Uno dei più grandi bisogni di molte chiese è proprio la “comunità”. I pastori parlano del suo valore, dicono alle persone che ne hanno bisogno e offrono loro molti modi per parteciparvi. Dopo aver messo in contatto le persone fra di loro, scopro sempre che ciò che cercano maggiormente sono amicizie che le spronino verso Cristo. Questo desiderio è buono e santo… Io voglio la stessa cosa!
Il pericolo della chiesa che si concentra su comunità, però, è che di solito essa diventa la destinazione. Una volta che le relazioni sono state stabilite e il bisogno di amici è stato soddisfatto, un gruppo comunitario si ferma e rimane così; le comunità del genere amano passare tempo insieme e godere di un’atmosfera di amicizia, e l’idea di passare tempo insieme è facile e attraente.
Tuttavia, questi tipi di gruppo spesso arrancano, perché manca loro l’imperativo della missione. Si incontrano e vivono in comunità, ma non si impegnano in attività missionarie; una volta che vengono a crearsi delle amicizie fuori che sono più stimolanti, oppure cambiano le circostanze della vita, un gruppo comunitario spesso si spegne.
La comunità da questa parte del cielo, però, non riguarda principalmente noi, ma la gloria di Dio, e la gloria di Dio manifestata al mondo. Gesù spiega chiaramente che lo scopo dell’unità e della comunità cristiana è far sì che il mondo sappia che Dio Padre ha mandato Gesù su questa terra in Giovanni 17:21-24.
Le comunità missionali sono diverse in quanto vedono come scopo principale della loro amicizia, del loro amore e della loro unità l’essere una difesa apologetica del vangelo per il loro prossimo. Cioè, “fare comunità” non è l’unico scopo del gruppo, ma la comunità ha l’obiettivo della missione.
Nella mia esperienza, un gruppo comunitario ha bisogno di essere messo alle strette davanti alla verità del vangelo e all’imperativo di fare discepoli. Il loro bisogno non è tanto qualcosa di pratico, quanto un peccato radicato nel profondo del loro cuore, che si nasconde dietro molte maschere. Un gruppo comunitario, collettivamente, deve vedere la grandezza del vangelo e la gioia che c’è nel seguire Gesù per cercare coloro che sono lontani da Dio.
Nella pratica, ho scoperto che formare i membri di un gruppo come questo tutti insieme è fondamentale; spesso non riusciranno a fare una transizione di gruppo se li si forma solo individualmente. Questo è il motivo principale per cui al The Austin Stone formiamo intere comunità, e non individui singoli.
Comunità missionali e Studi biblici
Molti di noi hanno, in un dato momento della nostra vita cristiana, fatto parte di uno studio biblico. In genere, questi gruppi leggono la Bibbia per un determinato periodo di tempo in uno specifico giorno della settimana. Gli studi biblici sono spesso un’ottima cosa, ma non costituiscono una comunità cristiana nella sua interezza.
Qual è dunque la differenza? La risposta breve è che una comunità missionale non è uno studio biblico; piuttosto, una comunità missionale studia la Bibbia.
Uno studio biblico è spesso definito dal fatto di riunirsi per imparare. Gli individui che compongono una comunità missionale si approcciano individualmente alla Parola di Dio ogni giorno – la nostra chiesa usa uno strumento che chiamiamo Life Transformation Groups – e cercano di essere obbedienti.
La distinzione sta soprattutto nelle aspettative: una comunità missionale si aspetta che un individuo partecipi alla comunità per contribuire con qualcosa (1 Corinzi 14:26), mentre un individuo va a uno studio biblico per consumare qualcosa.
Certamente le persone hanno bisogno di studiare la Bibbia, ma studiare la Bibbia senza impegnarsi in un’autentica comunità in missione è un’impresa inutile; Lo scopo dello studio della Bibbia è davvero di imparare cose su Dio e di conformarci all’immagine di Cristo, ma è anche quello di equipaggiarci per il lavoro di ministero nella chiesa (comunità) e fuori dalla chiesa (missione).
