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La tua chiesa non ha bisogno di più tifosi

Siamo tutti inclini alla “mentalità da tifoso”. È quando pensi o fai qualcosa perché sei attratto da qualcuno, da un marchio o da uno stile. Ad esempio, da tifoso dei Cubs, iniziai a guardare le partite degli Yankees quando Anthony Rizzo cambiò squadra nel luglio del 2021.

Questa mentalità da tifoso influisce sui nostri interessi per libri, sport, beni e altro ancora. Ma quando è applicata alla chiesa, la mentalità da tifoso mina la vera comunità cristiana.

Quando applicata alla chiesa, la mentalità da tifoso mina la vera comunità cristiana.

Ci sono molti modi in cui la mentalità da tifoso è in conflitto con le idee bibliche che appartengono a quella che potremmo definire “mentalità da gregge”. Eccone tre.

Scelta contro Chiamata

Con una mentalità da tifoso, il coinvolgimento nella propria chiesa è spesso guidato da un’attrazione per il talento del pastore, dall’emozione data dal gruppo di adorazione o ancora dalle caratteristiche teologiche della chiesa. Il più delle volte, se ti unisci a una chiesa seguendola mentalità da tifoso, te ne andrai in fretta se il tuo pastore preferito andrà in pensione o se ti annoierai dello stile di adorazione.

Due importanti precisazioni:

  1. Il problema non sono i pastori dotati, le caratteristiche teologiche o le emozioni date dall’adorazione. Il problema risiede nel cristiano che vincola la propria presenza in chiesa alle sue preferenze personali.
  2. Il problema non è amare il tuo pastore (in fondo lui è un dono di Dio alla tua chiesa, Ef 4:11), ma porre te stesso, e le tue preferenze riguardanti un “pastore ideale”, al centro della tua preoccupazione.

La mentalità da tifoso inquadra la chiesa in termini di scelta personale. La mentalità da gregge la inquadra in termini di chiamata. La mentalità da tifoso dice di scegliere la chiesa che abbia la persona, lo stile o la denominazione più attraente per te. La mentalità da gregge dice di sottometterti alla guida di Dio verso la chiesa di cui hai bisogno. La chiesa è una questione di scelta, ma riguarda la scelta di Dio nel chiamarti nella sua chiesa, non la tua scelta per una chiesa che sia adatta a te.

Celebrità contro Pastore

Il ruolo di un pastore non è quello di attirare a sé i cristiani, ma quello di spingerli verso il vero Pastore (1P 2:25) e di aiutare ad edificare il corpo affinché “cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo” (Ef 4:15). In sostanza la chiesa non consiste in quanto sia grande il tuo pastore, ma quanto sia grande Dio.

La chiesa non consiste in quanto sia grande il tuo pastore, ma quanto sia grande Dio.

Eppure la mentalità da tifoso è fin troppo desiderosa di amare la grandezza dei singoli uomini. Può creare un’immagine quasi divina di un pastore, una sorta di caricatura del sacro. I sermoni virali su YouTube e le serie di libri bestseller possono diventare dei tesori da idolatrare per il tifoso che ha fatto la sua scelta di chiesa in base al talento di un uomo.

I membri con una mentalità da gregge, al contrario, amano il loro pastore non come una celebrità, ma come qualcuno che è come loro. Gli sono abbastanza vicini da vedere i suoi errori e ritenerlo responsabile. Abbastanza vicini da poter vedere la sua crescita, e lui quella dei membri.

Per questo motivo l’uomo famoso che predica sullo schermo del tuo computer non può essere la tua principale guida spirituale. Il gregge ha bisogno di una guida che sia fisicamente presente. Pertanto adotta una forma più incarnata di guida spirituale.

Spettatore contro Responsabilità

Forse mi considererai un pessimo tifoso sportivo, ma adesso che il mio giocatore preferito se n’è andato dalla squadra, non mi piace più il baseball dei Cubs.

Il mio rapporto con i Cubs era basato principalmente sul fatto che sono un tifoso di Anthony Rizzo. Quando assistevo alle partite, non avevo interesse per gli hotdog o per gli altri tifosi intorno a me. Tutto riguardava me che guardavo Rizzo. Questo potrebbe anche andar bene per una partita di baseball, ma non per una chiesa.

In Efesini 4:16 Paolo spiega che la crescita di una chiesa non dipende solo da guide talentuose, ma anche dai doni dei singoli membri del corpo. Il corpo di Cristo è “ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture”, e cresce “nella misura del vigore di ogni singola parte”.

La mentalità da tifosi ci illude, portandoci a pensare di essere dei singoli spettatori nella chiesa. Ma l’ideale biblico è diverso. Cristo ha dato doni “a ciascuno di noi” (Ef 4:7), e le buone opere che si possono offrire non sono solo desiderabili e necessarie per la crescita della tua chiesa, ma anche precedentemente preparate da Dio stesso (Ef 2:10).

Non lasciare che la chiesa diventi tutta incentrata su di te che guardi il pastore. Abbraccia la mentalità del gregge e assumiti le tue responsabilità di edificare gli altri membri del corpo, sia le pecore che il pastore.

Siate il gregge

La chiesa non è un luogo che noi scegliamo: è un luogo a cui siamo stati chiamati. Siamo stati chiamati lì non per apprezzare la fama umana, ma per apprezzare Cristo. E siamo chiamati non a un’esperienza individualizzata di intrattenimento, bensì ad usare i nostri doni per edificare l’intera comunità.

La mentalità da tifoso è una tentazione diffusa, specialmente in una cultura di consumismo e celebrità. Ma è mortale quando la portiamo in chiesa. Invece che tifosi, dobbiamo essere un gregge che si raduna per riverenza al Pastore e Custode delle nostre anime.


Apparso originariamente in lingua inglese su “The Gospel Coalition

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