Cosa deve fare un pastore di fronte a un bambino che vuole essere battezzato? Come dovrebbero affrontare le chiese il tema del battesimo dei bambini?
Due secoli fa pochi battisti si sarebbero anche solo posti queste domande: molte chiese richiedevano che i convertiti avessero 18 anni prima di poter essere battezzati.
Oggi la situazione è notevolmente diversa. Da battisti quali siamo, rifiutiamo ancora la pratica del battesimo dei neonati, poiché crediamo che il battesimo consista nell’immersione di un credente capace di confessare la propria fede, non nell’aspersione di un bebè non credente. Eppure molti pastori battisti battezzano bambini in tenera età senza avvertire alcun tipo di contraddizione.
Gina Welch, l’atea che ha finto un’esperienza di conversione alla Thomas Road Baptist Church, ha gettato luce sul problema: se la salvezza consiste nel fare la scelta consapevole di credere al vangelo, perché le chiese battiste pongono l’accento sul battesimo dei bambini? Welch descrive il battesimo dei bambini in un modo che dovrebbe suscitare numerose discussioni sulla natura della vera fede:
“Qui a Thomas Road vengono battezzati molti bambini cresciuti nella chiesa. Quando ciò accade, il bambino è spesso così piccolo da non poter scendere da solo nella vasca: uno dei pastori lo fa galleggiare, come fosse una barchetta di carta, tra le braccia del pastore incaricato di battezzarlo . Quando il bambino viene immerso, a volte è così leggero da dover essere spinto sott’acqua, e succede che le sue gambine saltino fuori dalla superficie. Tutto questo mi è sembrato strano: Woody mi aveva detto che in chiesa non battezzavano i bambini, perché credevano che una persona dovesse scegliere di essere salvata, che dovesse capire cosa significasse essere un peccatore e comprendere il sacrificio di Gesù per lei. Come poteva un bambino piccolo comprendere concetti simili?”
Crescendo non ho mai messo in discussione il battesimo dei bambini piccoli: era quello a cui ero abituato. Tuttavia, dopo aver vissuto in Romania per diversi anni, ho notato che i bambini sotto i 12 anni venivano battezzati raramente. Ciò che mi ha impressionato di più è stato il peso e il significato dato al battesimo, tanto che non ho mai visto nessuno chiedere di essere “ribattezzato” dopo essersi reso conto di “non aver capito cosa stava facendo la prima volta” – un problema, questo, che affligge molte chiese battiste negli Stati Uniti (si veda qui un forum di pastori rumeni che discutono del battesimo infantile).
Battezzare i bambini piccoli: la mia posizione
La Bibbia non ci fornisce un metodo unico per trattare le conversioni infantili. Tuttavia, applicando la saggezza biblica a questa tematica, ritengo che possiamo ricavare diversi principi.
- Dobbiamo condividere attivamente il vangelo con i nostri figli e incoraggiarli quando si affidano a Cristo.
Non dobbiamo mai trasmettere ai bambini che sono troppo piccoli per capire il vangelo o che devono aspettare prima di confidare in Cristo. Gesù ha detto: “Lasciate che i bambini vengano a me”. - Coloro che vengono battezzati devono essere in grado di esprimere una professione di fede credibile.
Perché la professione di fede deve essere credibile? Perché essere battezzati significa diventare membri della chiesa, il che comporta tutte le responsabilità e i privilegi dell’appartenere alla comunità del patto. - Può essere saggio posticipare il battesimo per i bambini piccoli.
A questo proposito, seguo l’esempio di W.A. Criswell, pastore di lunga data della First Baptist Church di Dallas, in Texas. Egli non sminuiva, e anzi incoraggiava e avvalorava, le decisioni per Cristo fatte nell’infanzia, ma rimandava il battesimo fino a quando un bambino non avesse avuto circa 10 anni.
Una volta ho sentito un diacono dire: “Se vostro figlio crede ancora a Babbo Natale, probabilmente è troppo piccolo perché possiate sapere cosa crede di Gesù”. Allo stesso modo, se consideriamo un bambino dell’asilo troppo piccolo per votare in una riunione amministrativa della chiesa, forse dovremmo posticipare il battesimo fino a quando non potranno essere assolti i diritti e le responsabilità della comunità del patto.
Ritardare il battesimo non significa considerare non validi i battesimi infantili.
Poiché la Scrittura non ci vincola a una certa età e non dà prescrizioni chiare in questo campo, dobbiamo essere moderati nel fare affermazioni dogmatiche sulla “giusta età” per il battesimo. È la saggezza ciò che cerchiamo, non l’uniformità: pastori ugualmente fedeli potranno non essere d’accordo fra loro su questo.
Per essere chiari: non considero i battesimi infantili non validi, io stesso sono stato battezzato a otto anni. Tuttavia ritengo che dovremmo essere molto attenti a come procediamo riguardo ai preziosi piccoli che il Signore ha affidato alle nostre cure: non dovremmo né scoraggiarli dal credere in Cristo né dare loro una falsa sicurezza in merito alla loro decisione affrettandoci nel battezzarli.