Serie: Chi è Gesù Cristo?
Questo è il terzo post di quattro sulla persona di Gesù Cristo. Il primo era Gesù Cristo, Dio e uomo; il secondo Gesù Cristo, Messia e Agnello. Il quarto sarà Gesù Cristo, Salvatore o Giudice.
Il mio obiettivo di fondo in questi post è di considerare la vera identità di Gesù Cristo per aiutarci ad apprezzare la sua bellezza e la sua grandezza. Ma desidero che questi post ci aiutino anche a parlare meglio di lui agli altri. Infatti una comprensione robusta della persona di Gesù Cristo dovrebbe aiutarci nella testimonianza e nell’evangelizzazione sia per quanto riguarda i contenuti sia per darci coraggio.
Se invece tu non sei già un credente, questi post sono un invito ad approfondire la vera identità di Gesù Cristo, sulla base della Bibbia. Il quarto post sarà particolarmente importante per te.
Il Maestro
Tutti i credenti conoscono il brano chiamato ‘il Grande Mandato’. Eccolo com’è riportato in Matteo 28:18-20:
“E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: ‘Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate’.”
Fa parte integrante del mandato della Chiesa, non solo di evangelizzare e di battezzare le persone, ma anche di istruirle. In cosa? In tutto quello che Gesù stesso aveva insegnato.
Attenzione però: nessun predicatore può insegnare come Gesù ha insegnato. Infatti forse dovremmo sentirci un po’ a disagio a chiamare Gesù un maestro, come se egli fosse uno fra tanti. In realtà Gesù è il Maestro per eccellenza.
Chi legge l’insegnamento di Gesù vedrà che egli insegna con (a) un’efficacia, (b) una bellezza e (c) un’autorità ineguagliate ed ineguagliabili. Prendo un esempio di ciascuna di queste caratteristiche dal Sermone dei sermoni di Matteo 5-7.
Infatti forse dovremmo sentirci un po’ a disagio a chiamare Gesù un maestro, come se egli fosse uno fra tanti. In realtà Gesù è il Maestro per eccellenza.
Un esempio dell’efficacia dell’insegnamento di Gesù è trovato nella sua critica della spiritualità fasulla dei capi religiosi. Si tratta di quelli che amano essere visti da parte degli uomini a fare le opere buone (Matteo 6:5). Per questo, Gesù giustamente bolla tali capi religiosi con la parola ‘ipocriti’. Si tratta di una sola parola, ma l’etichetta di Gesù coglie nel segno con grande efficacia. Chi potrebbe dimenticare tale etichetta così azzeccata?
Quanto è bello poi l’insegnamento di Gesù. Abbiamo un piccolo esempio quando, rimproverandoci per le nostre preoccupazioni, fa uso di quelle bellissime e indimenticabili immagini degli uccelli del cielo e dei gigli della campagna (Matteo 6:26, 28).
Tuttavia, in Matteo 5-7, forse colpisce ancora di più l’autorità con cui Gesù insegnava. In Matteo 5, sei volte (a partire dal v. 21) nelle cosiddette ‘antitesi’, Gesù introduce il suo insegnamento con una formula di somma autorevolezza. La conosciamo bene: voi avete udito che fu detto…ma io vi dico. Nessun insegnante dell’epoca di Gesù né un predicatore moderno potrebbero osare usare una formula del genere. Noi invece dobbiamo dire solo e sempre, ‘così dice il Signore’. Solo il Maestro per eccellenza può parlare con una tale autorità: ma io vi dico! E solo lui può promettere la stabilità eterna a chi mette in pratica le sue parole (Matteo 7:24-25) e il disastro eterno a chi invece non le mette in pratica (Matteo 7:26-27).
Non ci sorprende che è stata proprio l’autorevolezza con cui Gesù aveva impartito il sermone sul monte ad aver colpito così tanto la gente. Matteo 7:28-29 riporta che: “quando Gesù ebbe finito questi discorsi, la folla si stupiva del suo insegnamento, perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi.”
Ci sono tante persone che vedono in Gesù una guida o un maestro, ma Gesù non riconosce per nulla tali persone come suoi discepoli. A Gesù non interessa ricevere un po’ di merito da noi, come se fosse un buon maestro come tanti altri. O lo riconosciamo come il Maestro per eccellenza oppure egli non riconoscerà noi affatto.
Il Profeta
Nello stesso modo in cui Gesù non è un maestro tra tanti, egli non è un profeta fra tanti, bensì il Profeta per eccellenza.
In Atti 3 abbiamo un discorso di Pietro nel tempio in merito ad una guarigione. Al v. 22 Pietro cita Deuteronomio 18:15. Questo versetto è molto importante in quanto di un profeta particolarissimo. Il punto che qui Pietro sta facendo emergere è che quel profeta particolarissimo è Gesù Cristo.
