Il 10 dicembre 2015 un post su Facebook ha riacceso il dibattito su una domanda vecchia di 1.400 anni. Al centro del dibattito c’era Larycia Hawkins, una professoressa del Wheaton College che ha postato un messaggio sul suo profilo Facebook:
Mi trovo in religiosa solidarietà con i musulmani perché loro, come me che sono cristiana, sono il popolo del libro. E, come ha affermato papa Francesco la scorsa settimana, adoriamo lo stesso Dio.
Questo post ha avviato una catena di eventi che ha portato inizialmente alla sospensione di Hawkins, e infine è culminata con le sue dimissioni.
Questo incidente di forte rilevanza mediatica ha suscitato accese polemiche, poiché tanto quelli che si trovavano all’interno dell’evangelismo quanto quelli che si trovavano all’esterno hanno dovuto valutare le loro opinioni riguardo alla domanda: “Musulmani e cristiani adorano lo stesso Dio?” Spinta dalla controversia, la Evangelical Missiological Society ha invitato diversi missiologi a presentare le loro strategie di risposta a questa domanda. Nonostante si sia giunti a diverse conclusioni, dagli interventi è emersa una chiara tematica: la domanda stessa è imprecisa.
Nel tentativo di far chiarezza su questa discussione, ecco tre domande che possono aiutare a illustrare i problemi di fondo oscurati da questa domanda.
Domanda di concetto: cos’è Allah?
Per questa indagine, è bene partire dalla parola araba Allah.. Mentre Allah è la parola che i musulmani usano per indicare Dio, anche i cristiani di lingua araba usano Allah per riferirsi a Dio nelle loro traduzioni della Bibbia. In arabo Allah è la parola formata dal sostantivo “dio” (ilah) e dall’articolo determinativo (al). Quindi Allah potrebbe essere tradotto in italiano come “il Dio”.
Poiché l’Islam e il cristianesimo condividono l’idea che esista un solo Dio, è appropriato condividere la parola Allah per descrivere Colui che è responsabile della creazione dell’universo. Questa idea condivisa fornisce una base concettuale comune, ma il concetto da solo descrive semplicemente un’idea impersonale. Una domanda più utile potrebbe essere: “Chi è Allah per i musulmani e per i cristiani?”
Domanda sull’identità: chi è Allah?
A prima vista, il Corano contiene molteplici descrizioni delle azioni svolte da Dio confermate dagli evangelici. I musulmani credono in un Dio creatore, sovrano, rivelatore, giudice, e credono che Dio perdoni. Tuttavia il missiologo Colin Chapman mette in guardia dal concludere prematuramente che si stia parlando dello stesso Dio, avvertendo: “Il punto non è se Dio perdoni o no, ma come perdoni; non se dia o meno rivelazioni, ma cosa riveli e come”. Faremmo bene a tener conto del fatto che stesse azioni non implicano necessariamente una stessa identità.
Un elemento che deve essere tenuto in considerazione nella risposta islamica alla domanda: “Chi è Allah?” è la dottrina islamica dell’unità assoluta di Dio (tawhid). Il Dio dell’Islam è indiviso e singolare. Egli è il creatore e giudice totalmente diverso al quale l’umanità deve adorazione e sottomissione. Il risultato di tale diversità è che Dio stesso sia inconoscibile in ogni senso intimo e relazionale. Isma’il al-Faruqi illustra questo netto contrasto con il cristianesimo, scrivendo che nell’Islam “[Dio] non si rivela a nessuno in alcun modo. Dio rivela solo la Sua volontà. […] I cristiani parlano della rivelazione di Dio da parte di Dio stesso, e questa è la grande differenza tra cristianesimo e islam”.
Questa differenza è più pronunciata se si considera la dottrina cristiana dell’incarnazione. Dio non solo si è reso intimamente concreto e personalmente conoscibile facendosi carne e venendo a vivere in mezzo all’umanità, ma attraverso l’incarnazione ci ha anche fornito la lente attraverso cui possiamo comprendere più vividamente la natura trinitaria di Dio. Timothy Tennent sottolinea l’importanza di questa differenza tra il Dio dell’Islam e il Dio del cristianesimo:
Non è che i testi del Corano e della Bibbia differiscano su punti minori dell’escatologia o sull’esatta natura dell’anima. Differiscono sulle dottrine identitarie centrali, come la Trinità, la divinità di Cristo, la dottrina dell’incarnazione, il potere redentore della croce e la risurrezione di Gesù Cristo dai morti. Tutte queste dottrine sono cruciali per ciò che noi cristiani intendiamo quando diciamo: “Adoriamo Dio”. Per il cristiano la dottrina di Dio non può essere separata dalla cristologia.
In altre parole, le concezioni islamiche e cristiane di Dio sono fondamentalmente inconciliabili a causa dell’incarnazione, che è tanto essenziale per il cristiano quanto anatema per il musulmano.
Inoltre l’incarnazione è una componente indispensabile di ciò che i cristiani intendono quando dicono di adorare Dio. Il Dio uno e trino della Bibbia ha fornito un’unica soluzione a quello che è stato l’allontanamento da lui provocato dal peccato dell’umanità. Pertanto, se siamo curiosi di sapere come rispondere alla domanda: “Musulmani e cristiani adorano lo stesso Dio?”, dovremmo prima di tutto prendere in considerazione ciò che Dio pensa delle nostre rispettive offerte di adorazione.
Domanda invertita: Dio accetta l’adorazione musulmana?
Il difetto centrale nella domanda iniziale è che inquadra quella che dovrebbe essere un’indagine teocentrica come una discussione antropocentrica. Finiamo per chiederci cosa pensino gli umani della loro adorazione piuttosto che chiederci cosa ne pensi Dio. Invertendo la domanda, possiamo più utilmente chiederci: “Dio accetta sia l’adorazione dei musulmani che quella dei cristiani?” I dati biblici producono una risposta negativa e generano così una maggiore responsabilità evangelistica.
In entrambi i testamenti della Bibbia si trovano specifiche istruzioni su come l’umanità può avvicinarsi a Dio e presentare un’adorazione a lui gradita. Le parole di Gesù sono chiare: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14:6). Inoltre è attraverso il vangelo dell’incarnato Figlio di Dio che Dio si rivela davvero a pieno. Questa verità centrale è categoricamente negata nell’Islam.
Nell’amicizia con i musulmani, un cristiano non ha bisogno di attaccare in modo aggressivo l’idea che musulmani e cristiani adorino lo stesso Dio. Sarà il vangelo stesso ad evidenziare le incompatibilità. Tuttavia dobbiamo essere consapevoli che, sebbene i musulmani siano concettualmente monoteisti, l’idea di Dio dell’Islam prevede un carattere diverso da quello del Dio della Bibbia. Inoltre, se il vangelo cristiano è ciò che afferma di essere, è l’unico mezzo attraverso cui le persone macchiate dal peccato possono offrire un’adorazione accettabile all’unico Dio della creazione.