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Cosa fare quando una persona che amiamo decide ostinatamente di seguire la propria strada? Come credenti sappiamo che la nostra vita ha la consistenza della polvere (Salmo 90:3), tuttavia questa verità non sembra preoccupare il nostro/a figlio/a, genitore, amico/a o partner.

Vedere queste persone indaffarate nelle loro attività, incuranti delle conseguenze eterne delle loro decisioni quotidiane, è una lama piantata nel cuore.

Attraverso la Bibbia sappiamo che questo è possibile. Una storia in particolare, quella di Giuda in Genesi 38, ci offre un aiuto su come gestire queste dinamiche.

La provvidenza di Dio è come le parole ebraiche

“La provvidenza di Dio è come le parole ebraiche: può essere capita solo se letta all’indietro” (cit. John Flavel – The Mystery of Providence).

Prima di tutto dobbiamo ricordarci che le azioni di Dio non sono dettate dal caso o dall’improvvisazione, ma seguono il suo piano eterno e meraviglioso. La storia di Genesi 38 e il clan che Giuda rappresenterà, ci ricorda l’importanza di leggere la storia al contrario per ricordarci che Dio è sempre presente e all’opera.

Apocalisse 5:3 ci aiuta in questa riflessione attraverso la scena dell’arrivo di Gesù:

[…] ecco, il leone della tribù di Giuda, la radice di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli

Questo è il destino glorioso della tribù di Giuda: che contrasto con Genesi 38!

Ma procedendo ancora a ritroso nella storia di questo uomo, in Matteo 1:3, lo troviamo inserito nella progenie di Gesù. Giuda e Tamar sono ricapitolati in lui.

Un altro passaggio emozionante lo troviamo nella storia di Ruth e Boaz. Ruth veniva da Moab, un popolo maledetto perché suscitato dall’incesto di Lot. Cosa può venire di buono da un paese con questa eredità? Apparentemente nulla. Eppure, alla fine Ruth, sposerà Boaz, un uomo della tribù di Giuda, e diventerà la nonna di Davide, il capostipite della casa reale di Israele.

In Genesi 49:8-12 abbiamo la prova definitiva che la grazia di Dio è intervenuta nella vita di Giuda. Infatti riceverà una benedizione, una parola profetica di dominio e autorità senza eguali. E la storia confermerà che la gloria di Dio e del suo Eterno Figlio passeranno attraverso questa tribù.

La provvidenza di Dio ci incoraggia a guardare con fiducia ai suoi piani anche se ciò implica un compimento non immediato.

La provvidenza di Dio all’opera nei disastri della vita

Dove culmineranno le promesse di un salvatore? Attraverso Genesi 37-38 siamo tenuti in tensione tra le promesse di Dio e il loro compimento. Sebbene la storia biblica ci dirà che le promesse della salvezza di Dio passeranno attraverso Giuda, per il momento, ci accorgiamo solo dei suoi disastri. Infatti Giuda è invischiato in una ribellione senza precedenti. Ha venduto suo fratello (Genesi 37:26-27) e non ha chiesto perdono. È ostinato a seguire la sua strada lontano dalla sua famiglia (Genesi 38:1), integrandosi a una cultura malvagia (Genesi 38:2), intrecciando errori su errori (Genesi 38:3-5). Le leggi del Signore sono lontane dal suo cuore. Forse non è molto diverso dalla vita che sta vivendo la persona che ami.

Ma Genesi 38:7 ci mostra che Dio inizia ad intervenire con una sorprendente e alquanto oscura provvidenza. In pochi versetti Giuda piange amaramente la scomparsa di sua moglie e dei suoi primi due figli. Eppure deve continuare a prendersi cura del terzo figlio e di Tamar, la nuora, rimasta vedova.

Giorno dopo giorno, Dio lo sta portando con le spalle al muro.

La provvidenza di Dio nel salvare un peccatore

In Genesi 38:12-23 Tamar mette in atto un piano disperato (e perverso): sotto mentite spoglie seduce Giuda (che tempo prima l’aveva ingannata) e rimane incinta di lui. Sembra non esserci speranza per questo uomo, eppure proprio in questa circostanza Dio giunge con la sua grazia. In Genesi 38:24-25 Giuda nonostante sappia di essere stato ingannato, si arrende e confessa le sue colpe: Tamar è più giusta di me, v. 26!

E’ da queste 5 parole che il Signore inizierà la sua opera di guarigione. Prima di tutto nel restaurare i due figli perduti (infatti questa storia si concluderà con Giuda che tiene in mano due gemelli – la fantastica provvidenza di Dio quando viene letta al contrario…).

Ma il Signore farà di più! Renderà Giuda un uomo più che ammirevole, dal cuore tenero e pronto al sacrificio! Invece di vederlo depennato, lo troviamo coinvolto nell’amore paradossale di Dio.

La provvidenza di Dio vissuta in preghiera

Il miracolo della storia di Giuda ci ricorda che non servono imposizioni o lezioni morali per convincere qualcuno a seguire Gesù. Siamo noi ad avere soprattutto bisogno di pregare per allineare la nostra prospettiva ai piani di Dio (qualunque essi siano).

Dobbiamo pregare per ricordarci che la salvezza è un miracolo che dipende solo da Dio.

Dobbiamo pregare che Dio susciti una Tamar nella vita della persona che amiamo affinché comprenda la necessità di cambiare e interrompere i suoi comportamenti sbagliati.

Dobbiamo pregare per avere più pazienza e non sentirci arresi quando le cose non vanno come vorremmo.

Dobbiamo pregare che la grazia di Dio venga considerata come l’unica soluzione in grado di svoltare la vita delle persone che amiamo.

La Bibbia è piena di storie di redenzione sorprendenti. Ognuna di essa ci esorta a pregare per imparare a leggere la provvidenza di Dio al contrario.


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