Ecco le parole di Pietro in Atti 3:22-24, in riferimento al passo di Deuteronomio: “Mosè, infatti, disse: ‘Il Signore Dio vi susciterà in mezzo ai vostri fratelli un profeta come me; ascoltatelo in tutte le cose che vi dirà. E avverrà che chiunque non avrà ascoltato questo profeta, sarà estirpato di mezzo al popolo’. Tutti i profeti, che hanno parlato da Samuele in poi, hanno anch’essi annunziato questi giorni.”
Nel passo esteso in cui si trovano queste parole, Pietro fa tre punti.
Primo: Mosè ha profetizzato che un giorno il grande profeta sarebbe arrivato. Secondo: a partire da Samuele anche tutti gli altri profeti hanno profetizzato di questo grande profeta.
Terzo: quel grande profeta è arrivato, e non è altro che Gesù di Nazaret. Egli è il Maestro dei maestri ed è anche il Profeta dei profeti!
A volte le nostre categorie sono troppo strette quando pensiamo al modo in cui il Nuovo Testamento adempie l’Antico. Pensate a questo esempio. Secondo Malachia il Messia sarebbe nato a Betlemme. I vangeli riportano che Gesù è nato a Betlemme. Ergo: questa profezia si è adempiuta…e vi mettiamo accanto una “croce”. Sia chiaro che non sbagliamo a vedere l’adempimento di alcune profezie in questo modo, ma fraintendiamo le Scritture se vediamo questo come l’unico tipo di adempimento profetico. Infatti l’intero Antico Testamento ha in Cristo (e nel Nuovo Patto) un adempimento profondo e ampio.
Nei casi specifici di questo post, Gesù ‘perfeziona’ o ‘dà pienezza’ ai concetti veterotestamentari di ‘maestro’ e ‘profeta’. Questa non è un’idea mia o di qualche altro teologo, è di Gesù.
Seguiamo insieme le sue parole in Luca 11:29-32: “Mentre la gente si affollava intorno a (Gesù), egli cominciò a dire: ‘Questa generazione è una generazione malvagia; chiede un segno ma nessun segno le sarà dato, tranne il segno di Giona. Infatti come Giona fu un segno per i Niniviti, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio la regina del mezzogiorno si alzerà con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché ella venne dagli estremi confini della terra per udire la sapienza di Salomone; ed ecco qui c’è più di Salomone. Nel giorno del giudizio i Niniviti si alzeranno con questa generazione e la condanneranno; perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona; ed ecco qui c’è più di Giona.”
Riflettiamo: Chi era Salomone? In questo contesto, egli era un saggio maestro. Ma qui c’è più di Salomone. Chi era invece Giona? Un profeta. Ma anche qui c’è più di Giona. Se questi esempi vi fanno venire in mente che Gesù sia anche il Re dei re e il Signore dei signori, e cioè il Re per eccellenza e il Signore per eccellenza, vi siete sintonizzati sulla frequenza biblico-teologica in questione. Poiché è così che la Bibbia descrive l’identità di Gesù Cristo (Apocalisse 17:14; 19:16).
Tutto questo vuol dire che possiamo fidarci completamene di quello che Gesù insegna e di quello che egli profetizza, perché non c’è nessuno più saggio e autorevole di lui. Perciò, tutto quello che egli dice è oro fino, di un valore inestimabile.
Gesù (e il Nuovo Patto) portano a compimento le varie categorie dell’Antico Testamento ed egli è il “sì” del Padre a tutte le promesse di Dio (cfr. 2 Corinzi 1:20).
Tutto questo vuol dire che possiamo fidarci completamene di quello che Gesù insegna e di quello che egli profetizza, perché non c’è nessuno più saggio e autorevole di lui. Perciò, tutto quello che egli dice è oro fino, di un valore inestimabile.
Pensate un attimo a Gesù come profeta. L’ultimo libro della Bibbia costituisce la profezia per eccellenza. Ovviamente mi riferisco all’Apocalisse che inizia con queste parole (1:1) “Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono avvenire tra breve.” La gente si rivolge ai maghi e alle streghe, o alle carte e le stelle, mentre il grande profeta ha già dichiarato tutto. Quindi, dovremmo smetterla di sprecare il nostro denaro dai ciarlatani e rivolgerci solamente al Profeta per eccellenza, Gesù Cristo, la cui profezia sicuramente si avvererà, e si avvererà completamente.
Perché? Perché egli non solo è il Maestro dei maestri, ma anche il Profeta dei profeti.
Pietro Ciavarella