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Possiamo vedere la Trinità in Genesi 1?

Nota della redazione: Questo articolo fa parte dell’iniziativa TGC Leggi la Bibbia 2020, che incoraggia i cristiani e le chiese a leggere insieme la Parola di Dio in un anno. Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana e al podcast (Apple | RSS | Stitcher) e unisciti al nostro gruppo Facebook.

Possiamo vedere la Trinità in Genesi 1? La risposta è un chiaro e forte “sì”. Dato che Dio è Padre, Figlio e Spirito ieri, oggi e in eterno, la Trinità è presente in ogni pagina delle Sacre Scritture, incluso Genesi 1.

Ora, sebbene affermare la presenza della Trinità in ogni pagina della Scrittura sia facile, discernere il modo in cui la Trinità sia presente nei vari passi della Scrittura è più complicato. Se i lettori di Genesi 1 nel passato erano più inclini a cadere vittime di una “iperinterpretazione” (vedere la Trinità più di quanto un determinato passaggio permetta), i lettori contemporanei sono più inclini a cadere nell’estremo opposto, cioè a non vedere la Trinità anche quando essa è ben attestata da un brano biblico.

Una presenza nascosta nell’Antico Testamento

Cominciamo con la questione più ampia di come la Trinità sia presente nell’Antico Testamento. Secondo il teologo luterano Johann Gerhard, la Trinità è presente in Genesi 1 “ad un grado di rivelazione appropriato a quel tempo”.

L’autorivelazione della Trinità nella Scrittura si dispiega secondo una duplice economia. C’è quella che precede la venuta di Gesù nella carne (l’autorivelazione della Trinità nell’Antico Testamento) e quella che viene dopo la venuta di Gesù nella carne (l’autorivelazione della Trinità nel Nuovo Testamento). Il contrasto tra queste due forme di rivelazione non è assoluto; non è che la Trinità sia assente nell’Antico Testamento e presente nel Nuovo Testamento. Il contrasto è relativo: entrambi i Testamenti manifestano una modalità della presenza della Trinità, ma sono modalità diverse. Ossia, la Trinità è “nascosta” nell’Antico Testamento e “manifesta” nel Nuovo.

La presenza della Trinità nell’Antico Testamento, come un tesoro nascosto in un campo (Mt 13:44; Cl 2:2-3), è una “presenza nascosta” che possiamo apprezzare pienamente solo alla luce della “presenza manifesta” della Trinità nel Nuovo.

Una presenza nascosta in Genesi 1

Con questo chiarimento, siamo meglio preparati ad affrontare la nostra domanda: in che modo la Trinità è presente in Genesi 1 “ad un grado di rivelazione appropriato a quel tempo”? Genesi 1 presenta almeno tre tracce della presenza nascosta della Trinità. Queste tracce forniscono elementi essenziali per la costruzione dell’intero edificio della rivelazione trinitaria che si manifesta nel Nuovo Testamento.

1. Genesi 1 presenta diversi casi di disaccordo tra soggetto e verbo.

In Genesi 1:1, il sostantivo plurale “Elohim” (“Dio” nella NR) è unito al verbo singolare “creò”: “In principio [Elohim] creò i cieli e la terra”. Lo schema si ripete in Genesi 1:27: “[Elohim] creò l’uomo a sua immagine, lo creò a immagine di [Elohim]; li creò maschio e femmina”.

Questo disaccordo tra soggetto e verbo sembra essere intenzionale da parte dell’autore. Cosa sta sottolineando? Che Dio solo ha creato tutte le cose per mezzo della sua singolare agentività. La creazione non è frutto della collaborazione di un comitato di esseri celesti: Dio ha creato da solo il cielo e la terra, senza guide (Is 40:13-14) o aiutanti (Is 44:24; Ger 10:12; 27:5).

Nel sottolineare questo aspetto, Genesi 1 fornisce il primo e fondamentale elemento costitutivo della teologia trinitaria: il monoteismo. Un solo Dio ha creato tutte le cose, governa tutte le cose e dirige tutte le cose verso di sé. Al di fuori del monoteismo, la fede nella Trinità sarebbe una forma di politeismo; solo nel contesto del monoteismo la fede nella Trinità è fede in un Dio in tre persone.

2. Genesi 1 include la Parola e lo Spirito di Dio all’interno dell’agentività singolare di Dio.

Gli esempi precedenti ci insegnano che Dio solo ha creato il cielo e la terra, ma ci aiutano anche ad apprezzare il posto della Parola e dello Spirito di Dio all’interno dell’opera creatrice di Dio.

