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Gli innumerevoli racconti della Bibbia sono tutti inseriti in un unico “Grande Racconto”

Non so se leggi la Bibbia. Per quanto io lo faccia da decenni, per anni non ho avuto chiara una cosa molto importante: che gli innumerevoli racconti sono tutti inseriti in un unico “Grande Racconto” composto da Creazione, Caduta, Redenzione e Nuova Creazione.

Creazione

In Genesi 1-2 Dio creò l’universo e lo chiamò buono (1:4, 10, 12, 18, 21, 25). Il sesto giorno creò l’essere umano. L’uomo è l’unica creatura creata a immagine e somiglianza di Dio (1:26, 27). Dopo averlo creato, Dio aggiunse la “lode” alla sua valutazione. Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono (Genesi 1:31).

Il Creatore benedisse l’uomo e la donna e diede loro un comando ben preciso (1:28): Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta. Essi saranno gli amministratori della buona creazione di Dio.

Ma Dio diede loro anche un divieto indicando  la conseguenza laddove sarebbe stato infranto. Potevano mangiare da ogni albero del Giardino (1:29) tranne uno, altrimenti sarebbero morti. Genesi 2:16-17: Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai.

Questo divieto costituiva una prova di sottomissione e fedeltà verso Dio. Tristemente, i nostri primi genitori decisero di non ubbidire al loro Buon Creatore, bensì ad una creatura, il Serpente (3:1).

Caduta

Questo momento segnò la “caduta” dell’essere umano e, in riposta alla ribellione di Adamo ed Eva, Dio dichiarò il suo giudizio: un giudizio contro il Serpente, la donna, l’uomo, e la creazione in genere (Genesi 3:14-19). Il Buon Creatore aveva promesso la morte come conseguenza di un’eventuale disobbedienza, e quella promessa si verificò sia con la morte spirituale sia con quella fisica.

Comprendiamo facilmente la morte fisica, ma non necessariamente quella spirituale, che è costituita dalla separazione da Dio, la Vita stessa (Giovanni 14:6; 11:25). Per i primi due esseri umani la morte spirituale si verificò alla fine del racconto del giudizio, quando Dio li scacciò dal giardino d’Eden (Genesi 3:24).

Questo fu un giudizio terribile  su tutti gli esseri umani, sulla “razza di Adamo”. Eppure, prima ancora di annunciare tale giudizio in Genesi 3:16-18, Dio promise al v. 15 di mandare Qualcuno che avrebbe redento l’essere umano. Tale Redentore restaurerà anche tutta la creazione.

Redenzione

Dal primo uomo Adamo in avanti, il nostro problema è la ribellione nei confronti del nostro Buon Creatore

Dal primo uomo Adamo in avanti, il problema nostro è la ribellione nei confronti del nostro Buon Creatore. Siamo tutti colpevoli e, per questo, siamo tutti giustamente condannati da lui. Ci vogliono due cose per rimediare ai danni che abbiamo causato: una perfetta obbedienza (l’opposto della ribellione) e il pagamento per il nostro peccato. Ma nessun essere umano è capace di una perfetta obbedienza, e un eventuale candidato umano dovrebbe comunque prima subire le conseguenze del proprio stato di ribellione. Per questo motivo, ci vuole un Uomo venuto fuori della “razza caduta di Adamo”, uno non contaminato dal peccato e capace di vivere una vita perfetta.

Gesù Cristo fu concepito dallo Spirito Santo nel grembo di una vergine (Matteo 1:18-25). Crebbe come essere umano (Luca 2:40, 51-52) e visse una vita di perfetta obbedienza (Giovanni 6:38; 8:29; Marco 14:36), che trovò l’apice nel suo essere “ubbidiente fino alla morte” (Filippesi 2:8).

