×

I cristiani possono vivere senza paura in modo contro culturale

La Chapman University ha recentemente pubblicato il suo sondaggio annuale sulla diffusione del sentimento di paura tra gli americani. Considerati i titoli dei giornali usciti tra il 2020 e il 2021, tra cui quelli relativi ad una pandemia globale, a grandi città in fiamme in tutta la nazione, ad un’elezione presidenziale controversa, a denunce di frode elettorale, ad un assalto senza precedenti al Campidoglio, al ritiro delle truppe dalle zone terroristiche dell’Afghanistan, a lockdowns forzati, a mandati vaccinali e ad altro ancora: chi si sorprenderebbe ancora nel vedere l’aumento del sentimento di paura in tutta America?

La ricerca di Chapman ha rilevato che ciò che cambia in base all’appartenenza politica non è la paura in sé, ma piuttosto il punto focale della paura.

Ad esempio, il 29,5% dei conservatori temeva l’esito delle elezioni del 2020, rispetto al 74,6 dei liberali. Oltre la metà dei Democratici ha “paura” o “molta paura” di contrarre il Covid; un quarto dei repubblicani condivide questa paura. Solo il 43,2% degli americani che si identifica come “estremamente conservatore” teme diffusi disordini civili, rispetto al 75,8% che si identifica come “estremamente liberale”.

Naturalmente, la sinistra politica non ha il monopolio della paura. La paura supera i confini di partito perché, beh, ci sono esseri umani in tutto lo spettro politico. Questo risulta evidente per esempio nel fatto che la paura principale negli Stati Uniti (per il sesto anno consecutivo) è quella  di “funzionari governativi corrotti”. È una paura condivisa allo stesso modo da repubblicani (84,6 per cento) e democratici (77,8 per cento); è una paura così dominante che la successiva paura in ordine gerarchico (“persone che amo che potrebbero morire”) è inferiore di ben 20 punti. Ci sono molte ragioni (alcune valide, altre irrazionali) per cui il pensiero di “funzionari governativi corrotti” suscita così tanta paura, addirittura più del pensiero di perdere una persona cara.

Per i cristiani, una paura come questa dovrebbe essere affrontata con una prospettiva più ampia.

La fede del primo secolo

Per fare luce sul recente momento politico particolarmente fobico, torniamo al primo secolo. Il Libro degli Atti registra almeno 13 episodi di corruzione politica, di solito con implicazioni violente e persino mortali. Tra questi 13 sono assenti situazioni in cui i primi cristiani abbiano risposto con atteggiamenti di paura, tristezza, “morte e distruzione” o paranoia politica. In quei 13 episodi di corruzione le occasioni in cui i primi cristiani hanno dato prova di audacia – proclamando pubblicamente la buona notizia di Gesù, amando il prossimo e rifiutandosi di fare marcia indietro di fronte alle minacce politiche di morte – sono precisamente 13.

A cambiare in base all’affiliazione politica non è la paura in sè, quanto il punto su cui essa si focalizza.

Si consideri il primo caso evidente di corruzione politica registrato nel libro degli Atti. Pietro e Giovanni sono stati arrestati a Gerusalemme per aver guarito e per aver predicato il Vangelo pubblicamente. In Atti 4 i poteri religiosi e politici lanciano una minaccia di morte: “Tacete riguardo a Gesù o vi faremo tacere noi”. Dopo il rilascio, Pietro e Giovanni riferiscono l’accaduto alla chiesa di Gerusalemme. Immagina che ti trovi rinchiuso in una casa con la tua chiesa mentre ascolti questa brutta notizia. La risposta più prevedibile sarebbe paura, se non panico.

Ma cosa fa la chiesa primitiva? Prega. Si aprono rivolgendosi a Dio come “Despotes” (Atti 4:24): “Signore sovrano”. Despotes è una parola greca che porta un senso di potere assoluto, totale, inarrestabile. Questi primi cristiani sanno che, sebbene possano esserci forze religiose e politiche intenzionate a distruggerli, nessuna di esse merita il titolo di Sovrano. La loro preghiera continua con la dichiarazione che Dio è il Creatore dell’intero universo, seguita dalla citazione del Salmo 2 che narra la futilità di tutti i tentativi umani di vanificare i piani redentori di Dio (v. 26).

La preghiera poi si rivolge al Cristo crocifisso. Infatti  le forze politiche (“re” e “governanti”) che cospirarono per uccidere Gesù fecero “tutte le cose che la tua volontà [“la tua mano” nel testo greco] e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero” (v. 28). In questo versetto Luca elenca i termini di potere uno sotto l’altro: cheir, per la mano (volontà) inarrestabile di Dio; boule, per il disegno (consiglio) irrevocabile di Dio, e proorisen, per la sovranità predeterminata (prestabilita) di Dio.

Dov’era Dio in quel giorno oscuro in cui sembrava che i poteri politici corrotti prevalessero su Gesù? La risposta della chiesa primitiva è inequivocabile. Dio si trovava proprio dove è sempre stato, sul suo trono sovrano. I primi cristiani applicano questa verità (che allontana la paura) al potenziale pericolo letale rappresentato dai leader corrotti. E così «continuavano a predicare la parola di Dio con franchezza» (v. 31), e la Chiesa cresceva esponenzialmente di fronte all’intolleranza radicale.

Audacia controculturale

Ma se l’ateismo fosse vero? E se non ci fosse un “Despotes”, nessun Signore sovrano, e se fossimo tutti solo incidenti cosmicamente alienati in un universo casuale? Se fosse così, allora la paura sarebbe la logica risposta psicologica alle testate giornalistiche. Quindi non dovremmo sorprenderci se la paura di avere leader corrotti aumenti di pari passo con il secolarismo. Man mano che la fede in un Dio onnipotente svanisce, aumenta la paura di fronte agli uomini potenti.

Non dovremmo sorprenderci se la paura di avere leader corrotti stia crescendo sempre più allo stesso modo del secolarismo.

Ma la paura non è l’effetto logico-psicologico di un teismo robusto. Questa rappresenta un’opportunità per i credenti in un’epoca piena di ansie. I cristiani possono andare “controcorrente” in modo redentivo prendendo meno indicazioni dagli algoritmi dei social media, che promuovono la paura, e più indicazioni dalla teologia della chiesa del I secolo. Possiamo indirizzare amici, amiche, familiari e vicini spaventati al Dio dell’universo che scaccia la paura, a colui “che ha fatto il cielo e la terra e il mare e tutto ciò che è in essi” (Atti 4:24), e il cui potere fa impallidire gli imperi, le nazioni e i re più potenti della terra.

All’inizio di quest’anno, sapendo che il mondo sarà inondato di notizie spaventose di ogni tipo, vogliamo vivere la nostra vita sulla base della realtà che Dio sta sul trono. Vogliamo essere attraenti nel vivere senza paura in un’epoca piena di ansie.

Most Read

CARICA ANCORA
Loading