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Il mondo ci dice che il modo migliore per sapere se due persone sono “fatte l’una per l’altra” è quello di valutare quanto sia travolgente l’attrazione fisica tra i due, unitamente all’idea di “chimica” ormonale secondo cui due persone sarebbero in grado di sostenere senza sforzo e per tutto il giorno conversazioni su qualsiasi cosa, con scambi continui di battute acute e taglienti tipici delle commedie più irriverrenti.

Nella nostra cultura, così come in molte chiese, la “attrazione” è alla base della valutazione di una potenziale relazione matrimoniale, non importa che si tratti di attrazione fisica o della “chimica” tra i due.

Nella nostra cultura, così come in molte chiese, la “attrazione” è alla base della valutazione di una potenziale relazione matrimoniale.

Tuttavia, i cristiani sono chiamati a pensare in modo diverso. Dobbiamo usare la Scrittura come misura dei nostri desideri. Dobbiamo rendere ogni nostro pensiero e ogni area della nostra vita prigionieri della Parola di Dio. È un bene che l’attrazione abbia un ruolo nella ricerca di un marito o di una moglie, basti leggere il Cantico dei Cantici. Però, dal punto di vista biblico, l’attrazione così come viene intesa dal mondo non può essere il fondamento su cui costruire un matrimonio cristiano.

Esaminiamo due problematiche (una teologica e una pratica) che potremmo incontrare se ci affacciamo al corteggiamento e al matrimonio con l’approccio del tipo “alla base c’è l’attrazione”, per poi esaminare il concetto di attrazione biblica.

Il problema teologico

Il problema teologico basilare, se ci si affaccia al corteggiamento e al matrimonio con l’approccio “alla base c’è l’attrazione”, è che esso distorce profondamente le definizioni bibliche di amore e matrimonio . Qual è la grande domanda su cui la maggior parte delle persone si arrovella nella ricerca di un coniuge? “Come faccio a sapere se ho trovato la persona giusta?”. Come osserva Michael Lawrence, “l’obiettivo inespresso di questa domanda è: ‘Come faccio a sapere se è la persona giusta… per me’”.

E questo è essenzialmente egoismo. Non intendo dire che questo approccio implichi malizia o l’intenzione di ferire qualcuno. Intendo semplicemente dire che questo è un approccio egocentrico, perché concepisce la ricerca di un coniuge dal punto di vista di ciò che sarà più piacevole per me in base ai miei gusti e desideri. Cosa riceverò io dal matrimonio con questa o quella persona?

Nella Scrittura, l’amore non è descritto in termini di emozioni o di desiderio personale (ovvero di “attrazione”), ma come un atto di volontà che porta ad azioni altruistiche verso il prossimo. Ed è Gesù stesso a sostenere che il secondo più grande comandamento (dopo amare Dio) è “amare il [nostro] prossimo come [noi] stessi” (Mc 12:31); Gesù è lo stesso che ha detto: “Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici” (Gv 15:13). L’amore di Gesù per noi non deriva dalla nostra innata bellezza o dal nostro meraviglioso modo di trattarlo; egli non è andato sulla croce in risposta ad un impeto scatenato da mere emozioni: il suo amore perfetto per noi è stato una scelta, un atto compiuto nonostante la nostra mancanza di attrattiva, e ha portato sia al sacrificio che alla gioia.

L’amore di Gesù per noi non deriva dalla nostra innata bellezza o dal nostro meraviglioso modo di trattarlo.

L’apostolo Paolo concorda. In 1 Corinzi 13 descrive in dettaglio la definizione biblica di amore, e ci fa sapere che l’amore non è solo provato, ma fa qualcosa, e qualcosa di altruistico.

Stando all’idea di attrazione concepita dal mondo, io sarei un consumatore, non un servitore; rispondo agli attributi che mi piacciono di te per il loro potenziale di dare piacere a me. E, ancora una volta, non si tratta di un approccio malevolo o maligno, è solo che non è il modo in cui siamo chiamati a trattarci l’un l’altro nella Scrittura; non è l’idea di amore che ha la Bibbia.

