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Sesso, ruoli e genere sono stati argomenti di discussione fin dall’inizio dei tempi (Genesi 2). Ciò che mi ha spinto ora a scrivere è stata la ricorrenza della Giornata Internazionale della Donna (oggi, 8 marzo) unitamente ad un articolo (ora rimosso) pubblicato la scorsa settimana (marzo 2023, N.d.R.) sul sito di The Gospel Coalition USA che presentava il rapporto sessuale come “icona” della salvezza: il seme dell’uomo come analogia del vangelo e la vagina della donna come cuore fertile di un nuovo credente.

Creata donna

Mercoledì scorso, all’interno dello studio biblico femminile che frequento, abbiamo studiato Genesi 3. Nello studio precedente ci siamo deliziate con l’intricata creazione operata da un Dio glorioso che si è intenzionalmente preso del tempo per formare Adamo, per poi farlo cadere in un sonno profondo prima di creargli un’aiutante secondo la sua specie. Mentre Adamo esplodeva in un canto, dichiarando che “questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne”, avevamo discusso del desiderio che abbiamo come donne di essere conosciute e amate, e persino di essere corteggiate di tanto in tanto. Tuttavia, partecipando a questa discussione, mi è stato ricordato che l’amore romantico, il sesso e il matrimonio sono solo un aspetto della femminilità. Dio ha creato le donne perché fossero vestite della sua immagine, così da poter rappresentare splendidamente la sua creatività, nutrire e incoraggiare coloro che le circondano, ragionare, riflettere infine  dichiarare con fiducia la bontà di Dio e le meraviglie della sua parola (Genesi 1:26-28, Marco 12:30, Romani 12:2, 1 Pietro 3:15).

Quando il nostro gruppo si è nuovamente incontrato per continuare il nostro studio, abbiamo visto come immediatamente dopo, in Genesi 3. si sia scatenato l’inferno (un’espressione appropriata, vista l’apparizione del serpente!). L’unione armoniosa dell’uomo e della donna è stata soppiantata da un uomo passivo, una donna ingannata, una colpa spirituale e una colpa relazionale. Maledizioni sono state pronunciate dall’Eterno, e da questo momento in avanti l’uomo e la donna sono gravati da tensioni relazionali che vedono l’uomo incline a dominare la moglie, mentre alla donna viene detto che “desidererà” il marito, il che, se inteso come nel capitolo successivo, significa “cercherà di prendere il sopravvento sul marito o di usurpare il suo ruolo” (Genesi 3:16; 4:7). Non dovremmo sorprenderci di trovare la lotta tra i sessi di Genesi 3 nel corso della storia, sia che essa si esprima nel dominio o nella passività maschile, a tragico danno delle donne, sia che si tratti di mogli che si oppongono ai loro mariti in modi peccaminosi.

Eppure, in mezzo a questa tensione, la bellezza della creazione originale di Dio rimane, offuscata dal peccato e appesantita dalla maledizione, sì, ma non perduta del tutto. Insieme, uomini e donne condividono la dignità e il dovere di servire attivamente il nostro Signore Dio avendo il dominio sul mondo, curandolo e prendendosene cura (Genesi 1:26).

Ai nostri giorni, quindi, in che modo i cristiani celebrano le donne in maniera giusta e bella, in questa giornata della Festa delle Donne?

Come Adamo ha celebrato la prima donna, onorandola poeticamente non solo come amante e madre, così anche noi possiamo attestare la spiritualità, l’intelligenza, la forza e la vitalità delle donne,unitamente al loro brillante contributo alla comunità ecclesiale, alla vita e alla teologia!

Che cos’è una donna?

Ai giorni nostri dobbiamo essere irremovibili su come definiamo la “femminilità”. Dobbiamo sostenere chiaramente il fatto che una “donna” è una persona nata biologicamente con organi riproduttivi femminili. Anche se molte possono essere single o lottare con problemi di fertilità o, ancora, nascere con complicazioni anatomiche eccezionali, i corpi delle donne sono i corpi che (normalmente) hanno un’anatomia predisposta a favorire la vita.[1] Infatti, così come Adamo chiamò sua moglie Eva poiché era la madre di tutti i viventi, essere “donna” significa appartenere al sesso che ha gli organi biologici necessari affinché sia resa possibile la nascita di bambini. Tuttavia l’anatomia riproduttiva non è l’unica base per determinare il valore di una donna, così come non lo è per determinare il valore di un uomo. L’essere umano va oltre il genere, il matrimonio, i rapporti sessuali e la riproduzione, così come la nostra vita ed esperienza femminile comprende molto di più della semplice esperienza della sessualità e dei figli.

