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Chi ha bisogno dei Libri delle Cronache? Noi.

Supponiamo che 1 e 2 Cronache scompaiano dall’Antico Testamento. A qualcuno importerebbe? Qualcuno se ne accorgerebbe?

Non ci dicono molto che non si possa trovare altrove. Samuele ci dice molto di più su Davide rispetto a 1 Cronache, compreso lo scandalo con Betsabea e Uria, che non viene menzionato in Cronache. 1 e 2 Re coprono la stessa storia, da Salomone all’esilio, e registrano molto di più sul regno settentrionale di Israele, comprese le carriere di Elia ed Eliseo. Cronache menziona Elia una volta di sfuggita (2 Cron 21:12). Cronache termina con il decreto di Ciro, ma anche questo si trova in Esdra.

Se non avessimo Cronache, ci mancherebbero nove capitoli di genealogia (caspiterina!),  dettagli sulla preparazione del tempio da parte di Davide, e una manciata di episodi delle vite dei re di Giuda (l’apostasia di Ioas, il tentativo di Uzzia di offrire incenso, il pentimento di Manasse). Tutto qui.

Quindi, chi ha bisogno dei Libri delle Cronache? Io dico noi, cioè noi protestanti evangelici tardo-moderni. Cronache espone in modo mirato le debolezze governative e liturgiche di molte chiese protestanti americane, e offre spiragli di pentimento e salute ecclesiale.

La difesa della burocrazia

Pochi libri della Bibbia sottolineano le dimensioni organizzative di Israele più di quanto faccia il Cronista. Nel racconto del Cronista, il tempio è un progetto congiunto di Davide e Salomone. Davide assembla i materiali, organizza gli artigiani e i sacerdoti, riceve i progetti e poi consegna tutto a Salomone per completare il lavoro.

Il libro di 1 Cronache dedica diversi capitoli ai turni di servizio dei leviti. Davide censisce e organizza i Leviti (1 Cr. 23), divide i sacerdoti di Aaronne in 24 clan che prestano servizio al tempio a rotazione (1 Cr. 24), crea un coro e un’orchestra levitica (1 Cr. 25) e assegna dei sorveglianti per custodire e rendere conto del tesoro del tempio (1 Cr. 26) e mantenere le proprie terre e i propri magazzini (1 Cr. 27). Il Cronista registra con gioia la raccolta, il magazzinaggio, la contabilità e la distribuzione dei doni del tempio in modo estremamente dettagliato, per non dire estenuante.

Quindi, chi ha bisogno dei Libri delle Cronache? Io dico noi, cioè noi protestanti evangelici tardo-moderni.

Ogni risveglio nella storia di Giuda comporta un rinnovamento dell’organizzazione sacerdotale, un aumento dei contributi al tempio e un’attenta supervisione delle casse del tempio e del palazzo. Il Cronista rallenta il ritmo della narrazione per dirci esattamente come Ioas trasferisce le donazioni da una cassetta di raccolta alla porta del tempio agli operai che riparano la casa fatiscente  di Yahweh (2 Cr 24:8-14). Riflettendoci, il motivo è ovvio. I sacerdoti e i sorveglianti corrotti fanno la cresta sui doni per riempire le proprie tasche. La casa di Yahweh non può essere gloriosa se coloro che gestiscono il denaro non sono onesti.

Per il Cronista, Israele non è una comunità libera, ma una nazione e un popolo con funzionari qualificati che svolgono responsabilità specifiche all’interno di una struttura istituzionale stabile. Lo stesso vale per la Chiesa. Le burocrazie ecclesiastiche possono intasarsi come le agenzie federali, ma provate a fondare una chiesa senza un buon segretario e tesoriere.

Sacrificio di lode

Il Cronista ritrae regolarmente Israele in assemblea (ebr. qahal). Quasi tutti gli eventi più importanti della vita di Davide hanno luogo quando egli presiede una grande qahal: la sua incoronazione, l’ascesa dell’arca a Gerusalemme, i preparativi per il tempio. Salomone riunisce Israele per la dedicazione del tempio e ogni rinnovamento è segnato da una nuova riunione del popolo. In assemblea Israele sperimenta il favore di Yahweh e la gioia che ne consegue. In assemblea Israele combatte le sue battaglie e resiste agli invasori.

