È stato probabilmente il momento più bizzarro della mia vita.
Stavo facendo qualche lezione di inglese in centro Tailandia e sono stato invitato a contribuire durante una giornata di formazione regionale per insegnanti d’inglese delle scuole superiori. Come inglese madrelingua, ero lì per aiutare in cose come inglese colloquiale e pronuncia. O almeno così credevo.
Il primo segnale che le cose non sarebbero andate come mi aspettavo c’è stato quando sono stato invitato a salire sul palco all’inizio della giornata. Dopo essermi presentato, dissero che avremmo cominciato cantando la canzone scelta come colonna sonora della giornata. O meglio, sarebbe stato proprio il loro ospite madrelingua inglese a farlo.
La cattiva notizia: io davvero non so cantare, sicuramente non di fronte a persone reali. La buona notizia: la canzone era in inglese. L’altra cattiva notizia: l’impianto karaoke che usavano. Era già abbastanza strano che fosse sabato mattina presto, nel mezzo di un paese straniero, che avessi accettato di partecipare come favore ai tailandesi che mi ospitavano, e che ora stessi per cantare un assolo davanti a diverse centinaia di insegnanti.
La canzone era “I just called to say I love you”, di Stevie Wonder (sicuramente un gran pezzo, ma non per forza qualcosa che assoceresti all’insegnamento della lingua di Shakespeare). Ero già ben fuori dal mio comfort zone, ma il peggio doveva ancora arrivare. Le immagini di sfondo sullo schermo del karaoke erano piuttosto oscene: una processione di corpi che si contorcevano, ripresi in diversi gradi di nudità. In qualche modo dovevo seguire le parole mentre ignoravo le immagini fuori luogo che venivano proiettate (e mentre cercavo di non diventare del colore di un peperone!).
Tutto questo per dire: è impossibile evitare l’argomento sesso. Se salta fuori in un contesto innocuo come quello di quella mattina in Tailandia, ci sono davvero scarse speranze di evitarlo in qualsiasi area della vita.
E ad essere onesto, a meno di ripetere la mia esperienza di karaoke di quella mattina, scrivere un libro sul sesso è quanto di più bizzarro io possa immaginare di fare in questo momento. Ma, come ho detto, è impossibile evitarlo, dal momento che significa così tanto per tutti noi.
Un argomento da cui non si può fuggire
Durante questi ultimi anni ho lavorato per un ente benefico il cui obiettivo principale è quello di rispondere alle domande più insistenti poste dalle persone riguardo la fede cristiana. Altri libri della serie Oxford Apologetics della The Good Book Company vi daranno un’idea di quelle che sono alcune delle domande. Ma in cima alla classifica, per la maggior parte della gente, c’è qualcosa che ha a che fare con cosa i cristiani pensano e credono riguardo al sesso.
Non è difficile capire il perché. Sappiamo che la nostra sessualità, il sesso e le relazioni che formiamo sono una parte della vita che conta davvero. Non sono irrilevanti. Sono consapevole del fatto che ognuno di noi ha una serie di forti emozioni che entrano in gioco mentre parliamo, pensiamo e affrontiamo il sesso e la sessualità nelle nostre vite e culture. Abbiamo ricordi (sia belli che brutti) che determinano il modo in cui pensiamo e ci comportiamo. Alcuni avranno ricordi e vissuti dolorosi che continueranno a perseguitarli. Alcuni saranno inquieti, ricercando qualche forma di soddisfazione più profonda rispetto a quella che stanno sperimentando in quel momento. Alcuni saranno confusi dalle diverse cose che hanno sperimentato. E alcuni di noi saranno perfettamente felici della loro vita sessuale così come è, e forse si chiedono il perché di tutto questo trambusto.
Tutto questo per dire che Why Does God Care Who I Sleep with? potrebbe essere difficile per te da leggere. Che tu sia o meno un cristiano, potresti a volte voler grugnire di disgusto o voler lanciare il libro dall’altra parte della stanza, se quello che propongo fosse in profondo conflitto con i tuoi personali punti di vista e la tua esperienza.
L’ho scritto come qualcuno che è single e che si aspetta di restare tale anche in futuro. Come cristiano, questo significa che ho preso l’impegno di essere celibe, ovvero di non avere rapporti sessuali che non siano con la persona con cui sono sposato. Questo punto è importante per me, così come lo è per tutti noi.
Un pericolo per la società
Ci sono notevoli sfide per i cristiani durante le discussioni riguardanti il sesso. Nella società occidentale, la libertà sessuale è sempre di più considerata come una delle più grandi ricchezze. Molto è cambiato nell’ultima decina di anni. Solo 15 anni fa i cristiani come me che seguivano gli insegnamenti biblici sarebbero stati visti come all’antica per il loro attenersi alla tradizionale concezione cristiana del sesso riservato esclusivamente al matrimonio.
Ma ora, sempre di più, siamo visti come pericolosi. I nostri punti di vista sul sesso sono diventati importanti a tal punto. Con chi si va a letto è visto come un diritto umano supremo, e qualsiasi cosa che sembri limitare la scelta in quest’area è vista come una minaccia esistenziale.
Così l’affermazione cristiana che il sesso sia riservato ad un contesto particolare risulta molto più come un’offesa invece che come una curiosità. Perché a Dio dovrebbe importare con chi vado a letto? forse ora è meno una domanda e più un’obiezione a sé stante che non richiede realmente una risposta.
“A Dio importa con chi andiamo a letto perché gli importa profondamente delle persone che sono a letto. Gli importa perché il sesso è stata una sua idea, non nostra.”
Eppure esiste una risposta gloriosa. I cristiani continuano a credere quello che noi crediamo riguardo al sesso, ed è una convinzione che non se ne andrà via a prescindere da quanto verrà deriso. Ed è una convinzione per la quale ci sono delle valide, persino bellissime, ragioni. E vorrei solo che tu capissi queste ragioni e le valutassi accuratamente prima di decidere cosa fartene.
A Dio importa con chi andiamo a letto perché gli importa profondamente delle persone che sono a letto. Gli importa perché il sesso è stata una sua idea, non nostra. Gli importa perché un uso scorretto del sesso può infliggere profonde ferite e profondi danni. Gli importa perché ci considera degni della sua cura. E, in effetti, quella cura non si vede solo nel fatto che ci dice che uso dovremmo fare del sesso, ma anche nel modo in cui lui rende disponibili per noi il perdono e la cura quando incasiniamo le cose a riguardo.
Nota dell’editore:
I cristiani sono sempre di più visti come obsoleti, limitanti e giudicanti quando si tratta di sesso prima del matrimonio, convivenza e omosessualità. In effetti per molte persone questo tema costituisce una delle più grandi barriere per poter prendere in considerazione il cristianesimo. In Why Does God Care Who I Sleep With? Sam Allberry illustra il buon progetto di Dio per la manifestazione della sessualità umana, mostrando che Dio stesso è amore e che lui solo è in grado di soddisfare i nostri desideri più profondi. Questo articolo è stato pubblicato in partenariato con la The Good Book Company.