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Predica la Parola. Edifica la Chiesa

Il noto agnostico Bart Ehrman, professore di studi religiosi all’Università della Carolina del Nord di Chapel Hill, inizia uno dei suoi corsi con un’esercitazione in classe.1 Esordisce così: “Quanti di voi credono che la Bibbia è la Parola ispirata di Dio?” Secondo il professor Ehrman, la maggioranza degli studenti alzano le mani. Poi chiede: “Quanti di voi hanno letto [e cita un romanzo conosciuto]… The Hunger Games di Suzanne Collins?” Di solito tutte le mani nella stanza si alzano, con poche eccezioni. Ehrman prosegue con una terza domanda: “Quanti di voi hanno letto tutta la Bibbia?” E praticamente nessuno alza la mano. Poi arriva la sua stoccata. Chiede: “Adesso capisco come mai leggete il libro della Collins. E’ una lettura interessante. Ma se credete davvero che Dio abbia scritto un libro, non lo dovreste leggere?” Ehrman mostra così l’incoerenza tra quello che questi studenti dicono e quello che fanno.

Se Dio ha scritto un libro, non dovresti predicarlo?

Dimostriamo quello che crediamo sulla Bibbia dal modo in cui utilizziamo la Bibbia, non solo da quello che affermiamo sulla Bibbia. Per quanto riguarda la predicazione, dimostriamo quello che crediamo sulla Bibbia dal modo in cui utilizziamo la Bibbia nel pulpito. Un’alta considerazione della Bibbia dovrebbe portare a una ricca predicazione biblica. Paolo passa dalla dottrina dell’ispirazione delle Scritture in 2 Timoteo 3:16-17 al comando di predicarle in 2 Timoteo 4:1. E’ un passaggio naturale. Se Dio ha scritto un libro, non dovresti predicarlo?

Una visione rinnovata della predicazione

Quello che mi preoccupa ancora di più dell’atmosfera negativa nei confronti della predicazione all’esterno della chiesa è che molti studenti di seminario hanno una prospettiva negativa sulla “predicazione”. Quando nelle classi si chiede: “Quanti di voi vogliono predicare ogni settimana in una chiesa locale?” i numeri di solito sono esigui. Quando ero io al seminario, i professori cercavano di dissuadere gli studenti dalla predicazione, invece adesso cerchiamo di convincerli a predicare!

Se Dio ha scritto un libro, non dovresti predicarlo?

So che il termine “predicazione” può essere impiegato in contesti diversi. Sidney Greidanus fa notare che il Nuovo Testamento utilizza “fino a trentatré verbi diversi per descrivere ciò che di solito includiamo con la singola parola predicazione”.2 C’è infatti un’ampia varietà di modi per fare discepoli esponendo le Scritture – nei paesini, nei bar, nelle classi, nelle case, al mercato, etc (cf. Atti 8:4). Questo lo capisco. Ne sono un promotore. Molti di quelli che stanno facendo discepoli in qualità di servitori nei campus universitari, come evangelisti nei paesi, o come ministri nei mercati cittadini sono degli eroi. Non sto sminuendo affatto questi ministeri. Penso inoltre che anche i pastori di tanto in tanto dovrebbero fare discepoli in questi tipi di contesti. In ogni caso, i pastori di chiese dovrebbero valorizzare e fare tesoro dell’opportunità di predicare la Parola ogni settimana, nel contesto delle riunioni della chiesa locale (1 Tim 4:13). Ed è a questo punto che costatiamo che molti studenti si tirano indietro non soltanto dalla predicazione ma dal pastorato e dalla chiesa locale. Molti di essi non hanno una grande considerazione della chiesa e non hanno l’aspirazione a diventare pastori.3

Se di certo non voglio spingere le persone sbagliate verso il pastorato, desidero incoraggiare chi aspira alla predicazione pastorale, a farla propria, e a dedicarsi ad essa. Il fatto è che abbiamo disperatamente bisogno di una nuova generazione di predicatori che abbiano la passione di predicare il vangelo. Il defunto predicatore inglese Martin Lloyd-Jones disse: “L’alba dei periodi di riforma e risveglio non è sempre stata annunciata dal ritorno ad una predicazione potente e autorevole? Non solo un rinnovato interesse per la predicazione, ma una predicazione rinnovata e vivificata”.4 Dobbiamo suscitare milioni di espositori della Bibbia fedeli, Cristocentrici, che amano le persone, che espongano la Parola con accuratezza e originalità; non di altri dieci conferenzieri sensazionali che dicono le stesse cose in eventi diversi.