Sostanzialmente, il matrimonio è una meravigliosa (anche se lontana) analogia del modo in cui Cristo ha perfettamente amato la chiesa e di come si è sacrificato per lei, e del modo in cui la chiesa, sua sposa, risponde al suo Signore.

Il matrimonio è incredibilmente divertente, ma è anche incredibilmente difficile. Per la maggior parte delle persone si tratta del più grande atto di ministero e di servizio verso un’altra persona che si sia mai intrapreso. I mariti sono letteralmente chiamati a “dare se stessi per” le loro mogli. Le mogli sono chiamate a rispettare, servire e sottomettersi ai loro mariti “come al Signore”. Sebbene i mariti e le mogli ricevano innumerevoli benedizioni da un matrimonio biblico, l’idea stessa di matrimonio biblico descrive un atto (molti atti) di amore, servizio, sacrificio e ministero verso un essere umano peccatore. Secondo la Scrittura, il matrimonio è tutt’altro che un’impresa egoistica: è un ministero.

Che senso ha intraprendere questo ministero basandosi principalmente su un elenco di preferenze egocentriche (e spesso futili)? Se la vostra idea di attrazione, qualunque essa sia, domina la vostra ricerca di un coniuge, riflettete: il vostro è un approccio biblico?

Il problema pratico

Il problema pratico di lasciare che sia l’“attrazione” a guidare la ricerca di un coniuge non è niente di complicato: semplicemente, è un approccio che non funziona. Se tutti pretendessero che le loro stravaganti e mondane nozioni di attrazione o di chimica fossero perfettamente soddisfatte prima di accettare di sposare una persona, non si sposerebbe nessuno.

Una volta ho dato consulenza a un fratello cristiano riguardo alla sua relazione con una donna fantastica: devota, premurosa e brillante; e attraente, anche se non una top model. Per settimane ho ascoltato questo fratello mentre si angosciava per il proprio rifiuto di prendersi un impegno e chiedere la mano a questa donna. Diceva che riuscivano a parlare di molte cose, ma che c’erano alcuni argomenti a cui lui era interessato ma da cui lei non riusciva a farsi coinvolgere, cosicché a volte la conversazione si “trascinava”.

Diceva anche che, pur trovandola fondamentalmente attraente, c’era una caratteristica di lei che “immaginava diversa” nella donna che avrebbe sposato. Io gli facevo domande sulla devozione di lei, sul suo carattere e sulla sua fede, e lui rispondeva che tutte queste cose erano straordinarie (e aveva ragione). Alla fine mi disse: Credo di essere alla ricerca di una da “10”.

Non riuscii più a trattenermi. Senza pensarci bene, risposi: Stai cercando una da “10”? Ma, fratello, guardati. Tu sei tipo un 6. Se mai trovassi la donna che stai cercando e lei avesse il tuo stesso atteggiamento, cosa ti fa pensare che lei vorrebbe stare con te?

Ed ecco un’altra cosa che il mondo non vi dirà mai: anche se trovaste il vostro “10 perfetto”, qualunque sia la vostra definizione di “10”, il matrimonio resta comunque difficile. Quando cercate un coniuge, state cercando qualcuno (un peccatore, proprio come voi) con cui servire Dio e con cui vivere la vita cristiana fino al ritorno di Gesù o fino alla morte di uno di voi.

Anche se trovaste il vostro “10 perfetto”, qualunque sia la vostra definizione di “10”, il matrimonio resta comunque difficile.

In questo contesto, anche un ottimo senso dell’umorismo vi porterà solo fino a un certo punto. L’avvenenza fisica (così come viene definita dal mondo) svanisce nel 100% delle persone, e voi non fate eccezione. La “chimica”, come la definisce il mondo, va e viene in qualsiasi relazione. Il vostro coniuge può essere il più divertente al mondo, e ci saranno comunque molti momenti che non saranno affatto divertenti. Il vostro coniuge può avere la personalità migliore che abbiate mai visto, e a volte vi farà comunque dare di matto. Potete sposare qualcuno che sembra essere un genio onni-competente, e ci saranno comunque momenti in cui nessuno dei due saprà cosa fare. Sapere questo fa parte della maturazione come persona e come credente, e fa parte di ciò che rende il matrimonio meraviglioso e speciale.