Romani 6:23 dice: il salario del peccato è la morte. Ma Gesù Cristo non ha mai peccato (Ebrei 4:15; Giovanni 8:29) e per questo non meritava di morire. Di conseguenza, la sua morte poté avere un valore sostitutivo (Marco 10:45). Inoltre, dato che egli non era solo pienamente uomo (Giovanni 1:14), ma anche pienamente Dio (Giovanni 1:1), tale valore poté essere esteso a più persone.

Gesù Cristo non ha mai peccato e per questo non meritava di morire. Di conseguenza, la sua morte poté avere un valore sostitutivo

Nessuno di noi è giusto (Ecclesiaste 7:20; Romani 3:10), Gesù Cristo invece lo è. Così solo lui è in grado di portare noi ingiusti davanti ad un Dio completamente giusto e santo. 1 Pietro 3:18 dice: Cristo ha sofferto una volta per i peccati, lui giusto per gli ingiusti, per condurvi a Dio.

La morte di Cristo serve anche per renderci capaci, con l’aiuto dello Spirito Santo (Romani 8:13; Galati 5:25), a vivere una vita sempre più conforme alla volontà di Dio. Infatti, la morte e risurrezione di Cristo non solo ci salvano dal giudizio eterno, ma ci rendono anche capaci di vivere sempre di più come i nostri primi genitori avrebbero dovuto vivere, e come Cristo effettivamente visse (Romani 6:4-10; 1 Giovanni 2:3-6). L’opera di Cristo ci rende capaci di vivere collettivamente come il popolo eletto di Dio (Tito 2:14; 1 Pietro 2:9-12).

Nuova Creazione

Quando Cristo redime qualcuno lo rende una “nuova creatura”

Quando Cristo redime qualcuno lo rende una “nuova creatura” (2 Corinzi 5:17), ma l’opera di Cristo serve anche a rinnovare l’intera creazione. In riferimento alla Caduta, verificatasi dopo la Creazione, Colossesi 1 spiega come l’opera di Cristo effettua sia la Redenzione di esseri umani sia la “sistemazione” dell’universo intero (Nuova Creazione).

Secondo Colossesi 1:16 in Cristo: sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili…; tutte le cose sono state create per mezzo di lui. E Colossesi 1:13-14 e 21-23 parlano della redenzione di esseri umani per mezzo della morte di Cristo. In mezzo a questi due passi, i vv. 19-20 affrontano la questione del resto della creazione (che ovviamente include gli esseri umani redenti). A Dio Padre: “piacque…riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce;…tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli.

Grazie alla croce di Cristo ogni singola parte dell’universo sarà collocata al suo posto giusto

Il carattere onnicomprensivo delle parole usate qui (nulla è escluso da “tutte le cose…tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli”) non vuol dire che tutti saranno redenti, ma che, a causa della croce di Cristo (tramite la quale “la pace” è stata fatta), ogni singola parte dell’universo sarà “sistemata”, collocata al suo posto giusto. Le persone non redente dal sangue di Cristo saranno consegnate all’eterno Stagno di fuoco (Apocalisse 20:11-15; Giovanni 3:36; 2 Tessalonicesi 1:5-10) insieme al diavolo e i suoi angeli (Matteo 25:41), i redenti riceveranno la salvezza finale (Filippesi 4:2-3; 1 Tessalonicesi 1:9-10; 5:9-11; 2 Tessalonicesi 2:13-14; Giovanni 3:16-18, 36; 5:24; 2 Tessalonicesi 1:5-10), e tutto l’universo sarà rinnovato (Apocalisse 21-22; 2 Pietro 3:10-13; Romani 8:18-25).

Al centro del Grande Racconto c’è Gesù Cristo, l’Eterno Figlio di Dio, (Efesini 1:10; Colossesi 1:17-19; Apocalisse 4:8-10), anche se ogni persona della Trinità è attivamente impegnata nel Grande Racconto di Creazione, Caduta (nel giudizio), Redenzione e Nuova Creazione, alla gloria del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Efesini 1:6, 12, 14).

Spero che questi quattro momenti vi aiutino a comprendere meglio sia lo stesso Grande Racconto, sia i racconti minori della Bibbia.

 

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