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Serie: Chi è Gesù Cristo?

Questo è il primo di 4 post su Gesù Cristo. Gli altri tre saranno: Gesù Cristo, Messia e Agnello; Gesù Cristo, Maestro e Profeta; Gesù Cristo, Salvatore o Giudice.

Il mio obiettivo di fondo in questi post è di considerare la vera identità di Gesù Cristo per aiutarci ad apprezzare la sua bellezza e la sua grandezza. Ma desidero che questi post ci aiutino anche a parlare meglio di lui agli altri. Infatti una comprensione robusta della persona di Gesù Cristo dovrebbe aiutarci nella testimonianza e nell’evangelizzazione sia per quanto riguarda i contenuti sia per darci coraggio.

Se invece tu non sei già un credente, questi post sono un invito ad approfondire la vera identità di Gesù Cristo, sulla base della Bibbia. Il quarto post sarà particolarmente importante per te.

Gesù Cristo, uomo e Dio

La Bibbia presenta Gesù Cristo come pienamente uomo e pienamente Dio. Nei prossimi cinque punti presento importanti dati biblici a riguardo.

  1. In riferimento alla divinità di Cristo, nel Nuovo Testamento (= NT) le parole per ‘Dio’ vengono attribuite a Gesù. I vocaboli per la divinità vengono attribuiti a colui che è nato a Betlemme. Nel NT abbiamo più esempi di questo. Qui faccio presente un solo versetto, in quanto in esso troviamo sia theos (Dio) sia kurios (Signore). Si tratta di Giovanni 20:28 che riporta la famosa risposta di Tommaso il quale rifiutava di credere nella risurrezione di Cristo, se prima non avesse visto di persona il Cristo risorto. Quando tale desiderio si realizza, Tommaso chiama Gesù “Signore [kurios] mio e Dio [theos] mio”. Perciò, un primo motivo per cui sappiamo che Gesù è Dio (insieme al Padre e allo Spirito) è perché gli vengono attribuiti questi due vocaboli ‘divini’. (Chi volesse approfondire l’argomento della divinità di Cristo, può leggere Murray J. Harris, Jesus as God: The New Testament Use of theos in Reference to Jesus, Baker, Grand Rapids 1992).
  2. Il NT contiene altre prove della divinità di Cristo. Per esempio: Cristo perdona i peccati, qualcosa che Dio solo può fare. Egli riceve l’adorazione, qualcosa che è dovuto a Dio solo. Cristo è il Creatore e Sostenitore dell’universo. Egli risuscita e giudica i morti e manda lo Spirito Santo, tutte cose che solo Dio può fare. Inoltre, è onnipotente, onnisciente ed onnipresente; egli è la via, la verità, e la vita. Cristo è immutabile, “lo stesso ieri, oggi e in eterno” (Ebrei 13:8), tutte cose attribuibili a Dio solo.

I contemporanei di Gesù, e non solamente i suoi amici, sapevano chi Gesù diceva di essere. Vediamo questo, per esempio, in Giovanni 5:17-18. Al v. 17 Gesù diceva: “Il Padre mio opera fino ad ora, e anch’io opero”. I suoi avversari non hanno risposto: ‘interessante, Gesù’. Lungi da ciò, il v. 18 riporta che “per questo i Giudei più che mai cercavano d’ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio”. Anche gli avversari di Gesù sapevano chi Gesù diceva di essere: Dio stesso.

  1. Questi primi due punti fanno capire che Gesù Cristo era ed è vero Dio, ovvero pienamente divino o anche completamente Dio. Preciso questo perché ci sono dei gruppi che dicono che Gesù era ‘divino’ nel senso di essere superiore agli esseri umani, ma inferiore a Dio. Se fosse così, il NT non attribuirebbe a lui i vocaboli citati nel punto 1 e i suoi avversari non si sarebbero arrabbiati così tanto come detto nel punto 2.
  2. Ma attenzione: Gesù Cristo è anche uomo. Non è parzialmente umano, bensì pienamente umano. Nella Chiesa antica c’era un’eresia secondo cui Cristo sarebbe stato umano solo in apparenza. Questa eresia si chiama docetismo, dal verbo greco dokeō, che vuol dire ‘sembrare’. Il docetismo insegnava che Gesù non era veramente umano, ma solo sembrava di esserlo. Secondo questa eresia, era impossibile che Gesù soffrisse sulla croce, in quanto egli non era veramente uomo, ma solamente Dio.

Il docetismo è un ramo o una sotto-eresia dello gnosticismo. Esiste anche una ‘Apocalisse’ gnostica chiamata l’Apocalisse di Pietro. Si tratta di uno scritto che non è storicamente attendibile e nemmeno contiene nulla di vero su Gesù; inoltre non c’entra nulla con Pietro. Tuttavia, ci fa capire come gli gnostici docetisti vedevano Gesù. Ebbene in questo scritto Pietro ha una visione in cui vede Gesù “sereno e sorridente sull’albero [=la croce]” (Luigi Moraldi, Le apocalissi gnostiche, Adelphi 1987 2005, p. 28). Che cosa sta succedendo qui? Dato che, secondo gli gnostici, Gesù Cristo non poteva essere veramente uomo, di conseguenza, come Dio non poteva nemmeno soffrire. Questo spiega il sorriso di Gesù sulla croce.

