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La mia nuova macchina è progettata per tenermi al sicuro. Oltre ai soliti specchietti, freni e sterzo, dispone di vari dispositivi protettivi. Se mi avvicino troppo a un’altra macchina, ad esempio, si accende una spia rossa lampeggiante con scritto “FRENA!” ed emette una serie di segnali acustici sempre più intensi. In pochi istanti il pedale del freno si abbassa automaticamente sotto il mio piede. Se queste opzioni non fossero sufficienti, la cintura di sicurezza e gli airbag mi impedirebbero di andare incontro a morte certa. La ridondanza è voluta. Gli ingegneri dell’auto sperano che, in una situazione di pericolo, anche solo una di queste funzioni riesca ad avvisarmi in tempo per prevenire il disastro.

Anche la vita cristiana è stata dotata dal suo Creatore di vari mezzi per contrastare Satana e il peccato. Il Signore ci ha messo a disposizione una serie di aiuti per poter resistere al peccato e coltivare la rettitudine quando la lussuria, l’insoddisfazione o l’idolatria minacciano di rovinarci. Come una serie di luci lampeggianti e segnali acustici, queste protezioni sono la misericordia di Dio per tenerci lontani dal cammino che porta alla distruzione.

Caro cristiano, considera dieci incentivi biblici per resistere alla tentazione quest’anno. Leggili. Memorizzali. Conservali nel tuo cuore per il giorno dell’attacco di Satana. Più strumenti hai, più al sicuro sarai. E nel momento del pericolo, ricordarne anche uno solo potrà salvare la tua anima dal cadere in un grande peccato.

1. Ricorda la natura di Dio.

Prima di soccombere all’avidità e alla vanità, prima di indulgere nella follia o nell’ubriachezza, “Riconoscete che l’Eterno è DIO; è lui che ci ha fatti e non noi da noi stessi; noi siamo il suo popolo e il gregge del suo pascolo”.(Sl 100:3). Nessuno di noi è il proprio creatore, libero di vivere come meglio ritiene. Siamo stati creati da e per Dio solo. E nessuno di noi vive separato da Dio: egli è il Signore dell’alleanza e il pastore che ci ha redenti e che ci sostiene. Questo Dio è il Dio santo che ci chiama ad essere santi come lui (1 P. 1:15–16). Ricordati di lui prima di cadere nel peccato (cfr Eccl. 12:1).

2. Ricorda l’immoralità del peccato.

Quando Satana ti sussurra all’orecchio che questo sfogo di rabbia, questo momento di pigrizia, questo disprezzo per il nome del Signore è solo una piccolezza, nulla di cui preoccuparsi, ascolta il duro avvertimento di Giovanni: “il peccato è violazione della legge” (1 Giovanni 3:4). Quando pecchiamo diventiamo trasgressori. Il più piccolo atto di empietà è ribellione contro il nostro santo Dio e merita giustamente la sua ira e il suo dispiacere. Il peccato è così immorale da richiedere, per pagare la sua punizione, niente di meno che il sangue del Figlio senza peccato. Non esistono peccati irrilevanti.

3. Ricorda l’opera di Cristo.

Sebbene Satana sia un potente nemico e la nostra carne peccaminosa sia debole, non siamo disarmati di fronte alla tentazione. Con la sua opera in nostro favore, Cristo ha spezzato il potere del peccato su di noi. Unendoci a sé nella sua morte e risurrezione, ci libera dalla schiavitù del peccato rendendoci liberi per la giustizia (vedi Ro. 6:1–14). Sebbene si continui ad affrontare la tentazione, in Cristo è possibile resistere (vedi Giacomo 4:7). Con il suo sangue prezioso, Cristo ha acquistato la tua capacità di dire “no” al peccato.

4. Ricorda il carattere di Satana.

Satana non è tuo amico. È un bugiardo (Giovanni 8:44), un seduttore (Apocalisse 12:9), un divoratore (1 Pietro 5:8) e un accusatore (Apocalisse 12:10). Non ci si può fidare di lui, e lui non ha a cuore il tuo bene. Potrebbe venire da te e offrirti piacere, soddisfazione, giustizia o riconoscimento, ma, come dice il puritano Thomas Brooks, “dietro l’esca ci attende l’amo”. Non essere ingenuo. 

5. Ricorda i dolori del passato.

Scrivendo ai cristiani di Roma, Paolo ricorda loro: “Quale frutto dunque avevate allora dalle cose delle quali ora vi vergognate?” (Ro 6:21). Nel momento della tentazione, considera: ho qualcosa di utile da mostrare dai peccati del mio passato? Provo solo vergogna per i miei atti di disobbedienza? Il peccato mi ha mai fatto del bene? La risposta, ovviamente, è no.

