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Mi svegliai prima dell’alba e preparai il caffè. Avevo bisogno di trascorrere del tempo nella Parola prima che a casa mia iniziasse il caos quotidiano. Mi sentivo emotivamente stanca e fisicamente esaurita, ma mi ero messa in testa di cominciare la giornata con ciò di cui sapevo aver più bisogno: tempo con il Signore. Presi dunque la mia Bibbia, misi una comoda coperta sulle gambe, appoggiandoci sopra anche la mia tazza di caffè. La vita si muoveva al rallentatore mentre guardavo impotente la tazza contenente la tanta agognata caffeina rovesciarsi completamente su di me, sul tappeto, sulla coperta e su tutto quello che incontrava nel suo percorso. Scoppiai subito in lacrime.

La realtà della maternità a volte è questa, nonostante i nostri post impeccabili su Instagram: piani che vengono scombussolati, la fatica di trovare tempo per leggere la parola a causa delle continue necessità dei figli piccoli, il dover consolare i più piccoli quando noi stesse stiamo per metterci a scoppiare in un pianto a dirotto, e imparare ad aggrapparsi alla forza del Signore nel nostro indesiderato senso di debolezza.

Una cosa è certa: non siamo da sole nelle lotte e nelle gioie di questo viaggio che è la maternità. Sorella, qualunque sia l’età dei tuoi figli, o qualunque sia la tua situazione attuale di mamma, ti incoraggio a ricordare questo:

La maternità è un’opportunità per mettersi nei panni di Gesù

Lavare i piedi sporchi di persone che non si rendono conto dei sacrifici che stai facendo; non essere apprezzate o essere disprezzate da coloro che stai servendo; cercare di insegnare a coloro che sembrano disinteressati alla straordinaria verità che stai offrendo; dare da mangiare a persone che si mettono a piangere per avere cibo spazzatura mentre tu hai per loro del cibo che soddisfa davvero; darti completamente a quelli che ami, nonostante la loro incapacità di ricambiare: tutto questo non ti suona familiare? Gesù sperimentò tutto questo e molto di più, ma in una misura che noi non sperimenteremo mai pienamente.

A causa del suo sacrificio per noi, come sue seguaci ci è stato concesso il privilegio di essere imitatrici (benché imperfette) di Cristo. Deponiamo le nostre vite per i preziosi figli che Dio ci ha affidato per un periodo, anche quando ci sentiamo non apprezzate, stremate e inadeguate.

Di recente ho condiviso con mia madre quanto sia difficile continuare a fare sacrifici e prendersi cura di mio figlio che ha problemi di tipo neurologico e comportamentale, che lo portano a scagliarsi contro di noi fisicamente e verbalmente, creando così un ambiente tumultuoso a casa nostra.

“Mi sento”, le dissi, “come se ricevessi sputi in faccia dalla stessa persona a cui sto dando la mia vita”.

Lei rispose: “Sarah, ti è stata concessa la grande opportunità di sperimentare un assaggio di ciò che Cristo ha sofferto per te e di mostrare la grazia del vangelo in innumerevoli modi ogni giorno alla tua famiglia. La tua perseveranza nel credere ai buoni propositi di Dio è una cosa che gli dà gloria”.

Le sue parole furono un grande incoraggiamento per il mio cuore debole e scoraggiato.

Sorella, qualunque fase tu stia passando come genitore, tutte noi attraversiamo periodi in cui ci sentiamo non apprezzate e sfinite per aver dato tutto noi stesse a coloro che amiamo. Quando ci sentiamo così, anziché buttarci giù e fare fatica a vedere come qualcosa di buono possa mai venire dai nostri sforzi, dobbiamo guardare a Cristo e ricordare a noi stesse che egli sa come ci sentiamo. Egli diede la sua vita per te e per me in modo da non lasciarci a dover dipendere dalle nostre risorse. Non solo Dio sarà fedele da prepararti per il compito al quale ti ha chiamato come mamma, ma ti farà conoscere Cristo in un modo più profondo e ricco.

La maternità è un’opportunità per affidarsi di più a Gesù 

Anche se Gesù era Dio, era pienamente uomo. Egli ebbe fame, fu tentato e sperimentò la stanchezza, come te e me. In Marco 7:24, egli cercò di riposare, ma si ritrovò circondato da persone che volevano il suo aiuto e la sua guarigione. In Marco 6:31-34, egli cercò di ritirarsi in un luogo appartato per stare da solo con il Padre, ma le folle bisognose lo seguirono. Tuttavia, nonostante i molti intoppi nella sua ricerca di riposo, egli conosceva l’importanza di avere comunione con il Padre suo, la fonte del vero riposo, della saggezza, della forza e della pace.

