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Come posso aiutare le donne che stanno lottando con problemi sessuali?

Nota dell’editore:

Questo articolo prosegue la serie di articoli volti a rispondere alle vostre domande relative al ministero per le donne attraverso la chiesa locale.


Domanda ricevuta: Come posso aiutare le donne che hanno a che fare con lussuria, pornografia, con il dolore di un passato di abusi sessuali e con altri problemi legati al sesso? Non sono preparato in quest’ambito. Il mio pastore fa un lavoro grandioso nel prendersi cura delle persone, e io provo ad incoraggiare le donne della mia chiesa ad avere un incontro con lui, ma talvolta non si sentono a loro agio nel farlo.

Questa è una domanda impegnativa. Dal momento che l’abuso sessuale potrebbe aver fatto nascere altre lotte, le due questioni andrebbero trattate separatamente. Tenendo a mente ciò, necessitiamo di capire che questa è una domanda riguardante due ambiti fondamentali: la violenza sessuale e il peccato sessuale.

E queste sono le due questioni che vorrei affrontare qui.

La violenza sessuale

La violenza sessuale è l’invasione devastante dell’umanità di una persona. Strappa via l’innocenza e dà accesso a paure, rimorsi, vergogna e persino a sensi di colpa. A meno che tu non abbia passato queste cose, non è possibile comprendere fino in fondo, e penso che questo sia un buon punto da cui partire. Mentre serviamo e amiamo chi è stato vittima di abusi sessuali, non dobbiamo pretendere di avere tutte le risposte. È ok dire “non so cosa tu stia passando o come potrei aiutarti al meglio, ma ti voglio bene e sono qui per te”. Cerca di conoscere la tua amica in modo più profondo. Se è venuta da te con queste informazioni personali, è evidente che si fida di te e ti rispetta. Amala ascoltandola e imparando a conoscerla.

Se non sei un consulente, suggerire alla tua amica di cercare consiglio presso un consulente biblico qualificato potrebbe essere un passo successivo molto saggio. Ma, anche se dovesse cercare un aiuto esterno, non lasciarla semplicemente tra le mani del consulente o del tuo leader di chiesa. Ricordati: è venuta da te. Insisti con lei. Ascoltala. Prega con lei. E non una volta soltanto. Tu dovresti essere un luogo dove lei può trovare continua grazia, amore e l’evidente amministrazione della Parola di Dio.

A questo punto possiamo cogliere il secondo aspetto di questa domanda. Molte delle sfide (vergogna, rimorso, questioni di identità) connesse alle questioni sessuali dolorose affrontate delle donne sono applicabili sia alla tragedia dell’abuso sessuale che alla realtà del peccato sessuale. Le loro manifestazioni, tuttavia, saranno leggermente differenti.

Il peccato sessuale

Molte donne cristiane che si trovano a combattere contro il peccato sessuale provano grande vergogna e imbarazzo. Tutto ciò è aggravato dal fatto che questo tipo di peccato è troppo spesso ritenuto un problema maschile. Sentiamo però sempre più donne che hanno difficoltà in quest’ambito. Noi possiamo essere d’aiuto riconoscendo consapevolmente e senza vergogna la presenza del peccato sessuale nelle nostre vite. Sempre più donne inizieranno ad aprirsi e a cercare aiuto mano a mano che ne sentiranno altre condividere le loro esperienze. Creati ad immagine di Dio come esseri sessuati, ma ora rovinati e peccatori, ognuno di noi necessita della Sua grazia per il perdono del peccato sessuale. La buona notizia è che lui prende piacere nel concederci tale grazia.