Ciò che Israele fa in assemblea è importante quanto il numero delle assemblee. Ci aspettiamo sacrifici, molti animali morti, litri di sangue, carne che diventa fumo. Tutto questo c’è. Ma accanto al sacrificio animale c’è qualcosa di nuovo: il sacrificio di lode.

Cronache è uno dei libri più importanti della Bibbia sulla musica. I Salmi ci danno le parole per cantare (a volte designando strumenti e melodie). Cronache ci dice chi canta, quando e perché.

Cronache è uno dei libri più importanti della Bibbia sulla musica. I Salmi ci danno le parole per cantare. Le Cronache ci dice chi canta, quando e perché.

Secondo il Cronista, la musica è un’attività sacerdotale. I sacerdoti e i leviti sono i  musicisti principali e la musica che producono è una forma di sacrificio umano. Il canto sale a Dio come il fumo di un sacrificio, mescolando un suono rilassante con l’aroma calmante. I sacerdoti e i leviti sorvegliano il santuario per tenere lontani gli intrusi e Cronache descrive la musica come una forma di “guardia” sacerdotale (1 Cr. 25:8). Durante l’era mosaica, i leviti trasportavano gli arredi del tabernacolo da un luogo all’altro e Cronache descrive la musica come una nuova forma di “portamento” levitico (1 Cr. 15:22, 27). Essi alzano la voce per intronizzare Yahweh nelle loro lodi.

Anche i re fanno musica. Re Davide scrive musica, inventa strumenti e fonda un coro. In seguito, prendendo spunto dalla conquista musicale di Gerico da parte di Giosuè, Giosafat resiste a un’invasione schierando cantanti in prima linea (2 Cr. 20). Il legame tra musica e regalità non è casuale. Per cantare bene, dobbiamo governare il nostro corpo e il nostro respiro. Per costruire uno strumento musicale, tagliamo alberi e modelliamo il legno, trasformiamo le budella in corde, estraiamo e modelliamo metalli, alleniamo le dita a pizzicare. La musica trasforma la creazione in lode.

La musica fa i re. Il canto ci riempie dello Spirito che anima i nostri spiriti. I soldati marciano verso la battaglia a ritmo. Il ritmo incalzante e gli accordi svettanti della musica di riscaldamento riempiono gli atleti con lo spirito del gioco. I martiri vanno nell’arena cantando salmi e inni. Non c’è da stupirsi che Davide si consulti con i comandanti dell’esercito quando sceglie i figli di Asaf, Eman e Iedutun come musicisti (1 Cr. 25:1). La musica del tempio è fondamentale per la difesa nazionale di Israele.

Manuale per i riformatori

Cronache è stato scritto dopo il ritorno di Israele dall’esilio. Gli ebrei erano tornati nella terra, stavano ricostruendo il tempio e la città, ma erano vulnerabili ai nemici di quella terra e della corte persiana. Sebbene sia un libro storico,  Cronache stabilisce anche un programma per il futuro. Se gli ebrei volevano prosperare nel nuovo mondo imperiale, dovevano imparare da Cronache. Tra le lezioni più importanti c’erano queste: organizzarsi e cantare.

Quando pregate per il risveglio, non pregate solo per avere più evangelisti e conversioni. Pregate per più ragionieri. Pregate per più musicisti.

Anche noi siamo politicamente e culturalmente vulnerabili e faremmo bene ad assimilare le lezioni dai Libri delle Cronache. Se la Chiesa vuole sopravvivere e prosperare sotto queste pressioni, non possiamo accontentarci di un governo ecclesiastico incoerente o approssimativo. Non saremo equipaggiati per la testimonianza o la guerra spirituale da canzoni sentimentali. Abbiamo bisogno di uomini fedeli che governino in modo efficace e dobbiamo imparare a cantare i salmi, i canti di guerra dell’Agnello.

Quando pregate per il risveglio, non pregate solo per avere più evangelisti e conversioni. Pregate per più ragionieri. Pregate per più musicisti.


Articolo apparso originariamente in lingua inglese su The Gospel Coalition.

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