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Uno o due battesimi? Cosa dobbiamo pensare del battesimo di Spirito in Atti 8?

Nota della redazione: Partecipa all’iniziativa TGC Leggere la Bibbia con cui stiamo incoraggiando i cristiani e le chiese a leggere insieme la Parola di Dio in un anno.


Nel Credo niceno confessiamo “un solo battesimo per il perdono dei peccati”. Dietro questa confessione risiede ciò che Paolo dice agli Efesini: “V’è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo” (Ef 4:4-5). Ma alcuni passi del Nuovo Testamento sembrano suggerire che i cristiani disponessero di più di un battesimo.

Uno di questi è Atti 8:1-25, il racconto di Luca del ministero di Filippo in Samaria. Filippo giunse in Samaria e predicò loro Cristo (8:5), e coloro che professarono la fede in Cristo “furono battezzati, uomini e donne” (8:12). Quando gli apostoli di Gerusalemme vennero a conoscenza della cosa, inviarono una delegazione di due uomini in Samaria: Pietro e Giovanni. Questi due apostoli arrivarono e “pregarono per [i credenti samaritani] affinché ricevessero lo Spirito Santo; infatti non era ancora disceso su alcuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù” (8:15-16). Pietro e Giovanni allora “imposero loro le mani ed essi ricevettero lo Spirito Santo” (8:17).

Sebbene Atti 8 non chiami questa esperienza “battesimo dello Spirito Santo”, lo fanno però passi simili: Atti 1:5, per esempio, si riferisce all’effusione dello Spirito in Atti 2 come a un battesimo, e Atti 11:16 fa lo stesso con Atti 10. Possiamo quindi riferirci a ciò che i Samaritani sperimentarono come a un battesimo di Spirito.

Questo passaggio solleva una serie di domande: di quanti battesimi hanno bisogno i credenti? Perché c’è un intervallo di tempo tra il battesimo d’acqua e il battesimo di Spirito? I Samaritani credettero in Cristo senza l’aiuto dello Spirito Santo? Perché gli apostoli dovettero venire in Samaria affinché i samaritani ricevessero il battesimo di Spirito?

Per rispondere a queste domande, cominciamo con il porci due interrogativi di carattere generale.

Qual è l’opera dello Spirito nella salvezza di un credente?

Gli Atti ci dicono che il ravvedimento è il dono di Cristo al peccatore (Atti 5:31; 11:18). Lidia accoglie la predicazione di Paolo perché “il Signore le aprì il cuore” (16:14). Come il ravvedimento, poi, anche la fede è un dono gratuito che Dio fa al peccatore (cfr. Ef 2:8, Fl 1:29). Pertanto, quando i Samaritani credettero in Cristo, credettero per la grazia sovrana di Dio attraverso il suo Spirito.

A prescindere dal battesimo di Spirito, dobbiamo sottolineare che lo Spirito di Cristo era già all’opera nella vita di questi samaritani. I samaritani si sono ravveduti e hanno creduto solo perché lo Spirito ha permesso loro di ravvedersi e di credere.

Cosa pensare del battesimo di Spirito in Atti 8:15-17?

Si noti la somiglianza tra ciò che accade in Samaria (Atti 8), ciò che è accaduto a Gerusalemme (Atti 2) e ciò che accadrà nella casa del pagano Cornelio (Atti 10): degli uomini e delle donne sperimentano l’effusione dello Spirito Santo (cioè il battesimo di Spirito). La sequenza Gerusalemme – Samaria – Gentili corrisponde alla sequenza della missione in At 1:8: “Mi sarete testimoni a Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra” (cioè fra i Gentili, cfr. At 13:47).

Questa sequenza descrive il movimento unico e irreversibile del Vangelo: dal Giudeo al Samaritano al Gentile. Per la prima volta nella storia della redenzione Dio sta inviando la buona notizia della salvezza a tutte le nazioni. Negli Atti Luca riporta la cronaca di questa avanzata invincibile e “senza impedimento” del Vangelo (Atti 28:31).

