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Tutto pronto per la Pasqua?

Pochi giorni a Pasqua, la festa di primavera per eccellenza in Italia, con scorpacciate e gite fuori porta. Tutto pronto per festeggiarla bene?

Anni fa un anziano della mia chiesa ha parlato della prima Pasqua. Ha parlato del popolo di Israele schiavo in Egitto e delle istruzioni meticolose che Dio ha dato per la notte della liberazione. Ha parlato della cena a base di agnello e come il sangue non fosse buttato ma sparso sugli stipiti delle porte d’ingresso di casa. Quella stessa notte l’angelo di Dio sarebbe passato per il paese per prendersi i primogeniti. L’angelo non sarebbe entrato nelle case protette dal sangue. Chissà se qualcuno ha pensato fossero solo superstizioni, piangendo per suo figlio morto insieme a tutti i primogeniti d’Egitto. Ci voleva fiducia nella protezione di quel sangue!

La provenienza della nostra parola Pasqua

La nostra parola “pasqua” è una traslitterazione della parola ebraica pasach (sostantivo pesach) che viene tradotta “passare oltre” (cfr. Es 12:13, 23,  27). Dio è passato oltre le case degli israeliti dov’era stato applicato il sangue, mentre ha colpito i primogeniti egiziani.

Ascoltando le parole di quell’anziano, per la prima volta mi è stata chiara la frase di Giovanni il Battista quando ha visto Gesù (Gv 1:29): “Ecco l’agnello di Dio”!  Ecco l’agnello definitivo il cui sangue protegge dall’ira di Dio per chi ha fiducia e si mette sotto quella protezione.

Cos’è la Pasqua

La Pasqua ebraica consisteva in un pasto per ricordare come Dio ha liberato Israele dalla schiavitù dell’Egitto.

Gesù, nell’ultima cena prima di essere arrestato e ucciso ha detto ai suoi discepoli: “Ho vivamente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi”. (Lc 20:15). La Pasqua ebraica consisteva in un pasto per ricordare come Dio ha liberato Israele dalla schiavitù dell’Egitto.

Gesù ridefinisce la Pasqua passata

Secondo una tradizione ebraica, il pasto che quei 13 uomini avrebbero mangiato si sarebbe fermato 4 volte caratterizzate da un calice di vino (Lc 20:17, 20 menziona due calici; Mt 26:27 e Mc 14:23 uno) e dalle lettura dei racconti biblici, preghiere e benedizioni tramandate da generazioni per ricordare, tra l’altro, la fedeltà di Dio alle sue promesse in Esodo 6:6-7

  1. “vi sottrarrò”
  2. “vi libererò”
  3. “vi salverò”
  4. “vi prenderò”

Potete immaginare la sorpresa quando Gesù, al passaggio di un calice, ha cambiato la formula esclamando: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi. (Lc 22:20)

C’era bisogno di un nuovo patto, uno dove Gesù stesso facesse perfettamente la nostra parte

Il nuovo patto di cui parla è esplicitato da Geremia 31:31-34. Il popolo non ha mantenuto la legge di Dio come aveva promesso nel primo patto, per questo c’era bisogno di un nuovo patto, uno dove Gesù stesso facesse perfettamente la nostra parte. Come il primo patto (Es 24:6-8) legava Dio e il suo popolo tramite il sangue sparso su entrambi (popolo e altare), così Gesù (Dio e Uomo) ha legato Dio e gli uomini con il suo stesso sangue. Dio ha fatto tutto. Noi per grazia mediante la fede in Gesù siamo sicuri di:

  1. essere sottratti al peso del peccato (”non mi ricorderò del loro peccato” v. 34)
  2. essere liberati dalla schiavitù del peccato (”io perdonerò la loro iniquità” v. 34)
  3. essere salvati da una vita di peccato perché rigenerati dall’interno (”metterò la mia legge nell’intimo loro” v. 33)
  4. essere presi, messi da parte, suoi (”io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo” v. 33)

Gesù ridefinisce la Pasqua futura

Al passaggio di un altro calice, Gesù dice «Prendete questo e distribuitelo fra di voi; perché io vi dico che ormai non berrò più del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio». Lc 22:17

Di quale nuovo banchetto di Pasqua con calici di vino alzati sta parlando?

Apocalisse 19:6-7 lo rende chiaro: “Poi udii come la voce di una gran folla e come il fragore di grandi acque e come il rombo di forti tuoni, che diceva: «Alleluia! Perché il Signore, nostro Dio, l’Onnipotente, ha stabilito il suo regno. Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata.”

Quale festa di Pasqua attende la chiesa!

Dio ha stabilito il suo regno grazie all’Agnello immolato e vittorioso seduto sul trono celeste di Apocalisse 4-5 e ci sarà un banchetto di nozze tra l’Agnello e la Chiesa.

Quale festa di Pasqua attende la chiesa! Tutti i discepoli di Gesù uniti e festanti che gridano alla vittoria sul peccato e la morte, alla vita nel regno di Dio libera da queste oppressioni, in intimità con il nostro Salvatore e Re per l’eternità! “Degno è l’Agnello che è stato immolato” (Apocalisse 5:12)!

Gesù ridefinisce la tua Pasqua presente

Pasqua è una festa sentita in Italia. Le uova di cioccolata, il pranzo in famiglia con l’agnello o l’abbacchio o altre squisitezze locali, la gita di Pasquetta….

Perchè in mezzo a tutto questo non fermarsi a più riprese, come calici alzati a ricordare il vangelo di Gesù:

  • Giovedì sera per raccontare l’ultima cena e l’arresto (Lc 22:1-65)
  • Venerdì pomeriggio per raccontare la crocifissione (Mc 15:1-41)
  • Domenica mattina per raccontare la risurrezione (Gv 20)
  • Lunedì mattina per raccontare il momento promesso della pienezza del Regno di Dio (Ap 19:1-10 e Ap 20-21)

Perchè in mezzo a tutto questo non fermarsi a più riprese, come calici alzati a ricordare il vangelo di Gesù

Se ancora non credi in Gesù, considera la sua storia, la vera Pasqua per te, e affidati a lui.

Se già credi, prendi quest’occasione per raccontare nuovamente la vera storia: che con potenza, per il sangue di Gesù, sei stato sottratto, liberato, salvato dal peccato e messo da parte per Lui. Che per questo sei destinato ad una vita lontana dal peccato, che riflette il regno di Dio.

E che con la chiesa sarai un ospite onorato (perché redento dal preziosissimo sangue di Gesù) al suo banchetto celeste, brindando alla Sua vittoria e alla vita gioiosa con Lui.

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