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Evangelizzare l’Italia: alcune riflessioni

Sono nato e cresciuto in Pianura Padana, una terra molto fertile, in cui l’agricoltura prospera. La Pianura Padana è anche abitata da milioni di persone e si potrebbe pensare che questo sia un campo altrettanto fertile per l’evangelizzazione. Purtroppo non è così: il terreno dei cuori degli uomini tende a essere duro, quasi impenetrabile alla parola di Dio.

Il senso dell’evangelizzazione

Prima di tutto, però, perché evangelizzare? L’umanità si è ribellata a Dio volendo fare di testa propria e pensando di essere autosufficiente. Dio, però, ha mandato suo Figlio, Gesù Cristo, per riconciliare con sé il mondo (2 Cor 5:19). Gli uomini sono carichi di peccato, ma Gesù ha pagato sulla croce per i peccati di coloro che si sono ravveduti e hanno creduto in lui. Gesù ha vissuto in obbedienza perfetta a Dio, ma riveste di questa giustizia gli uomini ingiusti che hanno fede in lui. Ecco la buona notizia! Come sarebbe possibile tenere nascosta questa notizia dirompente che colma di gioia i cuori? Dio ha dato una buona notizia agli uomini e i credenti devono e vogliono condividerla, proprio come un genitore a cui nasce un figlio vuole condividere la notizia con altri!

Dio ha dato una buona notizia agli uomini e i credenti devono e vogliono condividerla.

L’evangelizzazione nella nostra chiesa locale

Verso la fine del 2022 siamo stati spronati dall’anziano della nostra chiesa a ideare un percorso di evangelizzazione, una serie di incontri che avvicinasse le persone a questo vangelo, alla buona notizia di Dio.

Le proposte esistenti per portare il vangelo ai non credenti nel 2022 non mancavano, ma alcune non erano in stampa. Inoltre, tutte quelle di cui eravamo a conoscenza erano traduzioni di proposte provenienti dall’estero, in particolare dall’area anglofona. Non siamo contrari all’utilizzo di risorse dall’estero, ma la cultura della popolazione italiana è differente per molti aspetti. L’idea era quella di un nuovo percorso, un percorso italiano per gli abitanti dell’Italia dei nostri giorni. Da allora, abbiamo più volte utilizzato questo percorso di evangelizzazione. Questa e altre esperienze di evangelizzazione mi hanno portato ad alcune conclusioni che riguardano tutti i cristiani nel loro desiderio di evangelizzare l’Italia.

Cosa occorre da parte nostra?

Il frutto dell’evangelizzazione non è nelle nostre mani, ma è un dono di Dio. «Lungi dal rendere inutile l’evangelizzazione, la sovranità di Dio nella grazia è proprio la sola cosa che impedisce alla predicazione evangelica di essere inutile. Essa crea la possibilità, in effetti la certezza, che l’evangelizzazione porterà frutto!» (J. I. Packer, Evangelizzazione e sovranità di Dio, Coram Deo, Porto Mantovano, 2015, p. 88). I cristiani, però, devono essere buoni e fedeli operai nella vigna di Dio. Ogni cristiano deve evangelizzare consapevole della necessità di almeno quattro ingredienti.

1. Serve tempo

In Italia, il cuore delle persone non è culturalmente predisposto a cambiare e soprattutto non è predisposto a un cambiamento che preveda di mettere Gesù Cristo sul trono della propria vita. Il cuore delle persone è spesso un terreno duro. Il seme non penetra, anche se magari c’è una curiosità iniziale. I percorsi di breve durata difficilmente porteranno frutto, bisogna mettere in conto di agire sul lungo periodo. Nemmeno l’apostolo Paolo ha lavorato solo sul breve periodo (cfr. At 28:30-31): la perseveranza è parte dell’essere cristiani.

I percorsi di breve durata difficilmente porteranno frutto, bisogna mettere in conto di agire sul lungo periodo.

2. Serve preghiera

L’evangelizzazione porta i cristiani a piantare e seminare, ma è Dio che fa crescere (1 Cor 3:5-7). Avvicinandosi all’evangelizzazione, la preghiera deve essere costante. La preghiera deve precedere il nostro annuncio, accompagnare il nostro annuncio e seguire il nostro annuncio. Precede il nostro annuncio perché dobbiamo chiedere a Dio di concedere che la persona a cui ci rivolgiamo sia disposta ad ascoltarci. Accompagna il nostro annuncio perché dobbiamo chiedere a Dio di renderci testimoni chiari e fedeli e che l’annuncio sia ricevuto positivamente. Segue il nostro annuncio perché la conversione delle persone va accompagnata con la preghiera e davanti alla mancata conversione va chiesto a Dio che si serva del seme sparso per farlo germogliare in futuro.

3. Serve la chiesa locale

L’evangelizzazione è sempre opera della chiesa locale, anche quando è un singolo cristiano a portare l’annuncio a un proprio conoscente, amico o parente. L’evangelizzazione avviene tramite la chiesa locale, come dice, già dal titolo, il libro di Michael Green Evangelism Through the Local Church. La chiesa locale prepara i credenti (Ef 4:11-12), li incarica (Rom 10,15), li sostiene in preghiera, offre loro supporto di ogni tipo. Incontrarsi con i non credenti in un locale accogliente già preparato da altri cristiani che vogliono sostenere lo sforzo evangelistico fa percepire in modo concreto la vicinanza altrui. Sentire gli altri pregare per l’evangelizzazione che la chiesa locale sta mettendo in atto è un altra forma di incoraggiamento forte e concreta.

4. Serve amore

Michael Green si chiedeva se bruciamo con una passione che è quasi dolore per portare a Cristo le persone. Una risposta positiva rivela il nostro amore per chi non crede. Una risposta tiepida rivela un atteggiamento individualistico: sono interessato alla mia salvezza, ma non a quella altrui. L’amore per Dio porta ad amare il prossimo; evangelizzare significa portare le persone a dare a Dio la gloria a lui dovuta e preoccuparci per il loro benessere eterno. Il nostro amore per i non credenti ci mette in una posizione di ascolto, in cui siamo interessati a quale sia il loro punto di partenza. Il nostro amore per i non credenti ci mette in una posizione di preghiera. Il nostro amore per i non credenti ci sottrae alla pigrizia e ci spinge all’azione.

Accettare la sfida

La difficoltà insita nel portare il vangelo all’Italia è sotto gli occhi di molti, ma Dio sta continuando a benedire questa nazione; possiamo vederlo dalle conversioni che continuano ad avvenire. Le persone continuano ad abbandonare ogni cosa per seguire Gesù con fede. Non è compito nostro scegliere il tipo di terreno, a noi è data la responsabilità di essere fedeli al mandato del Dio uno e trino. Sarà lui, sovrano di ogni cosa, a decidere la dimensione del raccolto.


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