Come potrà verificarsi questo? Farò cenno ad alcuni bisogni.

Dobbiamo riaffermare la nostra fiducia nella potenza della Parola predicata.

Sembra che ci sia una vera e propria mancanza di questa convinzione. A quante conferenze hai partecipato in cui poco o nulla è stato detto sulla predicazione? Di recente, in un’importante conferenza sulla fondazione di chiese con migliaia di partecipanti e con una grande offerta di sessioni tematiche, una sola di queste riguardava la predicazione. Una! Potrei suggerire il bisogno di enfatizzare la predicazione se voi state enfatizzando la fondazione di chiese? Capisco che nelle prime fasi di fondazione di una nuova chiesa ci sia più bisogno di concentrarsi sull’evangelizzazione e sulla missione durante la settimana che non sulle venti ore necessarie alla preparazione del sermone, ma predicare è estremamente importante. Cerca una giovane chiesa che prospera, e con molta probabilità vi troverai una predicazione fedele ed efficace.

Puoi attirare le folle con la personalità, ma puoi edificare una chiesa solo con la Parola.

Al posto dell’enfasi sulla Parola predicata, c’è un’inarrestabile enfasi sulla crescita della chiesa. Nonostante io desideri fortemente la crescita della mia chiesa locale, una brama mal sana e idolatra per la crescita numerica deve essere crocifissa. Il nostro compito non consiste nell’attirare le folle, ma nel predicare la Parola. Dobbiamo ricordare che una folla non equivale a una chiesa. I musulmani attirano folle. Disney World attira milioni di persone. Pure i Golden State Warriors (squadra di basket NBA, N.d.T.). Qual è la differenza? E’ questa: Dio edifica la sua chiesa per mezzo della sua Parola. Puoi attirare le folle con la personalità, il marketing, o con altre attrazioni che lusingano la carne, ma puoi edificare una chiesa solo con la Parola. Dio ci dà vita attraverso la Parola vivente di Dio, ci sostiene per mezzo della sua Parola, e porta alla maturità il suo popolo con la sua Parola – mentre lo Spirito opera attraverso questo processo divino. Che cosa stiamo dunque cercando di edificare? Se vuoi edificare una chiesa, non trascurare la Bibbia, ma “predica la Parola!” (2 Tim 4:2). Proclama il Vangelo dalle Scritture!

Puoi attirare le folle con la personalità, ma puoi edificare una chiesa solo con la Parola.

Dopo, dobbiamo pregare il Signore della chiesa affinché ci conceda questo movimento.

Un rinnovamento della predicazione nasce dall’opera dello Spirito.

Infine, dobbiamo motivare altri attraverso il nostro esempio.

Nella sua opera classica The Calling of the Ministry, il Puritano William Perkins lamentava la “scarsità di veri ministri” scrivendo che “di ministri validi ce n’è uno su mille”.5 Egli incoraggiava i cristiani a capire l’importanza di avere ottime scuole e seminari per favorire la crescita di pastori competenti. Poi disse qualcosa di più eclatante. Mise il peso sui pastori. Disse: “Che ciascun ministro, nel suo insegnamento e nelle sue conversazioni, agisca in modo tale da onorare la sua chiamata, affinché egli possa attirare altri a condividere il suo amore per essa.”6 In altri termini, per attirare altri alla predicazione pastorale, non dobbiamo accontentarci della mediocrità dal pulpito e nel pastorato.

Dobbiamo motivare, dare risalto, essere esempi, e istruire le persone affinché acquisiscano le capacità per dedicarsi alla predicazione pastorale.

Il ministero di una chiesa locale va ben oltre la predicazione, ma non dobbiamo attenuare la nostra enfasi su questo ministero, dovremmo piuttosto pregare che Dio infiammi i cuori di molti per la predicazione, e che altri come noi gettino benzina su quelle fiamme.

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