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La sveglia dell’iPhone suona sotto il cuscino e con gli occhi appannati tocco lo schermo finché non si spegne. Altri nove minuti di sonno, dai. Se sono fortunata riesco a dormire ancora una volta.

Ma una volta abbastanza sveglia da capire che sto pensando e non sognando, la pace dell’incoscienza svanisce ed ecco un familiare aumento del battito cardiaco. Poi accade. Aiuto! Terrore!

Anche se la sensazione non si ripete tutte le mattine, non è inconsueta. Come un’onda, le ansie e le preoccupazioni del giorno che mi stanno davanti, m’invadono tutta dalla testa ai piedi.

Ma quel progetto, quella scadenza (ma è scaduta?), decisioni che paralizzano, una conversazione che devo sostenere, il fatto che ogni sera gli appuntamenti si moltiplicano per mille, documenti – bollette, fatture, tasse – mi premono forte come un peso sul torace. Non ho avuto il tempo per prepararmi per quell’incontro. Le persone non sono contente di me. Sono i sintomi di un attacco di panico?

Lo scenario di questa mattina non è quello che dovrebbe presentarsi con regolarità a chi ha camminato con Gesù da ben oltre tre decenni. Dovrei averlo superato da parecchio, non è vero? Dovrei aver maggior fiducia nel Padre che mi ama.

Tuttavia mi conforta sapere che sono in buona compagnia e che una sorella in fede ha passato le mie stesse situazioni e offre i suoi consigli nati da un cammino di santificazione.

La familiarità della paura

“La paura non è qualcosa con cui ho familiarità; è una tentazione che ha piagato la mia vita fin da quando ho memoria”, scrive Trillia Newbell nel suo recente libro Fear and Faith: Finding the Peace Your Heart Craves. Lei può capirmi.

Mentre racconta le ansie e le paure che vanno dal timore durante la turbolenza di un aeroplano, al “non sentirsi all’altezza” delle aspettative della famiglia, della chiesa o del mondo (o di altre madri, mogli o di altri corpi), alle tragedie immaginate come quella di perdere il marito o i figli, Trillia invita i lettori a “farsi spazio, tremare e camminare con lei, mentre affronta le prove e le paure di tutti i giorni, imparando a sostituire la paura con la fede e il timore del Signore”.

La paura non è qualcosa con cui ho familiarità; è una tentazione che ha piagato la mia vita fin da quando ho memoria

Cosa dice Dio a proposito della paura e del fidarsi di Lui? Tante cose. Ma mi è giunto nuovo il fatto che (a seconda della traduzione) esistono oltre 300 versi nella Bibbia che contengono la frase “non temere”. Dio conosce le preoccupazioni delle sue creature – e forse per questo scrive Isaia 41:10: “Non temere, perché io sono con te, non smarrirti, perché io sono il tuo DIO. Io ti fortifico e anche ti aiuto e ti sostengo con la destra della mia giustizia”. 

Mi piace come lo dice Trillia:

“Quando le paure sembrano più forti della nostra fiducia in Lui, o la paura del futuro sovrasta i nostri pensieri, o le nostre paure e i nostri paragoni ci privano della gioia, il Signore ci proclama: Non temere, io sono con te. Quando le tue paure ti dicono

  • che sei sola, Dio ti sussurra: Io sono il tuo Dio
  • che devi essere forte, Dio ti dice: Io ti rafforzerò
  • che fallirai e fallirai… che devi farti forza per essere ciò che pensi il Signore desidera che tu sia, e lo devi fare solo con le tue forze… ma che non ce la farai mai, Dio ti dice: Io ti sostengo con la mia destra di giustizia

Le tue paure ti dicono di temere; Dio ti dice: Non farti scoraggiare”.

Combatti oggi le tue paure

La tentazione della paura che aspetto aveva per Colui che si è identificato con noi in ogni cosa, pur senza peccare? Con la croce davanti e una separazione completa dal Padre, come ha fatto Gesù ad evitare la paura peccaminosa? Lui gridò al Padre!

La Sua forza di vincere è la forza (della resurrezione) messa a disposizione di ogni figlio di Dio. Trillia scrive: “Non vincerai mai la paura di non essere abbastanza all’altezza finché non abbraccerai l’opera completa di Gesù sulla croce. Non c’è notizia migliore di questa”. E più avanti nel libro: “Dio mi ha dato il suo Spirito e per grazia sua Egli santificherà i miei pensieri. Posso essere tentata nei pensieri, senza peccare”.

Che gloriosa verità. Posso essere tentata ad aver paura, ma non ho bisogno di soccombere. Gesù è l’esempio che ha gettato le sue paure sull’amato Padre. “Gettando su di lui ogni vostra ansietà” (1 Pietro 5:7). Ci fidiamo di Colui le cui spalle possono portare il peso di ogni nostra paura.

Più riconosciamo la paura come un peccato, la combattiamo con la Scrittura e la diamo al Padre nostro, più diventiamo simili a Cristo. Aggrappandoci alle promesse di Dio, le ripetiamo ai pensieri indesiderati che possono farci avere una giornata terribile prima ancora che mettiamo i piedi fuori dal letto.

Io sono con te. Non scoraggiarti. Io sono il tuo Dio. Io ti rafforzerò. Io ti aiuterò. Io ti sosterrò.

Così Padre, aiutami ad affrontare anche questo giorno.

(Traduzione di Susanna Giovannini)

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