Secondo Genesi 1, la Parola e lo Spirito di Dio sono i mezzi con cui Dio produce, plasma e riempie tutte le cose. Dio parla e le creature vengono all’esistenza (Ge 1:3, 6, 9, 11, 14, 20, 24, 26); Dio chiama per nome le varie creature che porta all’esistenza (Ge 1:5, 8, 10); e Dio benedice le creature che porta all’esistenza (Ge 1:22, 28). Oltre alla parola di Dio, anche lo Spirito di Dio è attivo nell’opera della creazione, volteggiando, come un’aquila sui suoi piccini (Ge 1:2; cfr. De 32:11), sul mondo informe e vuoto che Dio ha prodotto, pronto a dotarlo di vita, energia, intelligenza e pienezza attraverso la sua presenza vivificante (Es 31:3; 35:31; Nu 24:2).

Identificando la Parola e lo Spirito di Dio come i mezzi con cui Dio produce, plasma e riempie tutte le cose, Genesi 1 include la Parola e lo Spirito di Dio all’interno dell’agentività singolare di Dio. Dire che Dio crea per mezzo della sua Parola e del suo Spirito è un altro modo per dire che Dio crea da sé e non per mezzo di un altro (Sl 33:6-9; Gv 1:3; Ro 11:36; 1 Co 8:6; Cl 1:16; Eb 1:2).

Genesi 1 non indica ancora il pieno significato che i nomi “Parola” e “Spirito” avranno per la teologia trinitaria: ciò si vedrà chiaramente solo con l’apparizione del Verbo fatto carne e con l’effusione dello Spirito a Pentecoste. Tuttavia, includendo la Parola e lo Spirito di Dio all’interno dell’agentività singolare di Dio, Genesi 1 pone un altro elemento fondamentale della teologia trinitaria. Infatti, qualunque distinzione la Scrittura riveli in seguito tra Elohim, la sua Parola e il suo Spirito, essa non deve essere presa come una distinzione tra l’unico Dio e qualcosa che non è Dio, ma come una distinzione all’interno dello stesso unico Dio.

3. E quei plurali?

Come già notato, Genesi 1 identifica ripetutamente Dio con il sostantivo plurale “Elohim”. Alcuni commentatori biblici hanno considerato questo sostantivo plurale come un’indicazione della pienezza tripersonale di Dio; altri ancora hanno interpretato il riferimento a se stesso di Dio al plurale in Genesi 1:26 (“Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza”) come un’indicazione del fatto che l’opera della creazione sia opera di un unico Dio in tre persone. Anche queste forme plurali sono segni della presenza nascosta della Trinità? Concentriamoci su Genesi 1:26.

La prima persona plurale in Genesi 1:26 è talvolta spiegata come un esempio di plurale maiestatico, un’espressione idiomatica con cui un re si rivolge a se stesso in forma plurale; altri la vedono come un esempio di Dio che si rivolge all’assemblea celeste degli angeli (Gb 1:6; 2:1). Entrambe le spiegazioni sono improbabili. La prima manca di prove del fatto che il plurale maiestatico fosse un’espressione idiomatica nel Vicino Oriente antico; la seconda contraddice il messaggio generale di Genesi 1 e di tutta la Scrittura. Infatti, quando si tratta di creare, Dio non si avvale dell’aiuto degli angeli, che al massimo fungono da coro di accompagnamento (Gb 38:7); Dio agisce da solo tramite la sua azione individuale e sovrana: “Io sono il Signore, che ha fatto tutte le cose; io solo ho spiegato i cieli, ho disteso la terra, senza che vi fosse nessuno con me” (Is 44:24).

Cosa pensare, dunque, dell’enigma della prima persona plurale di Dio in Genesi 1:26? Come osserva Robert Jenson, la Parola e lo Spirito di Dio sono gli unici candidati che Genesi 1 presenta come potenziali soggetti del verbo al plurale in Genesi 1:26. Nonostante questa osservazione, un giudizio conclusivo rimane difficile da raggiungere.

La difficoltà di giungere a giudizi conclusivi nell’interpretazione della rivelazione trinitaria nell’Antico Testamento non deve sorprenderci (e non deve preoccuparci) se diamo il giusto peso alla duplice economia della rivelazione scritturale della Trinità: gli enigmi della rivelazione trinitaria dell’Antico Testamento sono risolti solo dalla rivelazione trinitaria del Nuovo Testamento.

Genesi 1 prepara il palcoscenico

Le tracce della presenza della Trinità nell’Antico Testamento forniscono preziosi blocchi da costruzione per il grande edificio della rivelazione trinitaria che segue nel Nuovo. Genesi 1 ci presenta il personaggio principale del dramma scritturale: l’unico Dio che governa tutte le cose con la sua Parola e il suo Spirito. Genesi 1 prepara il palcoscenico su cui si svolge il dramma scritturale: il mondo prodotto, plasmato e riempito dal Dio trino. E Genesi 1 ci presenta l’oggetto principale della dedizione del Dio trino e sovrano: la creatura fatta a immagine di Dio.

Così facendo, Genesi 1 serve lo scopo principale della Sacra Scrittura, che è quello di promuovere l’unione e la comunione tra la Santa Trinità e le persone che essa crea, redime e perfeziona per se stessa.

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