Se desideriamo vedere comunità coinvolgenti che praticano l’obbedienza alla Bibbia, il nostro essere comunità dovrebbe essere calato in modo naturale, neutrale e regolare nella struttura e nel ritmo della vita quotidiana, non uno studio biblico di un’ora tipo drive-in.
In concreto, per la maggior parte degli studi biblici sarebbe necessario pensare in modo critico a come le informazioni che stanno studiando influiscono sulla vita quotidiana E, in particolare, a come possono condividere la buona notizia della vita, della morte e della risurrezione di Cristo con i loro amici e vicini di casa. Il passaggio a questo tipo di comunità presuppone che ci si riunisca in modi diversi per scopi diversi.
Comunità missionali e piccoli gruppi
Negli ultimi decenni i piccoli gruppi sono stati utilizzati in molti modi eccellenti nella chiesa. Esistono molte varianti per i piccoli gruppi, ma principalmente si tratta di gruppi di circa 12 persone che si riuniscono settimanalmente per stabilire rapporti, lodare il Signore, studiare la Bibbia e pregare gli uni per gli altri. Spesso i membri dello stesso gruppo cercano di servire insieme nel ministero all’interno della chiesa e nella loro città.
Questi gruppi spesso comprendono la centralità della Bibbia, il bisogno di comunità e lo scopo del gruppo al di là di se stesso. Ho fatto bellissime esperienze in questo tipo di gruppo, ma ho anche spesso riscontrato una notevole difficoltà nell’invitare altre persone a partecipare, e spesso è difficile mobilitare un intero gruppo per fare qualcosa al di fuori della riunione regolare.
Nel tentativo di tenere in equilibrio una serie di obiettivi diversi, i piccoli gruppi spesso faticano a produrre discepoli maturi di Gesù e a moltiplicarsi in nuove comunità. Perché?
Penso che sia perché il successo dell’iniziativa si misura ancora in termini di partecipazione a un evento, invece di essere gli eventi stessi a rendere le relazioni naturali nei ritmi della vita quotidiana. I piccoli gruppi spesso cercano di fare comunità e missione al di fuori della normale routine della vita, aggiungendo un evento alla settimana, piuttosto che redimere la vita di tutti i giorni con una intenzionalità definita dal vangelo e coinvolgere la comunità nella vita normale.
Una comunità missionale comprende il valore di diversi tipi di incontri. Una comunità missionale si considera una rete di relazioni con una missione comune, piuttosto che essere definita dalla partecipazione a un evento. Le comunità missionali si riuniscono, ma le riunioni hanno scopi diversi.
Ho anche riscontrato che spesso un gruppo prova un paio di volte diversi tipi di incontri al di fuori degli orari di riunione abituali (per esempio, il Terzo Luogo, il Pasto in Famiglia e le LTG), poi li abbandona perché “non funzionano”. Mi impegno seriamente per insegnare loro che queste pratiche non sono una pallottola magica, ma dei ritmi sani che produrranno comunità più fedeli nel tempo.
I piccoli gruppi iniziano a cambiare quando le persone iniziano a mettere in pratica ritmi che permettono loro di frequentare gli amici lontani da Dio in modo naturale. Quando un piccolo gruppo ha nomi reali di persone per cui pregare e riguardo a cui chiedere a Dio che le salvi, e queste persone iniziano a presentarsi nei posti in cui la comunità si riunisce, si sta andando nella direzione giusta.
Conclusione
Nessuna comunità è perfetta, ma per grazia di Dio tutte le comunità possono essere più conformi all’immagine di Cristo ed essere usate più fedelmente per gli scopi di Dio. Indipendentemente dalla categoria in cui rientra la vostra comunità, spero che siate stimolati a pensare a come potete essere discepoli insieme, in modo più intenzionale, e a come fare discepoli le persone lontane da Dio.
Possa Dio darci la grazia di perseguire la pienezza di tutto ciò che ha pianificato per la nostra vita insieme, e possiamo noi godere della gioia di seguire Gesù e di partecipare alla missione a cui Lui ci ha chiamati!