Questo schema ci aiuta a comprendere i battesimi di Spirito di Gerusalemme, Samaria e della famiglia di Cornelio. Essi mostrano le benedizioni della Pentecoste che cadono prima sui Giudei (Atti 2), poi si estendono ai Samaritani (Atti 8) e infine ai Gentili (Atti 10). Tramite il ministero dello Spirito Santo, tutte le nazioni sono partecipi dell’opera di salvezza di Cristo!

In che modo questo modello storico-redentivo ci aiuta a comprendere Atti 8

Quando comprendiamo questo schema, altri dettagli enigmatici di Atti 8 tornano al loro posto. Innanzitutto: perché gli apostoli si recano in Samaria? Be’, erano presenti a Gerusalemme (Atti 2), e Pietro sarà poi presente nella casa di Cornelio (Atti 10). La loro presenza in tutti e tre i casi certifica che lo Spirito sta realmente agendo per estendere il vangelo dal Giudeo al Samaritano al Gentile. Dio vuole che abbiamo piena fiducia nel fatto che il vangelo è per tutte le nazioni.

In secondo luogo, ci sono alcune differenze fra Atti 8 e 10: in Samaria l’ordine è battesimo d’acqua e poi battesimo di Spirito, ma nella famiglia di Cornelio l’ordine è battesimo di Spirito e poi battesimo d’acqua; in Atti 8 non si parla di lingue, ma in Atti 10 i destinatari del battesimo di Spirito parlano in lingue (10:46); in Atti 8 vediamo l’imposizione delle mani (8:17), ma in Atti 10 non se ne parla.

Queste differenze ci fanno capire che Dio non vuole che il tipo di battesimo dello Spirito descritto in Atti 2, 8 e 10 sia un’esperienza continua per i credenti di ogni epoca. Certo, come commenta Richard Gaffin a proposito di 1 Corinzi 12:13, “l’esperienza di essere uniti a Cristo (essere inseriti nel suo corpo) comporta una partecipazione esperienziale al dono dello Spirito con cui egli ha battezzato la chiesa a Pentecoste”. Ma i battesimi di Spirito in Atti 2, 8 e 10 indicano qualcosa di unico nella storia della redenzione: la propagazione del vangelo verso tutte le nazioni, per ordine del Signore Gesù Cristo.

Anche l’esperienza simile ma insolita descritta in Atti 19:1-7 si inserisce in questo schema. Lì i discepoli, che erano stati battezzati solo con il battesimo di Giovanni, vivevano ancora come se l’alleanza mosaica fosse in vigore. Lo Spirito Santo, attraverso l’apostolo Paolo, li sta portando nell’era presente, caratterizzata dall’adempimento della legge. Nella chiesa di oggi, ovviamente, non si trovano più persone in una simile condizione.

Ancora attuale

Atti 8 presenta sicuramente alcune difficoltà interpretative, ma il suo messaggio è prezioso e appagante per la chiesa di oggi. Il nostro Salvatore vuole che sappiamo che il vangelo è per tutte le nazioni, e che lo Spirito opera nei cuori di tutti i tipi di persone per portarle a una comprensione salvifica di Gesù Cristo, il quale viene offerto loro nel vangelo. La missione che Cristo ha affidato alla chiesa non può fallire. Egli ci dà tutta la fiducia e l’incoraggiamento necessari per dedicarci a quest’opera.

E Atti 8 ci ricorda che, nonostante tutte le differenze, i credenti sono uno in Cristo. Abbiamo “un solo battesimo”. In un mondo che si sta sfilacciando e frammentando sulla base di criteri etnici e razziali, la chiesa – “un solo uomo nuovo” in Cristo (Ef 2:15) – è caratterizzata da un’unità che non è di questo mondo. Decidiamo, d’ora in poi, di vivere questa unità, non da ultimo nel nostro impegno per portare il vangelo nel mondo!


Articolo apparso originariamente in lingua inglese su The Gospel Coalition.

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