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I Grammy Awards del 2023 hanno visto Sam Smith trionfare nella sezione best duo con la canzone “unholy” (sacrilego, empio) accompagnato da Kim Petras, un’artista tedesca trans.

Nella performance live l’artista era vestito da diavolo. La canzone parla di un uomo che tradisce la moglie in un bordello camuffato da carrozzeria. Il testo recita: La mamma non sa che il papà si sta scaldando in carrozzeria, facendo qualcosa di diabolico. […] Ti caccerebbe di casa se sapesse tutto ciò che fai.

L’altra hit tratta dallo stesso album è intitolata “I’m not here to make friends” (non sono qui per farmi degli amici) e parla di una persona che va a caccia di qualcuno da portarsi a letto. Il video è estremamente esplicito.

A chi si è sentito di criticare l’artista, la giornalista Daisy Jones della rivista Vogue ha replicato dicendo: la colpa è vostra che non sapete gestire il vostro disagio! Questo è il mondo in cui viviamo e con cui dobbiamo confrontarci.

Non posso tirarmi indietro dal fare luce sui pericoli nascosti del peccato sessuale e dal ricordare (soprattutto a me stesso) ciò che la Bibbia dice riguardo alla perversione, alla depravazione, alla promiscuità sessuale e all’omosessualità.

Genesi 19 è un testo importantissimo per aiutarci a capire 3 gravi conseguenze per chi sceglie di aprirsi al peccato sessuale.

1. Diventi parte integrante del problema (v.1-11);

Al v.1, leggiamo dell’arrivo degli angeli sul fare della sera e Lot, a quell’ora, non è in casa con la sua famiglia, ma è seduto alla porta d’ingresso della città. Cosa ci faceva lì? Chi sedeva alla porta della città lo faceva per fare affari e vigilare sugli ingressi per attività amministrative. Quindi Lot era uno dei leader che amministravano gli affari economici e sociali, perfettamente integrato con la vita di quella città.

Al v.7, Lot tenta di calmare la folla riunita davanti a casa sua, decisa a stuprare i suoi ospiti. Quali parole usa per rivolgersi a loro? Fratelli miei.

Cioè si identifica con loro! Sta dicendo: io sono uno di voi! Siamo parte della stessa famiglia.

Ma la sua follia non finisce qui, infatti al v.8 dice:

prendete le mie figlie, vergini, fate di loro ciò che vi pare! 

E’ completamente deragliato! Cerca di ragionare con quelli che chiama “fratelli” mettendo a disposizione le sue figlie vergini per una violenza di gruppo.

È proprio vero che il peccato ti guiderà a fare le cose più stupide! Se non ti affidi al Signore collasserai come Lot finendo a prendere le decisioni più stupide. Ciò che scegli oggi avrà un grande impatto sul tuo domani. Scegli compagnie pericolose e vizi disordinati, ribellati ai genitori, cedi a un lavoro economicamente vantaggioso, scegli frettolosamente un partner, prendi sottogamba il rapporto matrimoniale e tra qualche anno farai i conti con problemi enormi nella tua vita!

2. Ti leghi indissolubilmente al problema (v.12-29);

Al v.12 i due angeli esortano Lot a uscire: “raccogli la tua gente e fuggi da questa città, ORA”! Passano le ore e davanti a quel dramma Lot indugia (v. 16)! In altre parole non riesce ad uscire da lì. È talmente legato a quel sistema che gli angeli lo devono prendere con la forza.

Se volti le spalle a Dio finirai sempre per esitare nella tua condizione di peccato proprio come Lot! Non riuscirai a muoverti e soprattutto non riuscirai a salvarti!

Ma Lot ci stupisce ancora perché al v.18 trova il tempo per un’altra follia: vuole negoziare con gli angeli. Pensa di avere un’idea migliore. Infatti propone di scappare da Sodoma raggiungendo un’altra città ugualmente perversa.

Anche qui  c’è una grande lezione: se non dai un taglio al peccato risolvendo il problema alla radice, ti illuderai di sapere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. In realtà, senza rendertene conto, passerai dalla padella alla brace!

3. Diventi veicolo di trasmissione del problema (v.30-38);

Il brano termina con l’ultima oscenità. Da Soar Lot si trasferisce dentro una caverna. Da notare il terribile passaggio dal ricco allevatore descritto in Genesi 13 ad adesso, 24 anni dopo: il peccato gli ha consumato la vita. Ora è solo, senza una moglie, senza possedimenti, passando le ore dentro una fredda e umida grotta con la sola compagnia di due figlie dai valori quantomeno deformati.

La loro depravazione emerge dal piano che mettono in atto per dare una discendenza al loro padre. Lo ubriacano, vanno a letto con lui ed entrambe, v.36, rimangono incinte. I nomi dei neonati rimarcano l’orgoglio dell’oscenità delle madri: Moab significa “figlio di mio padre (Lot)” e Ben-Ammi significa “figlio della mia gente” (quella di Sodoma).

Ora, in conclusione, questo brano ci dice 3 cose molto chiare:

  1. Questo mondo malato ha una propria agenda e dei valori morali su cos’è la famiglia, il matrimonio, l’amore che sono fortemente problematici. Ma Dio ti chiama a smettere di rimanere integrato col problema, a scollegarti dalla vecchia vita problematica e interrompere finalmente la catena di trasmissione dei tuoi errori. Non rimanere sulla pianura della vita dove niente è come sembra. Esci dalla valle fatta di lacrime, peccati, sofferenze, vuoti, insignificanza. Vai a Dio certo che Gesù Cristo ha pagato il prezzo pure della tua depravazione.
  2. Genesi 19 è uno di quei testi che ci smaschera. Pensiamo di essere diversi da Lot, sua moglie e le sue figlie. Invece, se siamo onesti, c’è ancora tanto da lavorare in noi. La lotta per la nostra santificazione non è finita. La lotta per il bene dei nostri familiari non si esaurisce mai. La lotta per la salvezza di questo mondo continua. Perciò confessa il tuo peccato. Hai l’opportunità di farlo così come ti trovi ora, sporco, indegno, infedele, bugiardo. Vai a Lui così come sei, prega, implora la sua grazia e ricevi il suo perdono.
  3. Cristo ha messo la parola fine alle terribili conseguenze del peccato. I figli/nipoti di Lot rappresentano l’apice di una storia disfunzionale che sembra irrisolvibile, ma Matteo 1 ci dice che Cristo ha ricapitolato quel male. Infatti nella discendenza umana di Gesù, tra le tante persone problematiche,  troverai anche una donna, Ruth, discendente di Moab (v.5). Ciò che Lot non è stato in grado di fare, cioè interrompere la catena di trasmissione del problema, Gesù lo ha fatto. Gesù ha preso quella storia marcia e oscena e l’ha redenta in sé stesso! Abbraccia la grazia, accogli la redenzione, stai col redentore!

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