Nel film Contact del 1997, il personaggio di Jodie Foster, Ellie Arroway, vive con dedizione l’ideale che non siamo soli nell’universo. Dedica la sua vita a un programma SETI (Search for Extra Terrestrial Intelligence), intercettando segnali radio dallo spazio, nella speranza di individuare segni di vita aliena.
Non stiamo dicendo che il SETI sia uno spreco di tempo e denaro, ma troviamo ironico che Arroway abbia speso così tante energie per ascoltare qualcosa che avrebbe potuto trovare semplicemente aprendo un cassetto di un comodino in un qualsiasi hotel. Perché la Bibbia è proprio questo: un messaggio dai cieli – il Dio trascendente che ci parla, con uno scopo preciso, con parole che possiamo capire, dandoci un messaggio che può darci “la sapienza che conduce alla salvezza” (2 Tm 3:15).
Che emozione! Abbiamo già quello che alcune persone cercano per tutta la loro vita. Non c’è bisogno che cerchiamo affannosamente nei cieli o che scandagliamo instancabilmente la terra per sapere che non siamo soli. La Parola è già vicina a noi, nelle nostre tasche e sui nostri tavolini da caffè, come una lettera d’amore che aspetta di essere sfogliata o un banchetto che aspetta di essere consumato.
La Parola è nelle nostre tasche e sui nostri tavolini da caffè, come una lettera d’amore che aspetta di essere sfogliata o un banchetto che aspetta di essere consumato.
Il fatto che Dio si sia rivelato in così tanti modi sicuramente dice qualcosa sul suo desiderio di essere conosciuto. Mettete da parte la Bibbia per un momento: se Ellie Arroway avesse occhi per vedere ciò che i cieli mostrano, saprebbe che i cieli già gridano la gloria di Dio (Sal 19:1).
Ma Dio non si è accontentato di rivelarsi attraverso le galassie e le altre meraviglie del creato: ha voluto usare parole. E questo ha senso, dato che anche se non ha una lingua o una cassa di risonanza, egli è un Dio che parla (Gen 1:3) e ci ha creati a sua immagine (Gen 1:26). In quanto esseri umani, siamo persone che usano le parole: siamo in grado di parlare e di ascoltare, siamo capaci di intuire i pensieri e le emozioni degli altri e di condividere i nostri pensieri ed emozioni attraverso le parole che pronunciamo.
Sicuramente Dio aveva molte ragioni per progettarci in questo modo, ma una di queste è che ha voluto farci avere le sue parole in un libro. Per alcuni questo sembra tanto assurdo quanto il fatto che Dio si sia fatto uomo e abbia trascorso 30 anni come falegname prima di morire su una croce. Ma entrambe queste decisioni divine – che la Parola si sia incarnata in forma umana e che sia stata ispirata in forma scritta – hanno cambiato il mondo per sempre.
Dammi quel libro!
Se Dio ci ha fatto avere la sua Parola in un libro, cosa dovremmo fare a riguardo? Il grande evangelista del XVIII secolo John Wesley fornisce una buona risposta:
Voglio conoscere una sola cosa: la via del cielo […] Egli l’ha scritta in un libro. Datemi quel libro! Ad ogni costo datemi il Libro di Dio! Ce l’ho: qui c’è la conoscenza che mi basta. Lasciate che io sia homo unius libri [uomo di un solo libro].
Chiunque abbia letto i sermoni di Wesley saprà che Dio ha risposto a quella preghiera. I suoi sermoni sono così pieni di citazioni e allusioni bibliche che, se venissero rimosse, rimarrebbe ben poco; non perché Wesley fosse sprovveduto o limitato nelle sue letture, ma perché, tra tutti i libri che leggeva, sapeva da dove proveniva il suo vero nutrimento.
Come Wesley, siamo benedetti da un’abbondanza di buoni libri che ci aiutano nella comprensione delle Scritture; qui a The Gospel Coalition cerchiamo di fornire materiale con questo stesso scopo. Ma non dobbiamo mai lasciarci distrarre dall’autentica voce di Dio che ci parla nella Bibbia: lì Dio imbandisce un banchetto per noi. Altri libri e articoli possono aiutarci ad assaporare e digerire ciò che troveremo nella Bibbia, o anche a scoprire cose che di fatto sono lì, ma che i nostri occhi e i nostri palati poco allenati potrebbero altrimenti tralasciare. Ma Dio non voglia che passiamo tutto il tempo nei preparativi e non ci occupiamo mai di mangiare.
Che possiamo essere uomini e donne di un solo Libro.
Articolo apparso originariamente in lingua inglese su The Gospel Coalition.