Cosa fa una donna?

Il modo in cui una donna devota vive la sua “femminilità” ha una flessibilità gloriosa. Una donna può essere single o può diventare moglie e crescere dei figli. Una donna può lavorare fuori casa o rimanere al suo interno. Può tagliare l’erba o pulire la casa, può cucinare o gestire le finanze. Può intraprendere studi accademici o progredire nella carriera. Una donna può possedere il dono della leadership o essere un’introversa che ama trascorrere il tempo in tranquillità. Dobbiamo lasciare spazio alle donne affinché vivano la loro vita come disecpole di Gesù in molti e diversi modi. Uno sguardo alle donne nelle Scritture mostra il brillante arazzo delle modalità in cui le donne possono essere donne.

Non posso fare a meno di pensare che gran parte della bellezza della vita e del ministero delle donne nella Chiesa sia stata oscurata dalla discussione su ciò che alle donne sia permesso e non sia permesso fare in ambito di insegnamento formale e leadership. Sebbene questa discussione sia importante, si tratta solo di un piccolo tassello di quello che è il prezioso contributo che le donne danno alla vita e alla comunità dei credenti, e lo stesso dicasi per gli uomini. Mi piace sentire di donne che, sia all’interno che all’esterno della Chiesa, dimostrano iniziativa, altruismo, creatività, leadership e innovazione. Mi chiedo, allora, perché non dedicare un po’ di tempo alla celebrazione dei modi in cui le donne sono servitrici di Gesù in tutta la loro splendida varietà, invece di fermarci solo a discutere riguardo al fatto che sia lecito o meno per una donna insegnare la domenica o a quale sia esattamente l’abbigliamento da considerare modesto.

Il valore di una donna

Il valore di una donna (e di un uomo!), però, non sta in ciò che una donna ottiene o in ciò che una donna fa: sta in ciò che una donna è. Donne, uomini: siete stati chiamati a vivere per Gesù, glorificando “Cristo come Signore nei vostri cuori. Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni” (1 Pietro 3:15). Che possiamo noi onorare le donne nelle nostre comunità ecclesiali oggi, questa settimana e oltre, e non solo per quello che fanno, ma per quello che sono. E non a spese degli uomini, ma anche per il bene degli uomini. Infatti, quando uomini e donne lavorano insieme in unità vivendo la loro vocazione di discepoli di Gesù, la chiesa viene edificata e l’individuo fiorisce. Quando ci sopportiamo a vicenda nell’amore, nell’umiltà e nella pazienza, Cristo viene onorato (Efesini 4:1-2).

Possa la nostra più forte voce collettiva dichiarare la bellezza di un cuore abbandonato a Gesù e di mani poste al suo servizio, sia che si tratti di un corpo di donna che di un corpo di uomo. Che il Vangelo della grazia possa uscire da noi con chiarezza e gioia. Perché proprio è lì, in mezzo al disordine relazionale e alle maledizioni di genere di Genesi 3, che vediamo la speranza del Salvatore:

Io porrò inimicizia 

fra te e la donna, 

e fra la tua progenie e la progenie di lei; 

questa progenie ti schiaccerà il capo 

e tu le ferirai il calcagno (Genesi 3:15).

Questa speranza trafigge la nostra cultura e dà vita alla distruzione e alla malvagità che ci circonda. Che possiamo essere conosciuti all’interno e all’esterno della Chiesa come comunità i cui membri si edificano reciprocamente per la prosperità delle donne e degli uomini. Che possiamo anche vivere con gli occhi fissi su Gesù e sulla speranza futura che Egli ci offre, con la certezza che, un giorno, l’armonia relazionale perfetta tornerà ad esistere.


[1] Mi rendo conto che esistono complessità di vario tipo in termini di condizioni biologiche. Per ulteriori informazioni, Patricia Weerakoon ha numerose risorse su questo argomento, sia in formato cartaceo che sul suo sito web.


Articolo apparso originariamente in lingua inglese su The Gospel Coalition Australia.

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