“Il sesso è tutto”, recita il pensiero del 21° secolo. “Ed il sesso non è niente.”
Questa visione paradossale della sessualità nella nostra società richiede una risposta paradossale da parte della Chiesa. La nostra testimonianza cristiana deve “mettere il sesso al suo posto” – nel senso che dovremo prendere la sessualità più seriamente e meno seriamente rispetto al resto della società.
“Il sesso non è niente”
Cominciamo dalla prima affermazione: il sesso non è niente, o almeno non è una questione importante.
Viviamo in una società in cui la pornografia è dilagante, dove i giovani scambiano foto di nudo gli uni degli altri come valuta, dove tutti i tipi di pratiche sessuali, di partner e di rapporti casuali sono visti come naturali e benefici. Molti nella nostra società credono che l’attività sessuale non sia un grosso problema, e quindi si chiedono perché qualcuno dovrebbe esprimere un giudizio in merito a comportamenti sessuali consensuali. Le categorie di “giusto” e “sbagliato” impongono uno standard morale che arreca danno alle persone.
In risposta a questa radicale minimizzazione della serietà del sesso, la Chiesa deve farsi avanti e dire: “La sessualità è qualcosa di molto più serio di quanto pensi”. Il sesso occasionale è un mito. È una visione radicalmente sminuita del sesso che lo rapisce dalla sua dimora pattizia e lo spoglia della sua dimensione spirituale. Ecco perché la Chiesa deve dichiarare e dimostrare come la sessualità sia una questione seria.
Dichiarare: Insegniamo la serietà del sesso quando spieghiamo come l’unione di un uomo e di una donna all’interno del patto matrimoniale indichi l’unione spirituale tra Cristo e la Sua chiesa. Qui c’è un mistero glorioso – quello di due che diventano una sola carne, di un’unione orientata alla creazione di una nuova vita, di una nuova famiglia che porta a più portatori dell’immagine di Dio. N. T. Wright colloca la visione cristiana della sessualità all’interno della grande narrazione della Scrittura:
“La relazione maschio/femmina, intrecciata in modo così centrale nella storia della creazione in Genesi 1 e 2, non è un fenomeno accidentale o temporaneo, ma è, piuttosto, simbolica del fatto che la creazione stessa porti in sé la vita donata da Dio e la possibilità procreativa. Anche considerare la questione da questo punto di vista si pone in netto contrasto con il modo in cui, nella nostra cultura attuale, l’attività sessuale si è quasi completamente distaccata dall’intera questione di costruire comunità e relazioni, ed è degenerata semplicemente in un modo per affermare il proprio diritto di scegliere il proprio piacere a modo proprio. Per dirla in parole povere: invece di essere un sacramento, il sesso è diventato un giocattolo”.
Dimostrare: La Chiesa non solo deve dichiarare che il sesso è una cosa seria, ma deve anche dimostrarlo. “Mettere il sesso al suo posto” significa che i cristiani dovranno prendere il peccato sessuale più seriamente di quanto non faccia la nostra cultura.
Gesù mette il sesso al suo posto quando ci chiama ad attuare misure radicali mentre perseguiamo una vita di determinata devozione e di purezza (Mt 5:27-32). Quindi, preparati. Le nostre azioni sconvolgeranno il mondo, soprattutto quando la gente ci vedrà confrontarci su qualcosa di “normale” come la pornografia, o cacciare un adultero impenitente fuori dalla chiesa, o cercare modi per combattere concupiscenze di vario tipo.
Il silenzio della chiesa cristiana riguardo al peccato sessuale tra i suoi stessi membri rafforza il mito sociale secondo cui la sessualità può essere occasionale e priva di conseguenze. E se la Chiesa non prende sul serio il peccato sessuale tra i suoi membri, come possiamo parlare profeticamente al mondo del buon disegno di Dio per la sessualità?
“Il sesso è tutto”
Ad una società che dice: “Il sesso non è niente”, noi diciamo: “È molto più serio di quanto pensi”. Ma la nostra società dice anche: “Il sesso è tutto. È lì che trovo la mia identità, la mia realizzazione, la mia vita.” A questo rispondiamo: “Il sesso è meno serio di quanto pensi. Stai riponendo troppe speranze nel sesso.
Molte persone oggi credono che lo scopo della vita umana e la misura della prosperità umana risiedano nella libertà di esprimersi, di consegnare al mondo la propria essenza interiore unica “essendo fedeli a se stessi”. Applicate questa filosofia espressivistica alla sessualità e vi ritroverete con una società in cui l’espressione sessuale diventa vitale per la felicità. Mettere in discussione la validità dell’attrazione o delle pratiche sessuali di qualcuno significa mettere in discussione la sua stessa persona, danneggiare la sua identità, disumanizzarlo radicalmente sottoponendo i suoi desideri ad uno scrutinio.
In risposta a questa idea, la Chiesa deve dire: “La dignità umana significa che la definizione di chi sei non dipende dalla tua attrazione sessuale”. Fondare la tua identità sulla sessualità o riporre le tue speranze di felicità nel sesso è un obiettivo troppo basso per un essere umano creato ad immagine di Dio.
In questo caso non mettiamo il sesso al suo posto dicendo “il sesso non è niente di ché” ma dicendo alla gente “tu sei molto di più della tua sessualità”. Non ridurremo la comprensione umana e l’espressione umana di se stesso a degli impulsi sessuali. Non vogliamo sminuire il sesso, ma elevare la dignità umana.
La Chiesa deve respingere il presupposto spesso inespresso della società secondo cui il benessere umano dipende, in qualche modo, dalle relazioni sessuali. Richard Hays sostiene che la testimonianza biblica invalida la nostra ossessione culturale per l’appagamento sessuale:
“La Scrittura (insieme a molte successive generazioni di fedeli cristiani) testimonia che una vita di libertà, gioia e servizio è possibile senza rapporti sessuali… Mai, nella prospettiva canonica, la sessualità è stata la base per definire l’identità di una persona o per trovare significato e realizzazione nella vita.”
Elevare e declassare il sesso
Il sesso non è semplicemente una questione di biologia o fisicità: è una realtà spirituale.
Ironicamente, uno dei motivi per cui la nostra società è così satura di sesso è perché siamo così affamati di trascendenza. Incapaci di raggiungere il cielo, andiamo sotto le lenzuola. È perché la nostra società sente che ci deve essere qualcosa di più nella vita, qualcosa di più nel sesso rispetto agli incontri casuali, che le persone continuano ad aumentare l’esperienza – provando nuovi metodi, nuovi partner, nuove medicine, fondando la loro identità sulla propria sessualità – tutto ciò che è necessario per raggiungere l’appagamento sessuale.
Quando la nostra epoca di individualismo espressivo porta le persone a ritenere che le abitudini sessuali siano gli unici modi in cui una vita umana può prosperare, la Chiesa deve essere pronta a mettere il sesso al suo posto: elevando il significato dell’unione sessuale e declassando l’importanza dell’identità sessuale.
Articolo apparso originariamente in lingua inglese su The Gospel Coalition.