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Che cosa significa essere una chiesa vangelocentrica?

Atti 29 non vuole solo fondare chiese, ciò che conta è il tipo di chiese che sono fondate. In questo post Ray Ortlund ci fa comprendere che le chiese sane e che fondano altre chiese sono incentrate sul vangelo di Cristo.


“Evangelion (quello che chiamiamo “il vangelo”) è una parola Greca, il cui significato è notizia buona, allegra, contenta e gioiosa, che rende felice il cuore di un uomo e che lo fa cantare, ballare e saltare di gioia”. [1] William Tyndale

William Tyndale, il traduttore pioniere della Bibbia in Inglese, scrisse queste deliziose parole nel 1525, sigillandole con la sua morte da martire. Quale mondo è quello in cui viviamo, nel quale una cosa così felice è così tanto odiata! Ma è così.

Come Tyndale fece notare, la forma stessa della parola Greca tradotta con “vangelo” significa buona notizia. [2] Il vangelo non è una legge che ci chiede di pagare di tasca nostra. Il vangelo è un annuncio di benvenuto che dichiara che Gesù ha pagato tutto. E’ come una telefonata tanto attesa. Quando finalmente squilla il telefono, afferriamo la cornetta e rispondiamo prontamente a quella chiamata. Questo vangelo è un messaggio da proclamare e da credere (Marco 1:14–15). E’ il senso di tutta la Bibbia (Gal. 3:8). E’ opera di Dio (Gal. 1:11–12). E’ degno di tutto noi stessi (Filippesi 1:27–30).

Questo è il messaggio essenziale nel quale si riconoscono le persone che credono alla Bibbia:

Dio, attraverso la vita perfetta, la morte espiatrice, e la risurrezione fisica di Gesù Cristo, salva tutto il suo popolo dall’ira di Dio e li riconcilia a Dio, con la promessa della piena restaurazione della sua creazione per sempre, tutto a lode della gloria della sua grazia.

La salvezza dal giudizio di Dio alla comunione con Dio è totalmente opera di Dio. Non è opera nostra. Questa è sicuramente una buona notizia! E questo vangelo è largamente conosciuto e sinceramente predicato nelle nostre chiese oggi.

QUALCOSA DI PREOCCUPANTE

Ma c’è qualcosa di preoccupante. Se un messaggio così bello si trova al cuore delle nostre chiese, perché vediamo brutte cose accadere in quelle stesse chiese, che vanno dal conflitto aperto al completo sfinimento? Dov’è la potenza salvifica del vangelo? Se la buona notizia è quello che ci contraddistingue, perché nelle nostre chiese non assistiamo di più al cantare, al ballare e al saltare di gioia di cui parlava Tyndale?

Nel suo libro profetico Witness, Whittaker Chambers racconta di una giovane donna tedesca il cui padre era stato un fervente militante comunista. In seguito divenne un convinto anticomunista. Per quale motivo? Lei disse: “Ridi di me, ma non ridere di mio padre. Una notte, a Mosca, egli udì delle grida. Tutto qui. Semplicemente una notte sentì delle urla”. [3]

Questo succede anche nelle nostre chiese. La gente viene ad ascoltare buone notizie. Ma poi ascolta delle grida. Ascolta grida di angoscia e sofferenza in chiese che idealmente predicano il vangelo ma che nella realtà infliggono sofferenza. E’ una cosa sconvolgente, ma non è una novità.

Quante persone nelle nostre città sono ex-cristiani, altre perfino degli accaniti anti-cristiani, perché erano andati in chiesa per ascoltare le “buone notizie di una grande gioia” (Luca 2:10) ma esse erano sovrastate da conflitti e agitazione? Non diamo per scontato che le nostre chiese siano fedeli al vangelo. Esaminiamo se lo sono davvero. Dopotutto, come scrisse il Dottor Martyn Lloyd-Jones “Ogni istituzione tende a produrre il suo opposto”. [4] Una chiesa che ha la verità del vangelo nella sua teologia può produrre il contrario del vangelo nella sua pratica.

IL TEST DELLA CHIESA VANGELOCENTRICA

Non molto tempo dopo la crisi di fede che cambiò la sua vita, causata dalle bruttezze che egli vide personalmente nella sua denominazione, Francis Schaeffer scrisse un articolo intitolato “Come va affrontata l’eresia”. Questo è il punto saliente:

Il problema ultimo non è dimostrare che gli uomini sbagliano, ma riconquistarli a Cristo. Pertanto, l’unica apologetica che può avere successo è, prima di tutto, una dichiarazione chiara e intellettiva di ciò che è sbagliato nella falsa dottrina, oltre a un ritorno chiaro e intellettivo alla corretta enfasi scritturale in tutto il suo dinamismo e nella sua relazione alla totalità della fede cristiana. In aggiunta è necessaria una dimostrazione nella vita pratica che quest’enfasi scritturale corretta e vitale soddisfa i veri bisogni e le aspirazioni degli uomini in un modo che le contraffazioni di Satana non sono in grado di fare. [5]

Quindi il test di una chiesa vangelocentrica è nella sua dottrina messa nero su bianco e nella sua cultura nella pratica, “ una dimostrazione nella vita pratica che quest’enfasi scritturale corretta e vitale soddisfa i veri bisogni e le aspirazioni degli uomini ”. Se la cultura del vangelo di una chiesa è andata perduta, o non ha mai preso piede, l’unico rimedio si trova ai piedi di Cristo. Quella chiesa ha bisogno di riscoprire il suo vangelo in tutta la sua bellezza. Ha bisogno di riconsiderare in preghiera tutto quello in cui crede e pratica. Non si ottiene nulla semplicemente riproponendo la chiesa sotto altre vesti per renderla più attraente a quelli di fuori.

Per prima cosa, il vangelo di Cristo deve essere creduto e accettato appieno dalle nostre chiese. Questo è ben più che una momentanea impennata d’entusiasmo. Il bisogno dei nostri tempi è una vera e propria ri-cristianizzazione delle nostre chiese, secondo il vangelo soltanto, sia in dottrina sia in cultura, per mezzo di Cristo stesso. Anche se adesso non riusciamo a immaginare come sarà una chiesa rinnovata, la bellezza di Cristo per adesso è tutto quello di cui abbiamo bisogno.


[1] William Tyndale, “A Pathway into the Holy Scripture,” in Doctrinal Treatises (Cambridge: The University Press, 1848), 8. Aggiornato nello stile.

[2] F. Blass and A. Debrunner, A Greek Grammar of the New Testament and Other Early Christian Literature, trans. Robert W. Funk (Chicago: The University of Chicago Press, 1973), § 119(1).

[3] Whittaker Chambers, Witness (New York: Random House, 1952), 14.

[4] D. Martyn Lloyd-Jones, What Is an Evangelical? (Edinburgh: Banner of Truth, 1992), 9–10. Lloyd-Jones continua: “La posizione di gran parte delle chiese Protestanti di oggi è pressoché l’esatto contrario della loro posizione quando ebbero origine . . . E’ inutile supporre che poiché una cosa è cominciata nel modo giusto continuerà ad essere giusta. C’è un processo in atto a causa del peccato e del male che tende a produrre non solo cambiamento ma anche degenerazione”.

[5] Francis A. Schaeffer, “How Heresy Should Be Met,” Reformation Review, July 1954, 9.

Ray Ortlund

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