E’ inevitabile che i nostri tentativi di avere un momento di quiete saranno di tanto in tanto minacciati e, per un periodo, potremmo aver bisogno di essere creative. Malgrado queste sfide, dobbiamo fare del tempo per pregare e leggere la parola una priorità, o le nostre risorse si esauriranno presto, lasciandoci senza avere niente da dare. Se Gesù, il Figlio di Dio, aveva bisogno di trascorrere tempo con suo Padre, quanto di più ne abbiamo noi? Anziché considerare questa fase della vita come un’interruzione temporanea della nostra autosufficienza, prendiamola come un’opportunità per imparare a fare maggiore affidamento su Cristo e per conoscere la gioia, la libertà e la pace che provengono dal riposare nella sua forza e nella sua saggezza piuttosto che nella nostra.

La maternità è un’opportunità per riflettere l’immagine di Gesù

“Siate dunque imitatori di Dio, perché siete figli da lui amati; e camminate nell’amore come anche Cristo vi ha amati e ha dato se stesso per noi, in offerta e sacrificio a Dio” Efesini 5:1-3.

Quando puliamo piedi sporchi, diamo da mangiare a bambini affamati (e spesso brontoloni), cerchiamo di insegnare la verità a piccole orecchie che non vogliono sempre ascoltare, e facciamo sacrifici per le vite preziose che ci sono state affidate, assomigliamo di più all’immagine di Gesù, in vista della quale siamo state create. Anche se spesso sbaglieremo con i nostri figli e non reagiremo sempre con pazienza, grazia e verità, ci è stato affidato il privilegio di mostrare Cristo ai nostri figli manifestando verso di loro un amore che si sacrifica. Quando amiamo i nostri figli anche quando non meritano di essere amati, mostriamo loro l’amore del vangelo. Quando offriamo grazia a un figlio scoraggiato per il suo peccato, mostriamo la grazia del vangelo. Quando rovesciamo il nostro caffè e siamo costrette a rinunciare al nostro prezioso momento di quiete ma scegliamo di affidarci ancora di più a Cristo, mostriamo loro come si vive secondo il vangelo.

Non è con il nostro amore perfetto e con l’essere dei genitori impeccabili che i nostri figli vedranno Gesù; la buona notizia è che lo vedranno ammettendo la nostra dipendenza dall’amore perfetto e dalla vita perfetta di Cristo. E’ questo che farà capire loro che hanno bisogno di un Salvatore.

La maternità è un’opportunità per sperimentare la grazia di Gesù

Mamma stanca, se hai saltato il tuo tempo di preghiera e lettura della Bibbia o stai ascoltando un sermone in mezzo alle mille domande a caso che ti fanno i tuoi figli, o se ti sei messa un versetto biblico in tasca perché il tuo cervello non riesce a ricordare neppure il tuo nome, ricorda che egli ci accorda una grazia maggiore.

In mezzo al nostro caos, Dio vede le nostre lacrime sul caffè rovesciato e ci guarda quando calpestiamo dei mattoncini di lego incredibilmente appuntiti. Egli ci vede mentre trasciniamo i nostri figli alle attività scolastiche, li portiamo alla terza visita specialistica della settimana, il tutto mentre pensiamo a cosa c’è nel frigorifero da poter mettere insieme per cena. Egli conosce il nostro desiderio di portare a lui i nostri figli, anche quando le nostre parole e le nostre vite non sono all’altezza della mamma che vogliamo essere. Egli vede il desiderio del nostro cuore di conoscerlo di più, anche se a volte facciamo fatica a nutrirci in modo costante della Parola durante questi anni estenuanti. Anche se a volte sbaglieremo con i nostri figli e non saremo mai le mamme perfette che vogliamo essere, Gesù promette di ricevere le nostre offerte imperfette e moltiplicarle per i suoi scopi eterni.

Lascia che le tue imperfezioni ti portino a lodare Cristo per la sua vita perfetta che ha sacrificato per te, lascia che la tua debolezza ti porti a conoscere di più la sua forza, e lascia che i tuoi piani scombussolati ti ricordino che anche se noi meditiamo la nostra via, il Signore dirige i nostri passi (Proverbi 16:9). Essere una mamma è uno dei lavori più difficili al mondo, ma è anche uno dei modi migliori per imparare a buttarci completamente ai piedi di Gesù —e per insegnare ai nostri figli a fare lo stesso.


Il presente articolo è stato pubblicato sul sito Coram Deo. Cortesemente concesso.

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