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La Bibbia separa la salvezza dal battesimo?

Nota della redazione:

Inviate le vostre domande relative alla teologia, alla Bibbia e al servizio pratico all’indirizzo [email protected], indicando il vostro nome e cognome, la città e la provincia di provenienza. Le trasmetteremo ai membri del Consiglio di The Gospel Coalition Italia e ad altri nostri collaboratori, e condivideremo con voi la loro risposta.


Jon A., dalla Carolina del Nord, chiede:

Marco 16:16 insegna che “chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato”. In Atti 8 l’eunuco non aveva una “folla” a cui dare una testimonianza e, dopo aver ascoltato il Vangelo, ordinò che il carro venisse fermato, così da poter essere battezzato. Dove si legge nella Bibbia che la salvezza sia separata dal battesimo? E dove troviamo che il battesimo sia semplicemente un’ “ordinanza” o una simbologia, quando versetti come Atti 2:38, Galati 3:27, Giovanni 1:11-12 e 1 Pietro 3:21 sembrano dire il contrario?

Abbiamo posto la domanda a Josh Stahley, un fondatore di chiese incaricato dalla Chiesa di Brook Hills a Birmingham, in Alabama. Serve presso la All Souls Church di New York City.

Si tratta di una domanda importante che necessita di una risposta chiara. Sono due gli errori principali in cui possiamo cadere quando si tratta della nostra concezione del battesimo. Il primo è quello di trattare il battesimo come se salvasse ex opere operato, come se qualcosa nell’acqua o nel rituale stesso conferisse la grazia rigenerante a chi lo riceve.

Il secondo errore, più comune negli ambienti evangelici, è quello di trattare il battesimo come se fosse una componente accessoria della vita cristiana. Questo errore nasce di solito da motivazioni giuste: si vuole mantenere il Vangelo libero da qualsiasi intrusione da parte della giustificazione per opere, e il battesimo potrebbe sembrare un’opera. Tuttavia questa prospettiva fraintende il legame biblico tra battesimo e fede salvifica.

Se da un lato la Bibbia non separa mai il battesimo dalla fede salvifica, dall’altro li distingue. È una tensione che dobbiamo mantenere se vogliamo essere fedeli nel “[fare] discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.

Fede e ravvedimento

Il collegamento tra il battesimo e la fede salvifica è presente in tutto il Nuovo Testamento. Anche se si potrebbero addurre altre prove, per motivi di tempo ci soffermeremo solo su due esempi che dimostrano questo legame.

In primo luogo, leggendo la predicazione apostolica nel libro degli Atti, notiamo che il battesimo è strettamente legato alla fede e al ravvedimento. L’ “invito al vangelo” dell’apostolo Pietro nel giorno di Pentecoste fu: “Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato […] Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati” (Atti 2:38, 41). Questo è lo schema abituale che ricorre più volte in tutto il libro degli Atti: la fede e il ravvedimento portano immediatamente al battesimo (vedi anche Atti 8:12, 38; 9:18; 10:47-48; 16:14-15, 31-33; 18:8; 19:5). Commentando Atti 2:37-38, F. F. Bruce afferma giustamente: “L’idea di un cristiano non battezzato semplicemente non è contemplata nel NT”.

In secondo luogo, poiché il battesimo solitamente segue così rapidamente la fede e il ravvedimento, il Nuovo Testamento già presuppone che tutti i credenti siano stati battezzati (Ga 3:27). Tom Schreiner sottolinea la notevole mancanza, all’interno delle epistole, di discussioni sull’argomento: “È sorprendente che non ci sia una prolissa trattazione del battesimo in nessuna delle epistole, presumibilmente perché gli autori del Nuovo Testamento stavano scrivendo a coloro che erano già credenti e ai quali era stato spiegato il significato del battesimo al momento della conversione”.

Questo ha senso solo se i primi discepoli obbedivano al comando di Gesù di fare discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Mt 28:19).

Battesimo e fede salvifica

Il rovescio della medaglia di questa discussione è che la Bibbia distingue tra battesimo e fede salvifica. Sebbene la ricezione della parola apostolica e il battesimo vadano di pari passo, il testo li distingue (Atti 2:41). Quando Cornelio e quelli della sua casa ascoltarono e credettero, ricevettero immediatamente lo Spirito Santo, che a sua volta fu la prova che dovevano essere battezzati (Atti 10:44-47).

In tutte le sue epistole, Paolo sottolinea che è la fede in Cristo a salvare. Questo non perché Paolo denigri il battesimo, ma perché il battesimo è un segno che indica la potenza del Vangelo (Rm 6:3 ss.): il battesimo è destinato a fungere da segno visibile del fatto che Cristo ha vinto il peccato e la morte e che noi vinciamo in Lui, e non è un segno che serve solo alla persona che viene battezzata, ma anche all’intera comunità cristiana che assiste all’iniziazione.

Questo è anche il senso del riferimento di Pietro al battesimo in 1 Pietro 3:21. Pietro paragona il battesimo al diluvio di Genesi 6, e poi dice che Dio ci ha fatto passare attraverso le acque proprio come vi fece passare Noè e la sua famiglia. Ma le acque a cui Pietro si riferisce qui sono le acque del giudizio. Come cristiani siamo passati attraverso le acque del giudizio di Dio perché Gesù ha attraversato per primo quelle acque per noi (Mc 10:38): il nostro battesimo indica il suo battesimo sul Golgota. Il battesimo cristiano è il modo in cui il Nuovo Testamento ci identifica con quel giudizio e con la vittoria di Gesù su di esso. Nel battesimo ci viene ricordata la promessa di Dio di farci passare attraverso le acque del giudizio e di farci risorgere con Cristo.

L’elemento salvifico non sono le acque in sé (la rimozione della sporcizia dal corpo), ma la richiesta a Dio di una buona coscienza (confessione, fede e ravvedimento). Quindi il battesimo costituisce un segno che rimanda all’opera oggettiva di Cristo e ai suoi effetti soggettivi nel credente. Alcuni preferiscono chiamarlo “ordinamento” perché è stato “ordinato” da nostro Signore; altri preferiscono chiamarlo “sacramento” perché il battesimo è un mezzo di grazia con cui Cristo ci mostra il Vangelo. Sebbene nessuno dei due termini provenga dalla Bibbia, entrambi i concetti sono biblici: il battesimo è una rappresentazione visibile del vangelo e dei suoi effetti nella vita del popolo di Dio.

In questo piccolo spazio non posso certo dire tutto ciò che sarebbe necessario dire. Per ulteriori approfondimenti, consiglio di consultare l’opuscolo di Thabiti Anyabwile e Ligon Duncan sul battesimo e la Cena del Signore e i sermoni sul battesimo qui sul sito di The Gospel Coalition.

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