La verità, invece, è che Gesù Cristo ha veramente sofferto sulla croce. Inoltre, secondo i vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni, durante la sua vita Gesù ha veramente avuto fame e sete, veramente si è stancato ecc. Perché Gesù era veramente umano, come me e te, e non solo in apparenza. (Sull’attendibilità dei quattro vangeli canonici, cfr. Richard Bauckham, Gesù e i testimoni oculari, Ed. GBU, Chieti 2010.)

  1. Tuttavia, anche se Gesù era pienamente umano, c’era un punto in cui egli non era come noi: Cristo non ha mai peccato. Questo punto non è un dettaglio perché è ciò che rende l’uomo Gesù idoneo a morire per noi peccatori umani. Ebrei 2:14-18 parla dell’umanità di Cristo e del modo in cui egli ha partecipato pienamente alla nostra ‘esperienza’ umana, per essere idoneo ad essere il nostro grande Sommo Sacerdote. Infatti, grazie a questo, recita il v. 18, “egli stesso…[avendo] sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati”.

Noi, come Gesù, veniamo tentati. Ma lui, a differenza di noi, non ha mai ceduto, nemmeno una volta. Ebrei 4:15 evidenza questo: “non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato”. Ecco la differenza tra noi e l’uomo Gesù: noi pecchiamo, egli non peccò mai. Questo è il motivo per cui Gesù era idoneo (come umano) a essere il nostro Salvatore: era senza peccato.

Cur Deus homo?

Una delle opere più belle della teologia medievale è lo scritto Cur Deus homo? (Perché un Dio uomo? o Perché Dio si è fatto uomo?) di Anselmo d’Aosta (XI sec.). In questo scritto Anselmo sintetizza con grande maestria il motivo biblico per cui solo un essere che era sia divino sia umano sarebbe stato in grado di salvarci. Il teologo medievale fa presente che un uomo doveva pagare il prezzo di riscatto, perché l’uomo Adamo, e noi in lui, ha peccato. Tuttavia, continua Anselmo, solo Dio poteva pagare il prezzo di riscatto. In altri termini, solo l’uomo ha l’obbligo di pagare (deve), ma solo Dio è in grado di pagare (può). La soluzione? Il Salvatore deve essere sia uomo sia Dio. Quel Salvatore è il Signore Gesù Cristo, colui che è pienamente Dio e pienamente uomo!

Ecco il riassunto di Anselmo: “Quindi era necessario che Dio assumesse l’uomo nell’unità di persona per far sì che colui che doveva pagare e non poteva secondo la sua natura fosse personalmente identico a colui che poteva” (citato da Tony Lane, Compendio del pensiero cristiano nei secoli, Voce della Bibbia, Formigine, p. 123).

Nel primo capitolo del suo vangelo, Giovanni descrive la divinità di Cristo, ‘la Parola’: “nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio” (1:1). L’autore prosegue poi a dire che la Parola è diventata uomo (senza cessare di essere Dio): “e la Parola è diventata carne” (1:14).

Vi invito a meditare sul seguente, per la vostra gioia e per glorificare Dio (Padre, Figlio e Spirito) con un cuore ricolmo di gratitudine e adorazione.

La Parola, l’eterno Figlio di Dio, è diventata umana per poter salvare noi esseri umani. Senza cessare di essere Dio, il Figlio è stato concepito dallo Spirito Santo nel grembo di un’umile fanciulla di nome Maria. Colui che ha creato Adamo ed Eva, cresceva nel grembo della creatura Maria. Infatti, colui che era esistito da sempre nasceva a Betlemme. Colui che aveva creato il seno, si cibava del latte materno. Più avanti, colui che aveva creato gli alberi imparava da Giuseppe a lavorare il legno. Durante la sua vita, colui che aveva dato la legge divina sul monte Sinai si sottometteva alla stessa. Colui che non aveva mai commesso peccato è stato crocifisso come un malfattore, per pagare il prezzo di riscatto per la nostra salvezza.

O gloriosa incarnazione, o glorioso eterno Figlio di Dio che sei diventato uomo per noi esseri umani e per la nostra salvezza!

Questo post parla della doppia natura di Cristo. Tutto quello che si è detto sopra testimonia dell’amore divino per quegli esseri umani che accolgono Gesù Cristo come personale Signore e Salvatore (cfr. Giovanni 1:12).

Perché Cristo è stato concepito nel grembo di Maria dallo Spirito Santo? Perché il Padre ha mandato il Figlio nel mondo? Per amor nostro, per salvarci dalla condanna eterna. Non è forse questo il messaggio di Giovanni 3:16: “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”?

Nella sovranità di Dio, questo è stato reso possibile dalla doppia natura di Gesù Cristo, colui che è pienamente Dio e pienamente uomo.

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