Quando cercate una persona con cui servire Dio all’interno del matrimonio, basatevi su qualcosa di più rispetto a ciò che agli occhi del mondo potrebbe sembrare un bell’appuntamento o un “ottimo acquisto”.

Attrazione biblica

E allora? Sto forse dicendo che l’attrazione e la chimica non hanno alcun ruolo nella scelta della persona da sposare? No. Essere fedeli a quanto richiesto dalla Bibbia implica che tutti noi dobbiamo sposare la persona più devota ma con la personalità più irritante che riusciamo a trovare? Certo che no.

Nella sua compassione verso di noi, Dio non si è limitato a nutrirci, e ci ha fornito un’infinita varietà di cibi che non solo ci mantengono in vita, ma che hanno anche un buon sapore. Allo stesso modo, Dio ci ha donato generosamente l’attrazione fisica, la chimica e il piacere per rendere il matrimonio e la sua intimità unica molto più dolci per noi. Questo è buono e giusto.

Godete di queste cose, ma non siatene schiavi. Desideratele, ma abbiate un’idea realistica del significato di queste parole in un mondo decaduto, e del ruolo limitato che dovrebbero avere in una delle decisioni più importanti della vostra vita. Ricordate che i “film” non sono reali e non sono lo standard. Non è che l’attrazione non faccia differenza: il punto è che non dovrebbe fare la differenza.

Che cos’è che dovrebbe fare la differenza, quindi? La Bibbia parla delle caratteristiche di uomini e donne devoti, e sono queste le cose che il Signore stesso considera “attraenti”.

Il vostro potenziale coniuge sembra chiaramente essere un credente in Gesù (2 Cor 6:14)? Mostra il frutto dello Spirito (Gal 5:22-23)? Mostra chiaramente attenzione e cura verso gli altri? Mostra un evidente amore per Dio nel modo in cui spende il tempo e il denaro e nel modo in cui interagisce con gli altri?

La Bibbia parla delle caratteristiche di uomini e donne devoti, e sono queste le cose che il Signore stesso considera “attraenti”.

Donne, è un uomo che rispettate? Riuscite a immaginare di seguirlo nel corso della vostra vita insieme? Credete che si prenderà cura di voi e dei vostri figli? Vi servirà al di sopra di se stesso e incoraggerà la vostra crescita spirituale, come è chiamato a fare? Sta crescendo nelle caratteristiche della mascolinità biblica?

Uomini, credete che questa donna sarà una cristiana fedele, una moglie devota, una buona madre e un’educatrice capace per i vostri figli, se Dio vi darà il dono di averne? Sta crescendo nelle caratteristiche della femminilità biblica e in ciò che la Bibbia chiama “vera bellezza”?

Dimenticate la fantasia

Non è raro trovare qualcuno con lo stesso punto di vista del mio amico, e lui non è una brutta persona. Non avrebbe mai sposato una donna che soddisfacesse la sua infinita lista di requisiti ma che non fosse stata credente; dava valore alla devozione, solo che esigeva che fossero presenti la devozione e la totale conformità alla sua lista. È questo il sottile egoismo che si insinua in questa faccenda.

Se questo fosse stato l’approccio di Gesù all’amore, saremmo ancora nei nostri peccati, sia io che voi.

Lasciate perdere le fantasie. Glorificate il Signore nel modo in cui scegliete un coniuge. Lasciate che l’inventore dell’attrazione e della bellezza riformi il vostro pensiero, e avrete un matrimonio ricco.


Nota della redazione: la versione originale di questo articolo è apparsa in forma più estesa su Boundless.

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