Se nella tua chiesa c’è una donna che confessa un peccato sessuale, qui di seguito sono presentati alcuni modi in cui è possibile servirla e affiancarla amorevolmente:

  1. Impara a conoscerla
    Se questa è la prima difficoltà di cui l’hai sentita parlare, è possibile che ne stia affrontando anche altre. Non dare per scontato che la sua sia una battaglia isolata. Potrebbe essere il prodotto di un abuso sessuale, o potrebbe esserci una storia di sottofondo che avrai bisogno di conoscere mentre cerchi di servirla con amore. Quindi inizia con il riconoscere la tua ignoranza e con il voler conoscere la tua amica. Falle domande e indaga.
  2.  Condividi Gesù
    Insieme al peccato sessuale sopraggiunge una serie di altri problemi, tra cui vergogna, colpa e confusione identitaria. Le donne cristiane che lottano con il peccato sessuale devono sapere che la loro identità è in Cristo. Lui è morto per chi ha commesso peccati sessuali. Ed è risorto e sta intercedendo in questo momento, per la tua amica. Come figlie perdonate, possiamo correre al trono di grazia di Dio per ottenere misericordia nel momento opportuno (Eb 4:15-16). Semplicemente, non c’è più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo (Rom 8:1). Parlerete sicuramente di pentimento, ma prima ricordale che lei è innanzitutto l’amata figlia di Dio. Il pentimento scorre da un cuore perdonato.
    Ricorda: questa potrebbe essere la prima volta che sente che c’è grazia e perdono per questo peccato. Come scrive Ellen Dykas in Word-Filled Women’s Ministry:
    Nelle nostre chiese e comunità, le donne sessualmente distrutte necessitano prima di tutto di essere chiamate a Gesù, che è Dio con noi. Molti di coloro che pensano di essere credenti hanno in realtà bisogno di mettere per la prima volta la loro fede in questo Redentore che è venuto da noi nel nostro peccato, è morto per quel peccato, e ci ha chiamato come ha chiamato la donna curva in Luca 13:12: “Donna, tu sei liberata”.
  3. Sii presente
    Sii presente senza shock, senza svergognare e senza giudizio. Sii presente in preghiera, sia essa detta o taciuta. Prendi tempo per soffrire con lei per il suo peccato e per la sua disperazione. Se una donna confessa il suo peccato sessuale e lotta insieme a te, sii qualcuno che, come il nostro Salvatore, estende grazia misericordiosa mentre incoraggia sua sorella a “non peccare più”. Come osserva Dykas: Mentre cerchiamo di discepolare le donne […] che cercano liberazione dalla loro schiavitù al peccato sessuale, la compassione di Cristo stesso è una necessità. Quello stesso Cristo che ha atteso pazientemente insieme a quella donna colta in adulterio che tutti gli altri se ne andassero, prima di offrirle non la condanna, bensì la chiamata a non peccare più.
    Vogliamo che la verità del vangelo scorra dalle nostre labbra e vogliamo pregare che i nostri cuori amino le nostre sorelle come Cristo le ama. Vogliamo ascoltare bene, senza cercare di avere tutte le risposte.
  4. Di’ la verità con amore
    Come la Dykas racconta in Word-Filled Woman’s Ministry, le donne hanno bisogno di discepolato, non solo di dottrina. Ma essere discepoli di Gesù significa maturità nella sana dottrina. Insegnale la Parola di Dio, ma non cercare di fare tutto da solo. Lascia che il corpo di Cristo faccia il suo lavoro. Incoraggiala (o accompagnala) ad unirsi agli studi biblici delle donne dove la Parola di Dio è insegnata, discussa e pregata. Come esorta Paolo: “La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali” (Col 3:16).

E ricorda a tua sorella della libertà del pentimento. La bontà di Dio ci spinge al ravvedimento, e lui è fedele e giusto da perdonarci e purificarci dai peccati quando li confessiamo (Rom 2:4; 1Gv 1:9). Racconta del piano di Dio per l’uomo e la donna e per la nostra sessualità. Insegnale della creazione, della caduta, della redenzione e della restaurazione. E ricordale continuamente che il suo Creatore è per lei, non contro di lei, perché lei è la sua amata figlia per cui suo Figlio è morto.

E infine leggi il capitolo 8 di Word-Filled Women’s Ministry intitolato “Sexual Wholeness: Affirming Truth with Compassion” (Traduzione letterale: “La pienezza sessuale: affermare la verità con compassione”. Testo italiano non disponibile, NdT). Io ho scalfito la superficie, ma quel capitolo ti porterà uno step più in là nell’equipaggiarti per poter servire le donne intorno a te. Possa il Signore riempirti di grazia e pace.

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