6. Ricorda le benedizioni dell’obbedienza.

“Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano” (Gm 1:12). Quando non cediamo alla tentazione, dice Giacomo, riceveremo una ricompensa dal nostro Dio. Una tale ricompensa non è una questione di merito, ovviamente. Anche i nostri migliori sforzi sono infettati dal peccato, e ovviamente Dio non potrà mai essere in debito con noi creature. Ma, grazie a Cristo, Dio si compiace di noi e ci dona cose buone anche quando i nostri sforzi sono deboli. Questa promessa di benedizione per l’obbedienza dovrebbe motivarci nella lotta. Quando resistiamo alla tentazione, emuliamo Mosè e perseveriamo avendo “lo sguardo rivolto  alla ricompensa” (Eb 11:26).

7. Ricorda la schiera di testimoni.

Lo scrittore di Ebrei offre un sorprendente incentivo per resistere alla tentazione: ci sono dei testimoni. Per il popolo di Dio, la “schiera di testimoni” (Eb 12:1), i santi che ci hanno preceduto, è formata dai nostri alleati in combattimento. Testimoniano con la propria vita il costo della lotta contro il peccato e la ricompensa della pietà. Testimoniano anche la necessità di guardare a Gesù (Eb 12:2). Che tu stia combattendo contro la pornografia, le spese eccessive o l’impazienza nei confronti di tuo figlio di 2 anni, la schiera di testimoni ti ricorda che non sei solo. La tua lotta contro la tentazione è la stessa degna e costosa battaglia che i devoti hanno sempre combattuto.

8. Ricorda la chiesa di Cristo.

Non solo stiamo al fianco dei santi del passato mentre combattiamo, ma stiamo anche con la gente delle nostre chiese. Quando Pietro esortava i cristiani a resistere al diavolo “stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo”(1 P 5:9), ricordava loro che resistere al peccato è un progetto comunitario. Quando rifiuti di cedere all’insoddisfazione, all’ira ingiusta o all’egoista autoindulgenza, stai mantenendo la linea della pietà per il bene dell’intera chiesa. Le tentazioni che si abbattono su di noi sono umane (1 Co 10:13), e nella congregazione locale la nostra resistenza aiuta gli altri a rimanere saldi nella propria lotta.

9. Ricorda gli occhi dei non credenti.

Nel momento della tentazione, i tuoi amici e vicini non credenti ti stanno osservando per vedere cosa farai. Questa è la gentilezza del Signore nei tuoi confronti. Questi occhi attenti non solo ti danno un motivo per pensarci due volte prima di peccare, ma la loro presenza è un’opportunità per evangelizzare. “[Abbiate] una buona condotta fra i pagani”, ammonisce Pietro, “affinché laddove sparlano di voi, chiamandovi malfattori, osservino le vostre opere buone e diano gloria a Dio nel giorno in cui li visiterà”(1 P 2:12). Se oggi resisti al peccato, i tuoi testimoni potrebbero unirsi a te nell’adorazione davanti al trono di Dio nell’ultimo giorno.

10. Ricorda l’aiuto dello Spirito.

Lo Spirito è tuo amico. Egli è lo spirito della verità (Gv 16:13), lo spirito di santità (Ro 1:4) e di autocontrollo (2 Ti 1:7). Gesù lo dona per il nostro bene: “Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto” (Gv 14:26). Se camminiamo secondo lo Spirito, “non [adempiremo] affatto i desideri della carne” (Ga 5:16). Nel momento della tentazione, chiedi aiuto allo Spirito. È ciò per cui è stato mandato.

Se qualcuno pecca

“Vi scrivo queste cose perché non pecchiate”, dice Giovanni. E poi, teneramente e prontamente: “e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto” (1Gv 2:1). È fondamentale che i credenti si guardino dal peccato in ogni modo possibile. Dovremmo “[impegnarci] a cercare […] la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Eb 12:14). Ma è altrettanto fondamentale sapere dove andare quando falliamo.

Non c’è niente di meglio per Satana che tenerci lontani da Gesù quando cediamo alla tentazione. Non permetterglielo. La Scrittura è chiara, il Signore è dalla nostra parte: “Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi.” (Ro 8:34-35). Cristo è morto per i nostri peccati e continua a pregare per noi. Abbiamo un avvocato celeste.

Caro cristiano, combatti il peccato. Combattilo quest’anno e ogni anno con tutte le agevolazioni che il Signore ti dà. Ma se pecchi, corri da lui e trova l’unico rifugio sicuro per coloro che falliscono.

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