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La grande influenza, spesso trascurata, di Martin Lutero

Nelle prime ore del 18 febbraio 1546, Martin Lutero confessò ai suoi cari che era pronto a morire, confidando nel Signore Gesù Cristo, e ringraziò Dio per avergli rivelato il Figlio in cui aveva creduto. Poche ore dopo fu colpito da un ictus epilettico che gli tolse prima la parola e, poche ore dopo, la vita.

Al momento della sua morte lasciava un mondo sottosopra. C’era ancora lavoro da fare per molte vite, ma Lutero avrebbe dovuto lasciare che fosse portato a termine da coloro che avrebbero seguito il suo esempio e portato avanti ciò che lui aveva iniziato. Oggi, 466 anni dopo quell’ictus, la voce di Lutero riecheggia ancora nella chiesa.

La maggior parte dei cristiani conosce i punti di svolta della vita di Lutero: il voto monacale preso con timore, la Dieta di Worms, la bolla di Papa Leone buttata nel fuoco. Pochi però conoscono la profonda influenza che Lutero avrebbe avuto sul matrimonio, gli inni e la lingua tedesca.

Avete mai provato qualcosa per una suora?

Nel 1524 Lutero scrisse a George Spalatin: “Non prenderò mai moglie, per quello che sento attualmente. Non che io sia insensibile alla mia carne o al sesso (perché non sono né legno né pietra); ma la mia mente è avversa all’idea del matrimonio dato che ogni giorno mi aspetto di morire da eretico”. Questa convinzione durò solo un anno, prima che Lutero sposasse Katherine Von Bora, una delle 12 suore che aveva aiutato a fuggire dal convento cistercense di Nimbschen nell’aprile del 1523, e che lui chiamava affettuosamente “Katie”.

Lutero aveva per lungo tempo condannato i voti di celibato, ma la sua decisione di sposarsi sorprese anche gli amici più intimi. Filippo Melantone pensava che fosse imprudente, tuttavia Lutero e Katie ebbero quello che molti definirebbero un matrimonio di successo, e insieme diedero alla luce sei figli. Successivamente, la perdita della figlia Magdalene all’età di 13 anni avrebbe provocato in Lutero una seria riflessione sulla provvidenza di Dio.

“Forte rocca” e altre hit di successo

Il successo della Riforma fu in parte dovuto all’uso degli inni. Lutero combinò nei suoi inni sia musica di alto livello che musica popolare, in modo da rendere la teologia della Riforma parte della cultura quotidiana del popolo. Il risultato fu che le canzoni sulla giustificazione per sola fede e sull’autorità della Parola di Dio venivano cantate nelle case dalle casalinghe davanti ai piatti sporchi, e da contadini e mugnai davanti a una pinta di birra nei pub.

Gli inni erano sia pedagogici che dossologici, usati per insegnare alle persone le verità della Bibbia e la buona notizia del vangelo, e per sostituire gli idoli dei nostri cuori con Cristo, nostro Creatore e Redentore.

Durante la sua vita, Lutero scrisse quasi un centinaio di inni. Sebbene la sua produzione non fosse all’altezza di altri grandi compositori di inni, come il prolifico Charles Wesley, gli inni di Lutero ebbero un vasto effetto teologico e nazionale. Molte cantate di Johann Sebastian Bach, ad esempio, erano basate sull’opera musicale di Lutero. Certamente ci sono stati autori di inni più famosi di lui, ma pochi hanno avuto un impatto profondo come quello dell’ex monaco.

Una traduzione per il popolo

Come per i suoi inni, Lutero era convinto che la Parola di Dio fosse per il popolo, e che si dovesse quindi usare la lingua della gente comune piuttosto che quella dei colti e dei ricchi. Questa opinione estremamente controversa, unita ai suoi sforzi di traduzione, gli sarebbe probabilmente costata la vita se non fosse stato per la protezione di persone potenti come il principe Federico il Saggio.

In effetti la traduzione di Lutero sarebbe stata così influente e diffusa che l’umanista tedesco Johann Cochlaeus ebbe a lamentarsi in modo pretestuoso:

“Il Nuovo Testamento di Lutero fu talmente moltiplicato e diffuso dagli stampatori che persino i sarti e i calzolai, sì, persino le donne e gli ignoranti che avevano accettato questo nuovo vangelo luterano, e sapevano leggere un po’ di tedesco, lo studiavano con la massima avidità come fonte di tutta la verità. Alcuni lo memorizzavano e lo portavano con sé. In pochi mesi queste persone si ritenevano così istruite che non si vergognavano di disputare sulla fede e sul vangelo non solo con laici cattolici, ma anche con sacerdoti, monaci e dottori in teologia.”

Gloria a Dio!

La diffusione della traduzione di Lutero ebbe un’enorme influenza anche sulla lingua tedesca. In precedenza la lingua tedesca era divisa in diversi dialetti, tanto che alcune parti del Paese riuscivano a malapena a capirsi con le altre regioni. La traduzione di Lutero contribuì a creare un linguaggio letterario comune e, grazie alla pervasività della sua Bibbia, avrebbe presto dato vita a una lingua tedesca comune.

Per saperne di più

Vista la prodigiosa produzione sulla sua vita e le sue opere, non sarà necessaria una lunga ricerca per trovare del materiale su Lutero. Per aiutarvi a fare un po’ di selezione, ecco alcuni suggerimenti da cui partire:

Here I Stand di Roland Bainton non è solo una delle migliori biografie di Lutero, ma anche uno dei miei libri preferiti in assoluto. Bainton è un narratore così coinvolgente che è difficile giustificare il tempo dedicato alla lettura di un’altra biografia di Lutero quando si può semplicemente rileggere Bainton (io ho letto questa biografia almeno tre volte).

Dopo aver letto la sua biografia, consiglio di leggere le opere di Lutero stesso. Un buon punto di partenza sono i tre trattati del 1520: La cattività babilonese della chiesa, La libertà del cristiano e Alla nobiltà cristiana della nazione tedesca, tutte opere classiche. Da lì, consiglio di leggere Il servo arbitrio.
Se volete essere edificati, intrattenuti e occasionalmente offesi, allora dovreste leggere Discorsi a tavola, una raccolta di discussioni fortuite annotate dai collaboratori di Lutero.

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