dell’uomo doveva essere dato nelle mani di uomini peccatori ed essere crocifisso, e il terzo giorno risuscitare». Esse si ricordarono delle sue parole.”

Gli angeli fanno una domanda alle pie donne che cercavano la salma (morta!) di Gesù: “Perché cercate il vivente tra i morti?” Vale a dire: “Care donne, siamo al terzo giorno. Il conto alla rovescia è finito. Qui, Gesù non c’è, e non ci può essere perché egli è risuscitato.” Notiamo bene come prosegue il discorso degli angeli. Essi ricordano a queste donne la profezia di Gesù del cui adempimento loro sono, in quel momento, testimoni!

3. Il risultato della risurrezione.

Ci sono tanti risultati scaturiti dalla risurrezione di Cristo, ma in sintesi il risultato è che Cristo ha vinto la morte. In 2 Timoteo 1:10 ci sono le seguenti parole rivoluzionarie: Cristo “ha distrutto la morte”. La morte distrugge tutti; alla morte nessuno può dire “No grazie.” Gesù, invece, morendo e risuscitando ha sconfitto e distrutto la morte (cfr. Atti 2:23-24)!

4. Il significato della risurrezione.

Ci sono altresì tante conseguenze della risurrezione. Tra esse ne menzioniamo sole tre.

  1. Non dobbiamo più temere la morte (Ebrei 2:14-15).
  2. Se crediamo in Cristo e solo in lui, al momento della conversione, il giudizio di Dio ci viene tolto e passiamo dalla morte (spirituale) alla vita (spirituale) (Giovanni 5:24).
  3. E, se siamo credenti, possiamo già da ora vivere una nuova vita proprio per via della risurrezione (Romani 6:4; Efesini 1:19-21).

5. Il ‘dunque’ della risurrezione o, in soldoni, cosa c’entriamo noi.

Ricapitoliamo. Abbiamo una promessa fatta e poi mantenuta. Abbiamo la morte sconfitta e distrutta. Insomma, dire “niente male” sarebbe un eufemismo. Ma non è tutto qui! Abbiamo anche una seconda promessa multiforme: per i credenti niente più paura della morte e niente più giudizio ma piuttosto la potenza per vivere una vita nuova. Dio ha mantenuto la prima promessa, non c’è da dubitare che manterrà anche la seconda.

È a questo punto che veniamo coinvolti noi, come vedremo subito nel prosieguo della lettura del brano. Gesù aveva appena detto a Marta (vv. 25-26a): “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai.” E ora continua con una domanda che è rivolta anche a me e a te (v. 26b): “Credi tu questo?” La domanda non è indifferente: infatti, per noi si tratta, del “dunque” della gloriosa risurrezione di Gesù Cristo dai morti.

Spero che io e tu risponderemo come Marta (v. 27): “Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo.”

Buona Pasqua!


Nel suo articolo Venerdì Santo: cosa ricordiamo? lo stesso autore spiega il significato della croce di Cristo.


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